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Emergenza Covid-19 in Italia – Da Genova ad Ariano: sempre vigile sulla sua terra

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Di Aleandro Longhi

Sono nato e cresciuto a Genova Sestri, sono stato Presidente del Consiglio di Circoscrizione di Sestri dal 1985 al 1993,poi sono stato assessore del Comune di Genova, Presidente del Consiglio comunale di Genova, e infine dal 2001 al 2008, Senatore e Deputato e, superfluo dirlo, Sestri era nel mio collegio elettorale. Posso dire di conoscere Sestri e i Sestresi che hanno una lunga tradizione democratica e antifascista, sono per la legalità e non sono affatto idioti: non vogliono di certo essere contagiati, né tantomeno vogliono contagiare gli altri. Se ci sono degli idioti, non sono certamente i Sestresi. Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, giovedì 2 aprile alle 16,54, si è permesso di postare su Facebook una lunga ramanzina nella quale definisce i Sestresi cittadini sconsiderati che si comportano da idioti, allegando una foto che fa apparire una folla di Sestresi a stretto contatto. Si dubita che quanto appare sia la realtà e non piuttosto un artificio fotografico. Lo stesso giorno Canale 5 aveva realizzato un servizio sulla presunta folla che si accalcava in Via Sestri, come se i Sestresi fossero incoscienti, noncuranti del coronavirus. Un servizio pressoché analogo, era stato realizzato dalla tv locale Primo Canale della quale Toti è frequente ospite. Si tenga presente che Via Sestri è la strada principale di Sestri, è pedonalizzata dal 1990, è un grosso centro commerciale di strada in cui sono presenti ben 4 farmacie, 5 supermercati, 3 edicole, 3 Sali e tabacchi, 6 sportelli bancari, un’infinità di negozi alimentari, una miriade di studi di medici e laboratori di analisi medica, nonché studi di commercialisti, avvocati e professionisti vari, la sede dell’INPS, gli uffici del Municipio. Pertanto i Sestresi la frequentano per le loro diverse necessità. Si aggiunga che Via Sestri è passaggio obbligato per raggiungere le altre strade verso il mare, dove ci sono le fermate degli autobus, la ferrovia e un insieme di servizi come le Poste, altre banche e negozi, nonché le onoranze funebri. Quindi i Sestresi vanno in Via Sestri, ma come ha magistralmente dichiarato il Presidente del Municipio Medio Ponente Mario Bianchi, ci sono postazioni fisse di Polizia Municipale e spesso la presenza della Polizia di Stato e dei Carabinieri: i Sestresi si mettono in coda a distanza di sicurezza per accedere ai servizi. Si può tranquillamente dichiarare che i Sestresi, fino a prova contraria, vanno in Via Sestri per comprovate esigenze lavorative o per assoluta urgenza o per situazioni di necessità o per motivi di salute, come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 e non vanno certo a fare le passeggiate, altrimenti sarebbero stati sanzionati dalle forze dell’ordine presenti a Sestri. È il Presidente Toti invece, che potrebbe risparmiarci gli eventi propagandistici quali la distribuzione delle mascherine donate dai Cinesi o l’inaugurazione di una ventina di posti letto su un traghetto per i guariti da coronavirus. Il Presidente Toti avrebbe dovuto dare il buon esempio, mentre invece ha partecipato il 23 febbraio, a una cena elettorale con Salvini e 1.500 persone, una parte delle quali provenienti dalla Lombardia e ha reso esecutiva, guarda caso, la sua ordinanza anti coronavirus, solo alle 24.00, ovvero a cena conclusa. Compito della Regione non è far propaganda, ma curare: la sanità è una competenza della Regione. Sono stati forniti i dispositivi di protezione a tutto il personale sanitario? È stato fatto il tampone a tutto il personale sanitario? Si sono fatti i tamponi agli anziani ricoverati nelle RSA?Perché Toti non utilizza i 10 piani del padiglione C del Galliera per gli infetti di Covid-19? Perché non si forniscono gratuitamente agli ultrasettantenni le mascherine, come si fa in alcune città d’Italia? Mi domando perché Toti abbia stigmatizzato per i Sestresi un comportamento da idioti e perché Canale 5 e Primo Canale abbiano fatto quel servizio. Si è creato allarme e si sono denigrati i Sestresi, per nascondere l’incapacità della Regione ad affrontare la pandemia da coronavirus? Si chiede pertanto che AGCOM prenda visione dei servizi di Canale 5 e di Primo Canale, nonché di quanto postato da Toti su Facebook, per porre in essere le eventuali iniziative che riterrà opportuno intraprendere. Si chiede alla Procura della Repubblica di Genova se si possa rilevare un procurato allarme da parte delle emittenti televisive che hanno trasmesso i servizi su Sestri, avallati dal messaggio postato su Facebook dall’influente Presidente Toti.

