Mettiti in comunicazione con noi

Attualità

INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO CHIAREZZA SULLE NORMATIVE

Pubblicato

-

Indennità di accompagnamento, si fa chiarezza sui destinatari e su chi effettivamente ne ha diritto. Per dipanare ogni tipo di dubbio sulle normative che regolano tale prestazione, si registra l’intervento del dottor Sergio Canzanella, dirigente dell’Associazione House Hospital onlus, nonché segretario regionale campano della Favo, la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia.

L’indennità di accompagnamento – si chiarisce – è una prestazione economica erogata dall’Inps a domanda dell’interessato e previ i necessari accertamenti. E’ riconosciuta a chi ha un’invalidità civile nella misura del 100 per cento, con impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o di compiere gli atti normali della vita quotidiana senza l’ausilio di un altro soggetto. In questi casi, l’indennità spetta indipendentemente dall’età e dalle condizioni di reddito del beneficiario. Essa è compatibile con lo svolgimento di attività lavorative, con la pensione di inabilità e con le pensioni e le indennità di accompagnamento per i ciechi totali o parziali. Per beneficiare dell’indennità di accompagnamento, oltre ai requisiti sopraindicati, è necessario che il richiedente sia cittadino italiano, cittadino comunitario iscritto all’anagrafe del Comune di residenza o cittadino extracomunitario titolare del permesso di soggiorno di almeno un anno di cui all’art. 41 del T.U. immigrazione e abbia la residenza stabile e abituale nel territorio della Repubblica.

In caso di soggetti di età superiore a 65 anni e 3 mesi, il beneficio è subordinato alla sussistenza di difficoltà nello svolgimento dei compiti e delle funzioni tipici della loro età. Per quanto riguarda, invece, i minorenni, dal 25 giugno 2014 è previsto che il godimento dell’indennità di accompagnamento comporti l’automatico riconoscimento, senza bisogno di presentare un’apposita domanda né di sottoporsi a ulteriori specifici accertamenti, della pensione di inabilità al compimento dei 18 anni. In ogni caso è necessario dimostrare la sussistenza dei requisiti reddituali. Nonostante la presenza dei requisiti prescritti dalla legge per poter beneficiare dell’indennità, essa, in determinate ipotesi, è comunque esclusa. Si tratta dei casi in cui il soggetto sia ricoverato gratuitamente in un istituto o percepisca un’indennità per invalidità contratta per causa di guerra, di lavoro o di servizio, salvo in ogni caso il diritto di opzione per il trattamento più favorevole. Per il 2015, l’ammontare mensile dell’indennità di accompagnamento è pari a €508,55. Essa è esente dall’Irpef. Il pagamento decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e coloro che ne beneficiano sono tenuti a presentare annualmente una relazione annuale relativa alla permanenza delle condizioni che consentono di ottenere l’erogazione. Per presentare la domanda occorre prima richiedere al medico di base il “certificato medico introduttivo”, con il relativo codice identificativo da allegare alla domanda. Poi la domanda va presentata per via telematica sia attraverso i servizi online dell’Inps (a cui si accede tramite Pin), sia attraverso patronati o associazioni di categoria che hanno a disposizione in loco canali telematici.

Advertisement
Clicca per commentare

Attualità

Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

Pubblicato

-

I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

Continua a leggere

Attualità

Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

Pubblicato

-

nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

Continua a leggere

Attualità

Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

Pubblicato

-

Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

Continua a leggere
Advertisement

Più letti