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PSI Ariano:” La stipula del protocollo d’intesa avvenuta tra i comuni di Ariano, Flumeri, Frigento, Grottaminarda, Melito e l’ASI, opportunità di sviluppo per l’intero territorio”

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La stipula del protocollo d’intesa avvenuta tra i comuni di Ariano, Flumeri, Frigento, Grottaminarda, Melito e l’ASI, la Confindustria e le OO.SS. rappresenta una tappa fondamentale nella ricerca di una via concertata allo sviluppo di un ampio territorio che va ben al di là di quello direttamente interessato dalla prossimità alla stazione Hirpina e dell’annessa piattaforma logistica. Il documento sottoscritto dai comuni,che vede in quello di Ariano il capofila, e dalle altre Organizzazioni si caratterizza per la sua lungimiranza per i seguenti motivi:

1) allarga l’ambito di partecipazione a tutti i comuni dell’Area vasta, molti dei quali hanno già aderito, e prefigura coinvolgimenti territoriali ancora più ampi;
2) rappresenta una premessa per la redazione di un reale piano di sviluppo che non si limiti ad uno sterile elenco di strade e collegamenti,;
3) allontana da tutti il sospetto di qualsivogliasua lettura in chiave campanilistica come rischiava, invece, di caratterizzarsi una precedente stesura del documento medesimo.    

Ulteriore tappa nella giusta direzione, noi socialisti riteniamo, sia la presentazione da parte della città di Ariano e del sindaco Franza del documento “La stazione Hirpinia ed un nuovo approccio per lo sviluppo sostenibile del territorio”. Questo elaborato, lungi da contenere qualunque cenno di dettaglio progettuale, individua con ampiezza di vedute le linee guida per la redazione del masterplan segnalando come priorità, per le future scelte, la più rapida accessibilità di tutte le realtà locali alla stazione e la massima interconnessione tra di esse.

Non solo, esso anticipa il ruolo e la funzione della stazione Hirpinia cui va affidato, certo, il compito di rilancio delle aree interne della nostra regione, ma si prefigura la sua più autentica vocazione interregionale posizionata come è, “nel corridoio a treno merci europeo bypassando la direttrice tirrenica ed appenninica”.

Questo, con buona pace di quanti, lettori disattenti, accusano il documento di non dare importanza alla realizzazione della piattaforma logistica. Forse gli stessi avrebbero fatto meglio a soffermarsi sul chiaro accenno alla sagoma PC80 ed al significato che può assumere anche negli studi dei flussi di traffico che influenzeranno le scelte reali. Per questi motivi auspichiamo che il documento proposto all’attenzione ai sindaci da Franza riceva la considerazione che merita. Non servono gli atteggiamenti solonici purtroppo emersi nell’ultima riunione dell’Area vasta. La stazione Hirpinia, posta come è allo snodo tra due direttrici europee oltre che all’incrocio dei collegamenti tra il basso tirreno ed il medio adriatico, deve assumere il giusto ruolo a livello di mezzogiorno continentale. Non servono, quindi, visioni messianiche che spesso nascondono solo provincialismo. Per questo il futuro masterplan va svincolato da ogni localismo e da ogni ingerenza lobbistica, individuando, fin da ora, le corrette linee guida da porre a base della sua redazione.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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