Attualità
Covid-19 Perchè è importante sapere la verità

La verità è un valore che sembrava smarrito nelle discussioni di qualche mese fa, prima della pandemia che cambierà la storia di questo secolo. La verità non era tra i valori contemplati dalla società “liquida”, secondo la definizione di Bauman. Certa politica aveva diffuso la convinzione che l’evidenza dei fatti non era sufficiente a supportare certe posizioni e convinzioni. Il complottismo e la negazione hanno tenuto banco per un po’ di anni, vanificando qualunque tentativo di argomentazione e hanno imposto l’asserzione alla base di ogni comunicazione di massa. Perfino l’evidenza scientifica era stata messa all’angolo e squalificata come semplice punto di vista e orpello di argomentazioni avvertite come astruse e allotrie ai più; la semplificazione era stata promossa come accesso alla politica e chiave del consenso delle masse. La comunicazione immediata di ognuno attraverso i social, ha amplificato la possibilità di chi non si sentiva rappresentato dai partiti politici di dire la propria opinione e di trovare anche proseliti affacciandosi così al mondo mediatico e alla ribalta, diffondendo l’idea di poter rappresentare se stesso. Tutto ciò ha alimentato l’individualismo, facendone un valore imprescindibile dell’epoca post moderna. Invece, ora abbiamo bisogno di sapere che cosa è accaduto, come è iniziato il contagio nella nostra città, abbiamo bisogno di sapere perché la nostra comunità sta pagando un prezzo così alto in termini di vite umane, perché il rapporto tra infetti Covid-19 e popolazione sia così rilevante e perché abbiamo il primato nel sud. Altra domanda che ci poniamo quotidianamente, è perché l’essere dichiarati “zona rossa”, non abbia significato da subito gestione dei contagiati con sintomi lievi, perché il rafforzamento delle truppe di contenimento non sia avvenuto subito, perché si tergiversi sulla necessità di intervenire con screening ampi. L’identificazione delle circostanze del contagio servirebbe a circoscrivere i gruppi infetti e magari asintomatici, unica strada per bloccare la circolazione del virus e salvare così vite umane. L’omertà di alcuni, costerà la vita a qualcun altro e la legittima salvaguardia della privacy dovrebbe essere associata all’efficienza dell’ufficio preposto alla ricostruzione della filiera e alla comunicazione tempestiva delle positività e delle circostanze di contagio. Sarebbe necessario sapere come siano andate le cose, perché ci sarà un tempo che potremo definire della “pacificazione” che preluderà alla ricostruzione. Molti pensano che il mondo non sarà più lo stesso; il coronavirus avrà generato in ognuno pensiero divergente cioè acquisiremo dei nuovi punti di vista per analizzare l’accaduto e probabilmente, tutta la nostra vita. Ci serve sapere, ci servirà la verità perché sarà l’unico modo per avere giustizia ed è improbabile che la rinascita possa avvenire senza giustizia e verità. La nostra comunità ha la necessità primaria di avere risposte ai due quesiti: “Che cosa?” e “Perché?”, essi sono i capisaldi della ricostruzionee ci serviranno per capire in che direzione andare.
Attualità
Presentazione del libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese

Domenica 27 luglio alle ore 18:00, presso la Sala del Palazzo degli Uffici di Ariano Irpino, si terrà la presentazione del libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.
L’incontro si svolgerà alla presenza dell’autrice, che offrirà al pubblico una narrazione composta da dieci storie tese a rappresentare, attraverso immagini cariche di umanità, lo spirito di un popolo al centro della storia contemporanea.
A dialogare con Albanese sarà Moni Ovadia, figura nota nel panorama teatrale e attivo sostenitore dei diritti sociali. L’evento è promosso da CittadinanzAttiva – Assemblea Territoriale Ariano Irpino, Proloco Nuovamente e Progetto Riformista.
Attualità
SCELTA DEL RE E DELLA REGINA per la XXIX edizione della Rievocazione Storica del Dono delle Sante Spine. Aperte le adesioni

