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Giovanni Maraia Ariano in Movimento :”Mai avviata la raccolta differenziata nei quartieri di S.Pietro, Cardito, Martiri”.

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Da Giovanni Maraia,portavoce di Ariano in Movimento, riceviamo e pubblichiamo:
“Il Commissario Prefettizio ,con delibera n30 del20/3/2014 ,stabiliva l’avvio della raccolta differenziata  dei rifiuti , porta a porta , nei quartieri diS.Pietro , Cardito,Martiri.
Ciò avrebbe determinato una diminuzione del quantitativo di rifiuti indifferenziati e di conseguenza un  minor introito economico da parte della DeVizia Transfer spa , titolare ad Ariano per la raccolta , il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati.
Per questo motivo ,la De Vizia presento’ opposizione alla delibera N 30 del 20/3/2014 innanzi al TAR Campania , tanto da indurre il Commissario Prefettizio a sospendere l’efficacia di detta delibera 
Successivamente,  questa opposizione venne ritirata , permettendo che avvenisse l’avvio della raccolta differenziata , porta a porta , nei quartieri innanzi indicati
Raccolta mai attuata 
Agli inizi di luglio ,l’Amministrazione Comunale di Ariano diffondeva un avviso pubblico con il quale informava la cittadinanza che la raccolta differenziata sarebbe stata attuata a rione S . Pietro a partire dal 7/7/2014.
Tale raccolta non e’ stata mai avviata 
Al posto della raccolta differenziata sono state realizzate , con enorme dispendio di denaro pubblico , diverse mini discariche nel centro abitato e nelle zone periferiche ( Stazione , zona Cimitero , area nei pressi dell’Ospedale , Torreamando ecc) 
Queste mini discariche hanno incentivato il conferimento di rifiuti indifferenziati, dai quali utili la DeVizia Transfer spa trae consistenti profitti economici ,
Tali mini discariche ,mimetizzate ,sono una vera e propria indecenza oltre ad essere fonte d’inquinamento 
Pare che la salvaguardia degli interessi economici della De Vizia Transfer spa stia a cuore all’attuale Amministrazione Comunale di Ariano , tanto da non far partire la raccolta differenziata dei rifiuti , porta a porta ,al fine di non far diminuire il quantitativo dei rifiuti differenziati trattati dalla DeVizia .
Tutto  ciò determina un palese  danno economico al  Comune di Ariano e procura vantaggio patrimoniale alla DeVizia Transfer  
Le chiedo di essere smentito pubblicamente e le chiedo , altresì , di voler completare la raccolta differenziata , avviata e programmata dall’Amministrazione Mainiero e deliberata con l’atto N 30 del 20/3/2014 dal Commissario Prefettizio del Comune di Ariano”.

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Attualità

Villa bunker confiscata al Clan Cava, firmato il contratto di appalto.  A breve i lavori per realizzare un centro antiviolenza per le donne

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Il presidente Buonopane: “Sarà un presidio di legalità”

È stato sottoscritto questa mattina e registrato presso l’Agenzia delle Entrate il contratto di appalto stipulato dalla Provincia con la società “Vivenzio Costruzioni srl” con rogazione del segretario generale, Brunella Asfaldo, per i lavori relativi all’“Intervento per la valorizzazione del bene confiscato sito a Pago Vallo Lauro” per un importo di 1.567.328,74 oltre Iva.

A breve, dunque, sarà avviato il cantiere.

Messi addietro, il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, aveva approvato con proprio provvedimento il progetto definitivo relativo alla realizzazione nell’ex villa bunker confiscata al Clan Cava di un Centro antiviolenza per le donne e casa rifugio.

Con lo stesso provvedimento aveva candidato il progetto all’Avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 5- Inclusione e coesione- Componente 3- Interventi speciali per la coesione territoriale- Investimento 2- Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, e aveva approvato il protocollo d’intesa con il Comune di Pago Vallo Lauro e il Consorzio Servizi Sociali Vallo di Lauro Baianese Ambito 6.

La Provincia ha poi ottenuto un finanziamento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per coprire l’investimento.

“Con questo progetto – dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane – restituiamo alle comunità del Vallo Lauro e dell’intera Irpinia un immobile sottratto alla criminalità organizzata. In quell’edificio sorgerà un presidio di legalità, dove le donne vittime di violenze potranno fare partire il proprio riscatto. Fondamentale è stato il supporto della Prefettura che sta accompagnando la Provincia lungo l’intero percorso verso il traguardo della realizzazione di tale progetto. È questa l’occasione per ringraziare ancora una volta il prefetto, Paola Spena”.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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