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Politica

Raffaele Grasso PD Ariano:”Convocazione congresso provinciale del PD mostra la volontà di tagliare il dialogo”.

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Dal segretario del circolo PD di Ariano, dr.Raffaele Grasso, riceviamo e pubblichiamo:

“Apprendiamo della convocazione del congresso provinciale con un misto di piacere e stupore in quanto tale
azione denota, da una parte, la buona volontà del commissario On. Ermini di voler dare organi direttivi alla
federazione PD irpina, dall’altra, purtroppo, la volontà di tagliare il dialogo, auspicato anche dalla Direzione
Nazionale, con i circoli, i militanti e gli elettori.
Non riusciamo a capire il senso di questa scelta di escludere, invece di includere.
Il problema non è il congresso bensì il suo significato e il suo fondamentale valore democratico.
Il commissario in tutte le sue uscite pubbliche ha sempre mostrato un certo disappunto rispetto alle
dinamiche dei “tesserifici” e delle correnti che dominavano il PD irpino, ha sempre chiesto a noi segretari di
parlare dei problemi inerenti ai nostri territori e ai temi di interesse della nostra gente.
Proprio in tal senso 44 circoli hanno sottoscritto una lettera di intenti per confrontarsi e immaginare una
nuova forma del partito funzionale alle esigenze dei territori, fuori dagli schemi istituzionali e dalle correnti
di parte, come del resto ha sostenuto anche il segretario reggente Martina.
Invece il commissario, mancando l’opportunità di una vera discussione, ha pensato di indire il congresso
senza neanche considerare la richiesta dei circoli locali. Restiamo basiti di fronte alla sua completa
indifferenza, sia ufficiale che ufficiosa, alla richiesta proveniente dai Coordinatori e dai territori.
Inoltre, dalla nota dell’ On. Guerini e l’ On. Rossi di pochi giorni fa, si evince la chiara indicazione di
congelare tutte le fasi congressuali in attesa dell’Assemblea Nazionale di metà Aprile. Oltretutto sarebbe
interessante capire se le criticità menzionate nella comunicazione di Rossi relative al rinvio congressuale di
inizio Gennaio sono state superate e in che modo. Il commissario On. Ermini forse sta sottovalutando la portata della sconfitta del nostro partito in Irpinia
come in tutto il Sud Italia legato ad un cambiamento in atto rispetto a metodi ed esigenze dei cittadini,
mutamento che il partito ha l’obbligo di comprendere ed elaborare al fine di prendere le dovute
contromisure e auspicabili adattamenti.
In Irpinia si sta registrando una voglia di partecipazione propensa alla dialettica, alla condivisione e alla
proposizione costruttiva, un impulso che sta interessando sia Via Tagliamento sia tutta la provincia e che
crediamo rischi di andare perduta con un congresso senza veri contenuti, creando solo delle
autoreferenziali corse a posizioni di potere, cosa che sicuramente è stata una delle cause che ha portato il
nostro partito ad un’amara sconfitta.
Abbiamo atteso sperando in un dialogo, abbiamo aspettato fiduciosi una scelta condivisa di metodi e
percorsi, ma, purtroppo, il commissario ha semplicemente deciso di ignorare i circoli irpini.
Di conseguenza la convocazione degli “Stati Generali dei circoli del PD della provincia di Avellino” diviene
atto di fondamentale importanza, appuntamento che fissiamo ufficialmente per Venerdì 6 Aprile alle ore
18:00 presso la sede del NOSTRO Partito a Via Tagliamento. L’ordine del giorno non sarà un mero
posizionamento a favore o contro il congresso che crediamo sia uno strumento importante, ma pur sempre
uno strumento, bensì sarà un momento di confronto e dialogo tra chi oggi vive i territori e vuole, con un
forte senso di responsabilità, immaginare insieme nuovi metodi e percorsi legati alla necessità di far
tornare il Partito Democratico il partito della gente connotato da valori di centrosinistra.
La nostra intenzione non è legata a nessun moto carbonaro o di ribellione ma semplicemente legata
all’amore per quella che è la nostra casa, amore per i valori veri del centrosinistra, l’amore che proviamo
per la nostra Irpinia”.

