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Julien Assange rischia l’ergastolo per aver diffuso la verità

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Julian Assange  giornalista, informatico australiano e fondatore di Wikileaks, dopo aver rivelato crimini di guerra e torture degli USA è stato privato della libertà mentre i criminali che li hanno commessi sono liberi. E’ in corso a Londra il dibattimento sull’estradizione di Assange negli USA, richiesta dagli USA. Attualmente Assange si trova in un carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, un trattamento incompatibile con la libertà di stampa in attesa di essere estradato e poi processato negli Stati Uniti in base all’Espionage Act rischiando 175 anni di carcere o la pena di morte, per avere contribuito a rendere pubblici documenti militari statunitensi relativi alle guerre in Afghanistan e Iraq e una raccolta di cablogrammi del Dipartimento di Stato Usa. Tutte informazioni di cui è stata dimostrata la veridicità.

La sua compagna ha fatto un appello perché non venga estradato per il suo bene e per il bene dei loro figli. L’ appello Speak up for Assange promosso da giornalisti e associazioni giornalistiche ha raccolto oltre 1100 firme provenienti da 96 Paesi diversi. Hanno aderito Edward Snowden, Giannina Segnini, direttore della Columbia Journalism School, l’ex europarlamentare BarbaraSpinelli e il linguista  Noam Chomsky.

I promotori chiedono l’immediata liberazione di Julian Assange ed esortano i governi, tutte le agenzie nazionali e internazionali e i loro colleghi giornalisti a chiedere la fine della campagna scatenata contro di lui per avere rivelato dei crimini di guerra. Ciò che sta succedendo ad Assange lo deve sapere tutto il mondo, tutto il mondo deve conoscere la violenza e l’ingiustizia che sta subendo.

Chi denuncia gli abusi compiuti dai potenti  ( whistleblower) deve vivere nascosto come Edward Snowden che vive a Mosca. Nel 2013 Edward Snowden denunciò al mondo intero che la National Security Agency americana spiava milioni di telefoni e computer, svolgendo un controllo globale sulle comunicazioni. Oggi sappiamo che le cose rivelate da Snowden non solo erano vere ma erano illegali. Lo dice un tribunale americano. Snowden aveva rivelato un sistema di spionaggio illegale ai danni di milioni di cittadini, non solo americani. La pronuncia dei giudici americani è netta: il programma di sorveglianza di massa della NSA ha violato il Foreign Intelligence Surveillance Act, con possibili profili di incostituzionalità. La NSA ha dovuto interrompere il suo programma.

Torniamo ad Assange  che era stato addirittura ripetutamente proposto per il  Premio Nobel per la pace per la sua attività di informazione e trasparenza. ma il 18 novembre 2010 il tribunale di Stoccolma aveva  spiccato un mandato d’arresto nei suoi confronti con l’accusa di stupro, molestie e coercizione illegale. Assange negò l’accusa sostenendo che essa fosse solo un pretesto per estradarlo dalla Svezia agli Stati Uniti a causa del suo ruolo nella pubblicazione di documenti statunitensi segreti. La denuncia era stata fatta dalle sue ex-amanti, dopo che esse avevano appreso l’una dall’altra di aver avuto rapporti sessuali con lui, al momento dell’emissione del mandato di arresto contro Assange non esistevano comunque prove a suo carico che non fossero la parola delle due donne. Mentre l’accusa per spionaggio, negli Stati Uniti, può costare  come abbiamo già detto l’ergastolo o  anche la pena di morte.

Assange si presentò spontaneamente agli uffici di Scotland Yard. Nel 2012 si rifugiò nell’ambascata dell’Ecuador che gli diede la cittadinanza. L’accusa di stupro andò prescritta nel 2020, rimase però il mandato di cattura internazionale e britannico per via del fatto di non essersi presentato in tribunale a Londra dopo aver ottenuto la libertà su cauzione. Ma con i nuovi rappresentanti dell’autorità dell’Ecuador, la situazione di Assange cambiò, l’Ecuador acconsentì ad agenti della polizia metropolitana di Londra di entrare in Ambasciata e prelevare Assange contro la sua volontà, senza rispettare il fatto che egli era in possesso della cittadinanza di quello Stato (L’Ecuador dichiarerà al riguardo di averla “sospesa”).

Nel dicembre 2015 il  Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria ha concluso che l’escursus delle vicende di detenzione iniziate il 7 dicembre 2010, compresa la permanenza forzata di Assange nell’ambasciata dell’Ecuador, sono configurabili come detenzione arbitraria e illegale da parte di Gran Bretagna e Svezia, e che per tanto Assange avrebbe dovuto essere liberato e risarcito. Regno Unito e Svezia rifiutarono al riguardo.Tuttavia Julian Assange è in pericolo di vita solo per aver detto la verità. Se viene estradato negli USA potrebbe essere condannato alla pena di morte. E’ importante parlare di questa vicenda perché tanti Stati che si autodefiniscono democratici proteggono i segreti dei potenti.

