Politica
Il respiro corto della politica arianese

Da un nostro lettore riceviamo e pubblichiamo:
L’impianto politico – partitico di questi ultimi dieci anni è fallito miseramente. Il venir meno delle aspettative della politica si è manifestato per intero quando, pur attraverso numerosi aggiustamenti di coalizioni e formazioni politiche che si sono succedute a cadenza quasi mensile, la crisi è sfociata, non inattesa, nel crollo totale e nella delega amministrativa obbligatoria al Commissario Prefettizio.
Comprendere e prevedere che l’esito dell’ultima tornata elettorale sarebbe andata a precipizio verso il vuoto amministrativo non era difficile, anzi era nelle corde già all’indomani del primo turno delle elezioni, nella fase degli apparentamenti. Difficile per i cittadini capire il significato delle coalizioni che si erano formate nei quindici giorni di riflessioni prima del ballottaggio. Formazioni politiche organizzate e ideologicamente piuttosto inquadrate, andavano a nozze con aggregazioni confuse, senza un’idea politica precisa, con un passato fumoso e teso soprattutto al raggiungimento di un seggio comunale, obiettivo per la realizzazioni d’interessi personali di cui la storia, degli individui proprietari di questi grovigli politici, si era già palesata ampiamente nel corso degli anni e delle precedenti elezioni amministrative. Messa da parte definitivamente ogni ragione politica, sopravviveva, in queste accozzaglie pseudo partitiche, una sola finalità individuale rappresentata dalla collocazione in uno scranno di potere e dalla visibilità da cui avrebbero tratto un vantaggio a fini professionali. La dimostrazione di tutto ciò sta nel comportamento tenuto da queste aggregazioni nel momento della sconfitta e della vittoria dell’una sull’altra. Come nel falso editto di Franceschiello “Facite ammuina”, c’è stato un rimescolamento ulteriore e, chi si era battuto, anche con toni aspri verso l’altra parte, ora vincente, alla fine l’ha abbracciata condividendone le poltroncine anche se cospargendo le sedute di puntine da disegno che in seguito si sono trasformate in chiodi e stiletti affilatissimi.
Le ragioni di Bruto, anche se inverse, rovesciate e prive di substantia politica, prevalgono e, il regicidio, l’uccisione del capo, si compie.
La riflessione estemporanea, istintiva è rivolta al tempo perduto, non di proustiana memoria ma di semplice lasso di tempo dissipato o dissolto nel nulla: folle sciupio di opportunità, lampante nella ridondante stupidità del ramo segato sotto la propria seduta. In tutte queste fasi, non c’è stata una sola volta che la direzione dello sguardo o, se vogliamo uscire dalle metafore, che il dibattito politico si sia incanalato verso prospettive di crescita, di analisi del territorio, delle implicazioni, gravissime, della crisi economica. Non una volta che l’amministrazione abbia chiesto o si sia chiesta, le ragioni dei cittadini, abbia provveduto in maniera strutturale alla composizione di una proposta, abbia vagliato, in ragione della grave contingenza, le intelligenze, che da noi pur esistono ma, per le ragioni innanzi dette, sono marginali al tessuto decisivo o, più esattamente, indefinibili nelle risoluzioni e immobili nelle capacità di ideazione perché vincolati e bloccati da logiche opportunistiche e perciò destruenti.
A quattro mesi dalle prossime elezioni, cominciano a emergere, attraverso la stampa e le news elettroniche, notizie di ricostituzione di vecchie accozzaglie che pensavamo finite. La Gorgone non è morta, è stata recisa una delle sue teste ma la sua capacità di pietrificare l’elettorato arianese è integra e già attiva, si è riprodotta in altre due Meduse più piccole ma non meno pericolose e insidia da tempo contrade importanti per numero di cittadini elettori. Nel frattempo è nato qualche canuto Ercole che si agita nella culla ma dalle fattezze possiamo tranquillamente appellarlo Ercolino e più che strozzar serpenti sembra destinato a fuggire davanti a un geco. Il resto sembra ancora il divenire di qualcosa, un “blob” ancora più informe della versione cinematografica e a tinte ancora più fosche e inquietanti: un remake peggiore dell’originale. E Ariano, i suoi problemi, i suoi giovani, gli indigenti che di nascosto, per vergogna, vanno a ritirare il pacco alla Caritas, gli uffici che traslocano, i negozi strangolati dalla recessione, le aziende che chiudono? Non sono argomenti per la politica o, perlomeno, per quella che si pratica qui. Da qui in avanti, fino alle prossime votazioni e oltre, riprendiamoci la nostra responsabilità di scelta, osserviamo e ascoltiamo attentamente quello che succede, cerchiamo di non cadere nella trappola dei sogni: “Il sogno è finito, è ora di partire”. Diamo alle parole l’importanza che meritano. “Nomina sunt substanzia rerum”
Lello Castagnozzi
Attualità
Il futuro di Alto Calore Servizi al centro di un confronto tra i presidenti delle Province di Avellino e Benevento

