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Colpo del G.S.Basket – Le Farine Magiche del gruppo Lo Conte nuovo main sponsor per la stagione 2015-2016.

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Il G.S. Basket Ariano Irpino è con particolare soddisfazione che annuncia la chiusura dell’accordo commerciale con il Gruppo Lo Conte. Il prestigioso marchio “Le Farine Magiche” sarà main sponsor per la stagione agonistica 2015-16. 

“Siamo soddisfatti per questo prestigioso abbinamento. Ringraziamo il Gruppo Lo Conte per l’interesse mostrato nei confronti della nostra realtà sportiva. Il nostro compito sarà quello di ripagare questa fiducia con la passione, l’applicazione che sia la società che i tecnici e le giocatrici oramai profondono da anni, mantenendo alto il nome di Ariano e dell’Irpinia nel panorama sportivo nazionale” è questo il commento del presidente Mario Cirillo.

Il Gruppo Lo Conte, il cui marchio campeggerà anch’esso sulle divise delle cestiste arianesi, nasce da un’esperienza di tre generazioni nel settore dei cereali. E’ stata la prima azienda a diversificare il settore delle farine già nel 1980 con Le Farine Magiche. Da allora, ha innovato continuamente grazie ad un settore di ricerca e sviluppo all’avanguardia. Nel 1998 è entrato nel settore delle decorazioni e ingredienti per dolci con Decorì. Nel 2013 ha acquisito Molino Vigevano.

Sono sette i marchi commercializzati. Farine Magiche è il più grande assortimento d’Europa di farine speciali per uso casalingo. Molino Vigevano è lo storico marchio di farine speciali per uso casalingo e professionale. Senza Glutine è la linea di farine e decorazioni dedicate al Gluten Free. Decorì è il mondo delle decorazioni, degli ingredienti ed accessori per dolci. La prova del cuoco: farine e lieviti licenziati con il marchio del più famoso programma cucina della tv. K zero: ingredienti per dolci senza zucchero e senza calorie. Metodo Forma Ok: è il metodo alimentare del benessere.

Attualmente il Gruppo può contare su quattro stabilimenti sul territorio nazionale. Oltre a quelli di Ariano Irpino e Frigento, ci sono i siti produttivi di San Benedetto del Tronto e quello di Mortara (PV). Dallo scorso anno è attiva la nuova sede de Bereguardo sempre nel pavese.

Spiccata è l’attenzione per il territorio ed il recupero dei grani antichi come il Grano Risciola. La famiglia Lo Conte attenta da sempre al rispetto della tradizione e del proprio ambiente, interpreta l’agricoltura come elemento di identità culturale di un territorio e rafforza il sostegno economico con la costituzione di una comunità di contadini per la coltivazione biologica del grano antico Risciola.

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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