Attualità
6 maggio: Parigi ricorda l’inaugurazione della sua Torre in “pizzo d’acciaio”
																								
												
												
											Il 6 Maggio del 1889, lo stesso giorno in cui ricorreva il centenario della Rivoluzione Francese, apriva al pubblico
quella che sarebbe diventata l’icona di Parigi e della Francia nel mondo: la Tour Eiffel. Si tratta di una straordinaria opera ingegneristica composta da 4 pilastri di ferro arcuati, che vanno unendosi verso l’alto. La Torre fu allestita in occasione dell’Esposizione Universale della Scienza e della Tecnica, da Gustave Eiffel, ingegnere specializzato nella costruzione di ponti metallici, che già aveva lavorato alla struttura interna della Statua della Libertà. Era stata concepita come una struttura in ferro, che per 30 anni è stata la più alta del mondo con i suoi 312 metri, superata nel 1930 dal Chrysler Building a Manhattan, a sua volta battuto un anno dopo, dall’Empire State Building. Alla sua costruzione lavorarono 300 operai per poco più di 2 anni e furono impiegati 18.038 pezzi di ferro e 2,5 milioni di bulloni. Inizialmente la funzione della Torre, che fu scelta tra altri 100 progetti, era di pura rappresentanza, infatti si prevedeva il suo smantellamento alla chiusura dell’Esposizione, dal momento che piaceva poco all’èlite intellettuale parigina. A salvarla, è stata l’utilità scientifica e logistica delle antenne poste sulla sua sommità capaci di favorire le trasmissioni di telecomunicazioni. Altri fattori che ne hanno impedito lo smantellamento, sono stati: le numerose visite turistiche, ovvero 300 milioni di persone dalla sua inaugurazione, e lo stupefacente panorama di Parigi che si può godere dalle tre piattaforme che la caratterizzano. Dei turisti che si sono recati a Parigi, molti possono vantarsi di essere saliti sulla Torre Eiffel, ma non tutti. Tra questi ultimi si può annoverare il dittatore nazista Adolf Hitler, che in piena Seconda guerra mondiale, avrebbe voluto salire sulla sua sommità: non fu possibile realizzare il suo desiderio, perché gli ascensori trasparenti erano “guasti da tempo” e il Fuhrer dovette declinare l’invito di salire 1.665 scalini. “Stranamente”, gli stessi ascensori ripresero a funzionare perfettamente subito dopo la sua partenza!
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
														L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
														Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