 

Si allegano: screenshot del post di Giovanni Toti tratto dalla sua pagina Facebook e le dichiarazioni del Presidente del Municipio Medio Ponente, Mario Bianchi (https://www.facebook.com/1831093370544267/posts/2569141880072742/?d=n)

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L’eutanasia delle aree interne del Sud decisa per legge

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Il governo Meloni ha predisposto il nuovo Piano Strategico per le Aree Interne pubblicato dal Dipartimento delle Politiche di Coesione e per il Sud, struttura che coordina e pianifica l’attuazione delle politiche di coesione territoriale. Il documento messo a disposizione del Ministro Tommaso Foti, in quota Fratelli D’Italia, descrive la drammatica situazione di ben 42 aggregati comunali del Sud per i quali si configura una situazione di “povertà dietro l’angolo” e individua come soluzione “l’accompagnamento allo spopolamento” ritenuto “l’obbiettivo minimo”. Il Presidente della CNA di Enna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Valentino Savoca, denuncia il fatto e dichiara, senza mezzi termini, la scelta “inaccettabile e offensiva nei confronti di milioni di persone, della storia di tante comunità e dell’Italia dei comuni” (Ennalive.it, 2 luglio 2025). La migrazione dalle aree interne del Mezzogiorno è stata valutata irreversibile, sia dall’attuale governo che da quelli precedenti, mai contrastata con azioni concrete che avrebbero potuto invertire il trend negativo. I dati dell’Istat confermano la diminuzione della popolazione ed offrono al governo Meloni l’alibi per ridurre o azzerare le risorse finanziarie per la sanità, l’Istruzione, del fondo perequativo e infrastrutturale nonché quelle del PNRR, dirottandole verso il Centro-Nord. Con l’effetto di favorire l’accentramento della popolazione in poche aree urbane super affollate, dotate di servizi efficienti mentre le aree interne del meridione sono condannate ad un oblio programmato che le trasformerà in una riserva indiana abitata, in maggior misura, da anziani. I meridionali sono di serie B ma quelli delle aree interne appartengono ad una sotto categoria con ancora minori diritti di cittadinanza, concetto ribadito in una nota di Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd (2 luglio 2025). Nemmeno con i fondi del PNRR si è voluto ridurre il divario infrastrutturale complementare alla nascita dell’industria manifatturiera e della logistica finalizzate alla riduzione della migrazione. Hanno favorito le disuguaglianze socio-economiche che rendono il Paese diviso e disuguale.

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Convocato Consiglio Comunale – In discussione lo spostamento del mercato settimanale e riconoscimento stato di calamità

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, in unica convocazione per il giorno 8 luglio 2025 alle ore 17,00 per la trattazione dei seguenti argomenti:

  • – Richiesta riconoscimento stato di calamità e costituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio dei danni subiti e l’individuazione degli agricoltori danneggiati;
  • – Spostamento del mercato settimanale in località Cardito. Discussione ed esame della possibilità di revoca del provvedimento e di ripristino della sede originaria.
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AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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