Unità di intenti per la gestione della società. Il futuro dell’Alto Calore Servizi al centro di un confronto che si è tenuto oggi tra il presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, e il presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi.
Dall’incontro sono emerse la volontà e la determinazione comune di superare la fase di impasse che si registra per la società, tenendo fuori le questioni politiche dalle decisioni concernenti la gestione di Alto Calore Servizi. E ciò nell’ottica di individuare le soluzioni migliori che possano permettere di ridurre i disagi all’utenza e di consentire di accelerare sul piano di ammodernamento delle reti, tenendo ben presenti i parametriprevisti dal concordato.
I presidenti Buonopane e Lombardi lanciano un appello all’unità e a fare sintesi sugli obiettivi, per evitare in questa fase dannose divisioni. Condividono, inoltre, la necessità che il management della società conservi un ruolo prettamente tecnico, tenendosi ben distante da ruoli e discussioni partitiche che sono appannaggio dei sindaci-soci, i quali si trovano ad affrontare quotidianamente le giuste rimostranze delle comunità costrette praticamente ogni giorno a sopportare disservizi per l’approvvigionamento idrico.
Attualità
Gaza, Castellone (M5S): “Netanyahu compie il passo finale. Abbiamo toccato uno dei punti più bassi della storia moderna.

“Mentre il mondo continua a discutere sui termini lessicali da utilizzare per definire questo abominio, Netanyahu compie il passo finale: stanotte l’esercito israeliano è entrato a Gaza per raderla al suolo.” così la Vicepresidente del Senato Mariolina Castellone (M5S) sui suoi social. “Le poche fonti dalla Striscia parlano di carri armati in ingresso a Gaza City e raid aerei che, come sempre, non risparmiano i civili e le poche costruzioni ancora in piedi. A nulla servono le piazze piene di centinaia di migliaia di cittadini in tutto il mondo, a nulla serve il coraggio eroico della Global Sumud Flotilla che sta provando a raggiungere Gaza via mare per aprire un varco umanitario. A nulla servono le denunce che facciamo nelle aule parlamentari. Il passo finale si sta compiendo. A Gaza l’umanità ha toccato uno dei punti più bassi della storia moderna. E non c’è da offendersi se si dice che siamo tutti complici. Tutti noi che abbiamo assistito inermi a questa tragedia. Il mio cuore è con le centinaia di migliaia di palestinesi che hanno deciso di restare nella loro terra perché non c’è altro luogo in cui possano sentirsi a casa e con le famiglie degli ostaggi israeliani che sono ancora nelle mani di Hamas e rischiano di essere utilizzati come scudi.”
Attualità
Campania approva la mozione :”Stop ai rapporti con Israele”

Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità una mozione che “condanna gli atti di guerra a Gaza” e invita il governo a “sospendere ogni rapporto istituzionale e commerciale con il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu”. La mozione, a iniziativa del consigliere Michele Cammarano e di altri, ha unificato tutte le altre che erano state presentate in aula sulla guerra a Gaza. Al momento della votazione, nell’aula del Consiglio regionale non erano presenti i consiglieri di centrodestra.
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