Attualità

Alto Calore, Gubitosa e Buonopane: “Profilo tecnico per la guida della società”  

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Incontro questa mattina tra il deputato e vicepresidente nazionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Gubitosa, e il presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, per un confronto sul futuro di Alto Calore. L’onorevole Gubitosa ha condiviso la posizione del presidente Buonopane per una guida tecnica della società che si occupa della gestione della risorsa idrica. “Il nuovo amministratore deve essere un tecnico, non legato alla politica, che possa traghettare Alto Calore verso approdi più tranquilli. Si scelga, dunque, il profilo più adeguato per tale importante incarico. Un manager che non per forza deve essere irpino. È questo il momento di decisioni responsabili per mettere in sicurezza la società, difendere la gestione pubblica dell’acqua e tutelare la risorsa idrica e, quindi, il nostro territorio. Di qui, l’appello a fare fronte comune”, dichiarano l’onorevole Gubitosa e il presidente Buonopane in una nota congiunta.

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Controlli dei Carabinieri ad Ariano Irpino e comuni limitrofi: due denunce

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Con l’effettuazione di mirati servizi volti alla prevenzione ed alla repressione di reati, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino continuano a porre attenzione all’attività di perlustrazione, implementando, in linea con le direttive del Prefetto Dr.ssa Paola Spena, l’attività di controllo del territorio soprattutto in quei comuni più sensibili al fenomeno dei furti, sia con finalità di deterrenza sia per intervenire con tempestività ed efficacia quando necessario.

Negli ultimi giorni, numerosi uomini e mezzi hanno presidiato il territorio di competenza della Compagnia di Ariano Irpino.

Durante tali servizi (articolati mediante posti di blocco, posti di controllo e vigilanza dinamica sulle principali arterie stradali di accesso ai comuni) i Carabinieri hanno proceduto al controllo degli occupanti di numerosi veicoli, alcuni dei quali sono stati sottoposti a perquisizione.

Le operazioni hanno consentito di deferire in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento un ventenne di Montecalvo Irpino, poiché trovato in possesso di circa 19 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish.

Inoltre è stato segnalato alla competente Prefettura un trentenne di Ariano Irpino poiché detentore di una modica quantità di cocaina. Per quest’ultimo è scattato il ritiro del documento di guida.

Un 34enne di Melito Irpino è stato sorpreso in orario notturno alla guida di un’auto rubata, senza patente e con tasso alcolemico superiore a quello consentito per la guida. Anche per lui è scattato il deferimento all’Autorità giudiziaria. L’autovettura è stata restituita al legittimo proprietario.

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Antonio Bianco;”Siamo scesi in campo, non moriremo con le mani legate dietro la schiena”

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Sabato 16 marzo partirà da piazza Garibaldi la manifestazione nazionale contro l’autonomia differenziata. Un progetto scellerato che rompe il principio di unità e di coesione della nazione, voluto dalla Lega Nord di Calderoli ed accettato dalla Meloni quale contropartita al premierato. Alla manifestazione hanno aderito comitati, associazioni, sindacati, partiti e singoli cittadini, l’obbiettivo è di porre all’attenzione del grande pubblico il pericolo incombente della balcanizzazione del paese, che sarà frammentato in 20 piccole patrie impersonate dalle regioni. Il tema è stato ben poco affrontato dai media e, in alcuni dibattiti televisivi, non ponevano l’accento sull’emarginazione socio economica del Meridione prodotta dal DDL Calderoli.

Il Sud si sta svuotando, ogni anno circa 100 mila persone partono in cerca di lavora ovvero per curare patologie croniche o acute. Manca il tempo prolungato nelle scuole dell’obbligo mentre l’aspettativa di vita al Sud è, in media, inferiore di 3-4 anni rispetto a quella italiana. I diritti di cittadinanza sono una chimera, vengono elencati dalla Costituzione ma non garantiti ai meridionali, costretti a versare addizionali comunali e regionali con il massimo dell’aliquota in cambio di servizi pubblici inesistenti o inadeguati per una società civile. È ora di dire basta,occorre passare dalla fase dei dibattiti a quella delle azioni concrete mettendo in campo gli istituti di consultazione democratica previsti dagli statuti comunali e regionali. Occorre che la gente sappia, discuta ed induca le regioni a proporre il ricorso alla consulta avverso lo spacca Italia ed a tutti gli atti giuridici conseguenziali. Siamo scesi in campo, non moriremo con le mani legate dietro la schiena.

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Ariano Irpino: il Tribunale delle illusioni                                                                                                                                                                                                                                                                                   

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