DAL 10 AL 25 LUGLIO 2025 SARANNO APERTE LE ADESIONI PER LA SCELTA DEL RE E DELLA REGINA per la XXIX edizione della Rievocazione Storica del Dono delle Sante Spine.
La partecipazione è aperta a tutti i cittadini che intendano dare un contributo concreto all’evento.
L’adesione va presentata dal 10 al 25 luglio 2025, inviando la domanda esclusivamente all’indirizzo email: info@santespine.it
La domanda dovrà contenere:
• generalità complete
• altezza (senza scarpe) e numero di scarpe
• un recapito telefonico
• due foto recenti (un primo piano e una figura intera)
• copia di un documento d’identità
La selezione si terrà il 27 luglio 2025 alle ore 18:00 presso la sede dell’associazione, in via R. D’Afflitto, 16 (ex chiesa S. Andrea).
La giuria sarà composta da 5 membri:
-1 rappresentante dell’associazione Sacre Spine
-1 delegato dell’amministrazione comunale
-1 esperto di moda,l
-1 storico
-1 giornalista.
Ogni membro esprimerà un voto da 6 a 10 per ciascun candidato.
Le decisioni della giuria sono definitive e inappellabili.
Saranno eletti Re e Regina i candidati che avranno ottenuto il maggior numero di voti.
Verrà inoltre redatta una graduatoria di riserva da utilizzare in caso di rinuncia o impedimento dei prescelti.
Gli eletti dovranno garantire la presenza nei giorni 12 e 31 agosto 2025 e per tutta la durata della manifestazione. In caso di impossibilità si attingerà alla graduatoria.
REQUISITI RE:
• sesso: maschile
• età: preferibilmente tra i 40 e i 50 anni
• capelli e barba: intonsi
REQUISITI REGINA:
• sesso: femminile
• età: preferibilmente tra i 18 e i 25 anni
• capelli: lunghi, moro o castani
Per entrambe le figure è richiesta dimestichezza con il cavallo, poiché il corteo prevede un tragitto a cavallo in sella con accompagnatore, da Castello a Piazza Plebiscito.
La partecipazione è gratuita e non è previsto alcun compenso o rimborso spese.
Per info: www.santespine.it
Attualità
Centrodestra e civiche di centro“Giornata positiva in Consiglio: un passo avanti per la città”

La seduta di Martedì del Consiglio Comunale si è conclusa con soddisfazione per i gruppi di centrodestra e civiche di centro, che rivendicano risultati concreti e significativi ottenuti grazie al loro impegno. Sul primo punto all’ordine del giorno, le opposizioni hanno centrato un obiettivo importante: far intervenire le associazioni di categoria e avviare un tavolo di lavoro in piena condivisione con la maggioranza. Un segnale positivo, che dimostra come il confronto aperto e costruttivo possa portare risultati utili per la città. “È una vittoria del dialogo e del metodo”, commentano i consiglieri. Diverso invece il clima sul secondo punto, relativo allo spostamento del mercato cittadino. Qui sono emerse difficoltà evidenti da parte dell’amministrazione. L’irrigidimento nel difendere le scelte fatte, il continuo decantare l’attuale sistemazione del mercato e, allo stesso tempo, l’ammissione che potrebbero esserci difficoltà nel riportarlo in Piazza Mazzini, hanno reso ancora più chiaro ciò che l’opposizione sostiene da tempo: le motivazioni che vengono presentate come “tecniche” sono in realtà politiche. L’essersi lavati le mani sulle responsabilità, evitando di fornire risposte chiare e documenti richiesti, per poi alimentare confusione, è un atto politico, non tecnico. È la dimostrazione di una gestione che preferisce evitare il confronto, salvo poi chiudersi a riccio quando viene messa davanti alle proprie scelte. A chi ha provato a spostare il dibattito sul piano territoriale, contrapponendo centro e periferia, l’opposizione risponde con decisione, usando un vecchio detto che ben descrive il tono degli attacchi: “Ognuno dal proprio cuore l’altrui misura”. E proprio su questo punto si vuole rispondere con chiarezza anche all’accorato – e non richiesto – richiamo all’unità di Ariano e della sua popolazione, fatto da alcuni esponenti della maggioranza. L’unità si costruisce con un piano serio per la città, e questa amministrazione non l’ha mai avuto. Finora ci sono stati solo interventi a macchia di leopardo nei diversi quartieri, spesso rivendicando meriti non propri, ma senza mai puntare davvero a ricucire il tessuto sociale e culturale di Ariano. Per questo, accusare la minoranza di essere divisiva è paradossale: è chi governa, senza una visione chiara, a non sapere come unire davvero la città. Una giornata, quindi, che per centrodestra e centro rappresenta un passo avanti: dimostra che un’opposizione attenta e responsabile può ottenere risultati, e che chi guida oggi la città continua a mostrare i propri limiti.
I consiglieri di minoranza:
Marcello Luparella, Ico Mazza, Daniele Tiso, Antonio Della Croce, Marco la Carità
F.lli D’Italia Forza Italia Azione Orizzonti Popolari Patto Civico Comitato Manna Camporeale Moderati per Ariano
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