Attualità

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia proseguono ai ritmi stabiliti e non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Il documento di Cirillo, Pratola e Leone

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Riceviamo e pubblichiamo 

Ritorniamo sulla problematica “Strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Ecco il quarto documento a firma degli ex amministratori Vincenzo Cirillo, Luciano Leone e Crescenzo Pratola.

Nella seduta di consiglio comunale del 2 marzo 2023, in cui si è discusso l’argomento monotematico “strada Manna-Camporeale” noi siamo intervenuti, e, nell’occasione, non fu accolta la nostra proposta di un deliberato che vedesse il coinvolgimento della maggioranza e della opposizione su un unico documento e confermasse la volontà di utilizzare i fondi stanziati per l’opera i cui lavori sono già stati avviati, e i proprietari delle aree espropriate, per il tracciato, sono già stati indennizzati per una spesa di € 10 milioni circa.

L’impegno della maggioranza del consiglio comunale di risolvere la problematica con una nuova e diversa progettazione, che andrebbe contro tutto quanto fatto nei venti anni trascorsi, e che comunque dovevano concretizzarsi in tre mesi, non si è attuato, nonostante sia trascorso oltre un anno dagli impegni assunti.

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia, intanto, proseguono ai ritmi stabiliti dal programma dei lavori, invece non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale che può consentire un più rapido raggiungimento alla sopra citata stazione Hirpinia, da parte dei cittadini di Ariano Irpino, dei cittadini della Valle Ufita e dei Comuni del Nord-Est. La strada finanziata ha una valenza ben più rilevante che per il solo ristretto ambito comunale, poiché la tratta quasi ultimata Contursi-Lioni-Grottaminarda, proseguendo sulla tratta “Tre Torri-Manna- Camporeale-Faeto-Termoli”, concretizza l’opera denominata “strada di collegamento dei due mari”; pertanto non è affatto eccessivo ritenere che l’opera persegue obiettivi di rafforzamento della rete infrastrutturale nel Mezzogiorno. Si ricorda che in seguito all’approvazione del progetto di realizzazione del primo tronco “Tre Torri- Manna” fino al primo lotto funzionale in località rione Cardito e delle relative bretelle di collegamento, nel mese di marzo dell’anno 2011, la società Anas pubblicò un bando per l’affidamento della progettazione preliminare e definitiva e altre attività correlate, dei lavori relativi alla – Variante alla statale 90 delle puglie tra lo svincolo di Ariano Irpino fino all’innesto con la strada statale 90 bis -.

Per essere concreti, suggeriamo la composizione di un gruppo promotore che si occupi della questione e che si impegni a:

Invitare il consiglio comunale di Ariano Irpino a “Ritornare” sulla delibera n. 01/2023, votata a maggioranza, che dichiara che i fondi stanziati per la strada Tre Torri-Manna-Camporeale vengano utilizzati per l’opera di riammagliamento e razionalizzazione del tessuto urbano con interventi di mobilità sostenibile di rione Cardito che non ha nulla a che vedere con l’opera finanziata.

Sollecitare il presidente dell’amministrazione provinciale di Avellino ad attivarsi per la ripresa dei lavori, realizzando, innanzitutto, il tracciato e quant’altro possibile, con un progetto stralcio, che impegni i fondi disponibili, dato che gli espropri sono stati già pagati.

