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La vitamina D aiuta a prevenire il rischio di contrarre il coronavirus?

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La vitamina D può aiutare a prevenire il rischio di contrarre il Covid-19, mentre la sua carenza è un fattore di rischio.

In Italia, la notizia è stata confermata da due docenti dell’Università di Torino, Giancarlo Isaia ed Enzo Medico, secondo i quali, molti pazienti ricoverati per Covid-19, presentavano un’elevatissima carenza di vitamina D. I loro dati però, subito dopo essere stati resi noti, erano stati criticati, in quanto non convalidati scientificamente, e perché potevano spingere a un forte e inutile consumo di integratori. Invece, uno studio pubblicato di recente sulla rivista Aging Clinical and Experimental Research, dimostra che in Europa esiste una associazione precisa, tra bassi livelli di vitamina D, il numero di casi, e il tasso di mortalità. Un giusto apporto di vitamina D dunque, sembra permettere meno contagi da coronavirus e danni meno severi. I ricercatori della Anglia Ruskin University di Cambridge e del Queen Elizabeth Hospital di Londra, hanno verificato una significativa coincidenza, valida per tutta l’Europa, tra bassi livelli di vitamina D, casi di coronavirus e mortalità. Secondo gli studiosi, uno studio precedente, ha dimostrato che il 75% del personale sanitario e dei ricoverati in case per anziani, era carente di vitamina D. E in Lombardia, guarda caso, la maggioranza delle vittime sono state proprio gli anziani. Che cos’è e come si assume la vitamina D? È un gruppo di pro-ormoni (sostanze inattive che possono essere trasformate in ormoni dal nostro organismo) che protegge ossa e sistema nervoso: la sua funzione principale è consentire l’assorbimento di calcio e fosfato nell’intestino, due minerali fondamentali per la formazione delle ossa e dei denti. Un giusto apporto di vitamina D, serve a ogni età per la salute di scheletro e muscoli: la sua carenza espone al rischio di osteoporosi (soprattutto in menopausa), con possibili relative fratture, nonché di altre malattie, tra cui rachitismo e osteomalacia. La vitamina D è anche un neurotrasmettitore e influenza il sistema immunitario, modulando la risposta dei globuli bianchi: infatti protegge dalle infezioni acute del sistema respiratorio. Produce un peptide che ha un’azione antimicrobica, ma previene anche il rilascio delle citochine infiammanti, che nei malati di Covid-19, è una delle cause di aggravamento. Fu scoperta nel 1919, allorquando ci si accorse che le condizioni dei bambini rachitici, miglioravano se venivano esposti ai raggi solari. Nel 1930 ne fu identificato il composto: per vitamina D, si deve intendere un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da cinque diverse vitamine: D1, D2, D3, D4 e D5. Le forme più importanti sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo). Per gli esseri umani la fonte principale di vitamina D, è l’esposizione al sole, attraverso il quale subisce l’idrossilazione per essere trasformata nella sua forma attiva: il calcitriolo. Oltre all’esposizione solare attraverso braccia e gambe scoperte, per almeno 15-30 minuti al giorno, la vitamina D può essere assunta da cibi come: salmone, aringa, sgombro, sardine, pesce spada, sogliola, anguilla, carpa, dentice, trota, tonno, pesce persico, storione, olio di fegato di merluzzo, latte e yogurt interi, burro, formaggi grassi, uova (soprattutto tuorlo), verdure a foglia verde, grassi animali, cereali, tipo corn flakes, funghi secchi, latte di soia e di riso, cioccolato. Integratori di vitamina D, sono inoltre facilmente reperibili in farmacia ed erboristeria e vanno dosati con l’aiuto di un medico. Si consiglia di non superare l’apporto giornaliero di 10-25 microgrammi: in ogni caso, non dev’essere mai superiore a 50. Indicano deficit di vitamina D, sintomi come: dolori alle ossa e debolezza muscolare, sudore alla testa e alle mani, depressione: la serotonina, ormone del buonumore, aumenta con l’esposizione alla luce e regredisce quando l’esposizione diminuisce. Tra i sintomi di scarsa vitamina D, c’è anche una tendenza all’irritabilità nervosa. La quantità di vitamina D è misurabile con le analisi del sangue: i valori considerati normali, sono compresi fra 50 e 60 milligrammi per millilitro di sangue. La pelle scura, inoltre, richiede una maggiore esposizione al sole per produrre vitamina D (il pigmento della pelle fa da filtro naturale), rispetto a chi ha la pelle più bianca. Gli anziani sono più carenti di vitamina D, sia perché trascorrono più tempo in ambienti chiusi, sia perché ne producono meno quando si espongono al sole (un over 70 produce circa il 30% in meno di vitamina D di una persona più giovane). Nei bambini, un sintomo di carenza di vitamina D, può essere la comparsa dell’asma, soprattutto se trascorrono troppo tempo al chiuso.

Fonti principali: Business Insider Italia, Fondazione Veronesi, Pagine mediche.

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L’eutanasia delle aree interne del Sud decisa per legge

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Il governo Meloni ha predisposto il nuovo Piano Strategico per le Aree Interne pubblicato dal Dipartimento delle Politiche di Coesione e per il Sud, struttura che coordina e pianifica l’attuazione delle politiche di coesione territoriale. Il documento messo a disposizione del Ministro Tommaso Foti, in quota Fratelli D’Italia, descrive la drammatica situazione di ben 42 aggregati comunali del Sud per i quali si configura una situazione di “povertà dietro l’angolo” e individua come soluzione “l’accompagnamento allo spopolamento” ritenuto “l’obbiettivo minimo”. Il Presidente della CNA di Enna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Valentino Savoca, denuncia il fatto e dichiara, senza mezzi termini, la scelta “inaccettabile e offensiva nei confronti di milioni di persone, della storia di tante comunità e dell’Italia dei comuni” (Ennalive.it, 2 luglio 2025). La migrazione dalle aree interne del Mezzogiorno è stata valutata irreversibile, sia dall’attuale governo che da quelli precedenti, mai contrastata con azioni concrete che avrebbero potuto invertire il trend negativo. I dati dell’Istat confermano la diminuzione della popolazione ed offrono al governo Meloni l’alibi per ridurre o azzerare le risorse finanziarie per la sanità, l’Istruzione, del fondo perequativo e infrastrutturale nonché quelle del PNRR, dirottandole verso il Centro-Nord. Con l’effetto di favorire l’accentramento della popolazione in poche aree urbane super affollate, dotate di servizi efficienti mentre le aree interne del meridione sono condannato ad un oblio programmato che le trasformerà in una riserva indiana abitata, in maggior misura, da anziani. I meridionali sono di serie B ma quelli delle aree interne appartengono ad una sotto categoria con ancora minori diritti di cittadinanza, concetto ribadito in una nota di Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd (2 luglio 2025). Nemmeno con i fondi del PNRR si è voluto ridurre il divario infrastrutturale complementare alla nascita dell’industria manifatturiera e della logistica finalizzate alla riduzione della migrazione. Hanno favorito le disuguaglianze socio-economiche che rendono il Paese diviso e disuguale.

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Convocato Consiglio Comunale – In discussione lo spostamento del mercato settimanale e riconoscimento stato di calamità

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, in unica convocazione per il giorno 8 luglio 2025 alle ore 17,00 per la trattazione dei seguenti argomenti:

  • – Richiesta riconoscimento stato di calamità e costituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio dei danni subiti e l’individuazione degli agricoltori danneggiati;
  • – Spostamento del mercato settimanale in località Cardito. Discussione ed esame della possibilità di revoca del provvedimento e di ripristino della sede originaria.
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AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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