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Questione Tributi – La Vita:”La società Municipia ha continuato a svolgere un’attività vietata dal governo nazionale”

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Giovanni La Vita, consigliere di opposizione, ha lanciato attraverso Facebook un avviso ai contribuenti, per segnalare la condotta della società Municipia Spa, concessionaria dei tributi del comune, la quale non ha rispettato quanto previsto dal Decreto “Cura Italia”(DL 18/2020) in materia di recupero coattivo per le entrate locali. Di seguito l’intervento del consigliere La Vita:

“Avviso ai contribuenti. Come già anticipato nell’ interrogazione presentata oltre un mese fa (al momento senza risposte ufficiali) la società concessionaria dei tributi locali Municipia, contravvenendo alle disposizioni normative contenute nel decreto cura Italia(dl 18/2020), ha dato corso alle procedure di recupero coattivo che erano inibite agli enti locali, vigendo la sospensione di legge. Nel periodo più critico della seconda ondata della pandemia, Municipia ha continuato a svolgere un’ attività vietata dal governo nazionale nonostante la nostra denuncia pubblica e l’ intervento dell’ assessore al ramo, solo in minima parte risolutivo della questione. Due giorni fa il governo ha chiarito che i comuni possono tornare ad adottare i fermi dei veicoli ribadendo l’ illegittimità delle procedure di iscrizione eseguite durante il periodo marzo dicembre 2020. A questo punto la commissione affari generali, di cui sono componente, ha avviato un’ istruttoria che vuole essere un’ approfondita indagine sui rapporti dell’ ente impositore con la concessionaria e di quest’ ultima con l’ utenza, la quale è stata maltrattata anche dall’ ufficio periferico (in taluni casi i concittadini non hanno ottenuto la cancellazione del fermo dopo aver pagato l’ intero importo contenuto nel preavviso!). L’ istruttoria in corso consente di acquisire ulteriori documenti e informazioni da parte dei nostri concittadini, sicuramente utili all’ attuale disamina che si concluderà con le determinazioni del consiglio comunale. Sorprende non poco che le altre concessionarie da noi interpellate abbiano sospeso le attività di recupero nel periodo marzo/dicembre (siamo in possesso degli avvisi) e la nostra abbia fatto il contrario, addirittura chiedendo e ottenendo dall’ amministrazione, proprio in questo contesto, l’ulteriore somma di euro 7474,00 per la postalizzazione(imbustare i plichi!) degli avvisi preparati dagli uffici(v. determina n274 del 30.12.2020_ Area Finanziaria a firma dell’ex dirigente Ruzza). Un Regalo PER LA MERITORIA ATTIVITA’ della concessionaria durante la pandemia. COMPLIMENTI”.

 

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L’eutanasia delle aree interne del Sud decisa per legge

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Il governo Meloni ha predisposto il nuovo Piano Strategico per le Aree Interne pubblicato dal Dipartimento delle Politiche di Coesione e per il Sud, struttura che coordina e pianifica l’attuazione delle politiche di coesione territoriale. Il documento messo a disposizione del Ministro Tommaso Foti, in quota Fratelli D’Italia, descrive la drammatica situazione di ben 42 aggregati comunali del Sud per i quali si configura una situazione di “povertà dietro l’angolo” e individua come soluzione “l’accompagnamento allo spopolamento” ritenuto “l’obbiettivo minimo”. Il Presidente della CNA di Enna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Valentino Savoca, denuncia il fatto e dichiara, senza mezzi termini, la scelta “inaccettabile e offensiva nei confronti di milioni di persone, della storia di tante comunità e dell’Italia dei comuni” (Ennalive.it, 2 luglio 2025). La migrazione dalle aree interne del Mezzogiorno è stata valutata irreversibile, sia dall’attuale governo che da quelli precedenti, mai contrastata con azioni concrete che avrebbero potuto invertire il trend negativo. I dati dell’Istat confermano la diminuzione della popolazione ed offrono al governo Meloni l’alibi per ridurre o azzerare le risorse finanziarie per la sanità, l’Istruzione, del fondo perequativo e infrastrutturale nonché quelle del PNRR, dirottandole verso il Centro-Nord. Con l’effetto di favorire l’accentramento della popolazione in poche aree urbane super affollate, dotate di servizi efficienti mentre le aree interne del meridione sono condannato ad un oblio programmato che le trasformerà in una riserva indiana abitata, in maggior misura, da anziani. I meridionali sono di serie B ma quelli delle aree interne appartengono ad una sotto categoria con ancora minori diritti di cittadinanza, concetto ribadito in una nota di Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd (2 luglio 2025). Nemmeno con i fondi del PNRR si è voluto ridurre il divario infrastrutturale complementare alla nascita dell’industria manifatturiera e della logistica finalizzate alla riduzione della migrazione. Hanno favorito le disuguaglianze socio-economiche che rendono il Paese diviso e disuguale.

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Convocato Consiglio Comunale – In discussione lo spostamento del mercato settimanale e riconoscimento stato di calamità

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, in unica convocazione per il giorno 8 luglio 2025 alle ore 17,00 per la trattazione dei seguenti argomenti:

  • – Richiesta riconoscimento stato di calamità e costituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio dei danni subiti e l’individuazione degli agricoltori danneggiati;
  • – Spostamento del mercato settimanale in località Cardito. Discussione ed esame della possibilità di revoca del provvedimento e di ripristino della sede originaria.
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AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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