Fare voti al presidente della giunta regionale Campania ad aggiornare il finanziamento per il completamento dell’intervento, in considerazione dell’importanza dell’opera, visto il notevole tempo trascorso per l’avvio dei lavori e preso atto della lievitazione dei prezzi. Noi continueremo ad essere attenti e percorreremo tutte le strade per raggiungere l’obiettivo enunciato.

venerdì 1 marzo 2024 alle 12:23

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Attualità

Antonio Bianco:”Il contrasto allo Spacca Italia cresce a macchia d’olio”

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L’azione di contrasto allo Spacca Italia (DDL Calderoli) cresce a macchia d’olio, a Napoli, questa mattina(24/2/2024), presso l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici si è svolta la manifestazione su: “Il nostro NO all’Autonomia Differenza”. Il dibattito è iniziato con i saluti del sindaco Gaetano Manfredi a seguire gli interventi di molti parlamentari del centro-sinistra nonché di Luca Bianchi, direttore generale dello Svimez, di Massimo Villone Prof. emerito di Diritto Costituzionale della Federico II di Napoli e di Marco Esposito, capo direttore del Mattino. Il dibattito oltre a definire il progetto una vera iattura per il paese, ha cercato di individuare le azioni di contrasto allo Spacca Italia da proporre entro breve tempo. Anche in provincia i cittadini, di diversa estrazione socio culturale e politica, tramite whatsapp, si auto convocano per discutere ecomprendere la portata del DDL Calderoli che disarticola i principi cardine della Costituzione. È vera resistenza alla secessione dei ricchi, disegno targato Lega e condivisodalla Meloni. Le disuguaglianze, tra nord e sud della penisola, diventeranno legge, i diritti di cittadinanza sono, e saranno, riconosciuti solo ai territori ricchi. Prevale il federalismo competitivo e non quello cooperativo, l’uguaglianza e solidarietà (art. 3 della Costituzione) sono svuotati della loro linfa vitale, si condanna il Meridione ad una morte certa, svuotato, ogni anno, di 100 mila persone che emigrano in cerca di lavoro, braccia di giovani che non ritorneranno nella loro terra natia destinata a diventare una riserva indiana popolata da anziani. Non possiamo rimanere inermi, siamo attori e non spettatori del nostro futuro, le mani non possono rimanere in tasca.

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Attualità

La cortina fumogena della Meloni e dei media nasconde lo Spacca l’Italia

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Il sindacato della UIL e 500 sindaci capeggiati dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, venerdì scorso si sono recati a Roma per rivendicare l’accredito del FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) che, da più di un anno e mezzo è incagliato nel ministero della coesione ed il PNRR, guidato da Raffaele Fitto. L’operazione verità di De Luca vuole porta alla luce del sole il NO motivato allo Spacca Italia che renderebbe irreversibili le differenze socio-economiche tra le due are del paese. La subdola applicazione del criterio della spesa storica nella redistribuzione dei fondi da parte dello Stato Centrale avvantaggia il Nord ricco, dotato di moderni e diffusi servizi pubblici, a tutto svantaggio dell’area meridionale del paese, priva di infrastrutture. L’operazione verità di De Luca mette il dito nella piaga, la mancanza del personale rende sommamente difficile mettere in campo dei progetti finalizzati alla realizzazione di progetti con le risorse dal PNRR e dei fondi europei. In alcuni comuni manca il personale sostituito, nei giorni indicati, dal sindaco. De Luca voleva essere ricevuto a palazzo Chigi ed avere un colloquio diretto con la Meloni per sbrogliare la matassa del FSC necessario al Meridione per continuare ad erogare i diritti di cittadinanza. La Meloni era in visita in Calabria e la sua risposta non si fa attendere e dichiara ai giornalisti: ”se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più” (Ansa). La situazione è grave, rimane immutata la Questione Meridionale, mai affrontata, la mancanza di infrastrutture e di possibilità di impiego favoriscono la fuga dei giovani dal Sud in cerca di lavoro, ad essa si somma la migrazione sanitaria e quella dei diplomati che si iscrivono nelle università del Nord per avere maggiori probabilità di trovare un impiego conforme al titolo di studio conseguito. Il governo Meloni non si trinceri dietro le parole grosse pronunciate durante la manifestazione, metta a tema la perequazione tra le due aree del paese divise da inaccettabili disuguaglianze, siamo tutti italiani inclusi i meridionali.

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