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Ariano Basket

Basket A2F – Rush finale si parte dal derby di Salerno.

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Le Farine Magiche riprendono la marcia dopo la sosta per le final four di Coppa Italia di Serie A2. Ad attendere leleonesse il secondo derby consecutivo. Stasera al Pala Silvestri di Salerno (palla a due alle 19.30), Cupido e compagne proveranno ad allungare la striscia di due successi consecutivi, ma soprattutto cercheranno di alimentare le speranze di salvezza diretta nell’ottica di agguantare il nono posto ed evitare l’appendice dei play-out.

L’AVVERSARIA – In panchina c’è Sara Braida anche se ufficialmente nei panni di coach figura Enzo Gibboni, subentrato a Pietro Di Capua già dalla sesta di andata. E’ la formazione più giovane del lotto con età compresa tra i 19 ed i 16 anni. Ben 12 le cestite in doppio tesseramento con la Convergenze Battipaglia (serie A1) in virtù dell’accordo sottoscritto in estate tra i vertici delle due società salernitane. Tra di esse c’è anche l’azzurra Marzia Tagliamento, autentico jolly “giocato” solo tre volte finora. L’elemento di spicco è un’altra “battipagliese”: Francesca Romana Russo, play-guardia, che sul perimetro è affiancata da Dentamaro e De Mitri con Rauti a supporto. Sapienza e Di Donato completano il pacchetto delle esterne. Sotto canestro Assentato fa coppia con Costa (career high con 33 punti martedì sera ad Ancona). Diouf e Fabbricini sono gli altri pivot, l’ex Bologna, Patera, e Diop sono le ali.

ARBITRI – Alice Fratalocchi di Fermo (FM), Giorgia Di Luzio di Pescara

I PRECEDENTI – Sette precedenti in serie A2: 5 successi per Ariano che ha vinto i tre confronti giocati a Salerno (2-2 il bilancio al Pala Cardito). Nel match di andata ci fu il successo più largo della stagione per Le Farine (60-34). Resta epico il primo match del 6 ottobre 2012, quello di esordio in serie A2 per Ariano. Al Pala Silvestri di Salerno finì 66-72 con un ultimo quarto da urlo (26-7). In quel match anche il record assoluto per Ariano nei campionati nazionali in termini di tiri liberi tentati (43) e realizzati (30).

CURIOSITA’ – Valentina Maggi è a -1 da 150 partite giocate con Ariano (156 volte a referto) ma soprattutto è a -1 da 900 punti in serie A2 con la canotta rossoblù. Eleonora Zanetti è a -1 da 200 punti in carriera tra A1 ed A2. Una sola ex in campo. Si tratta di Camilla Valerio. L’ala arianese lo scorso anno è stata tra le protagoniste della salvezza della Carpedil Salerno.

MEDIA – Su www.legabasketfemminile.com (al seguente link http://www.legabasketfemminile.it/ultimo-turno-a2/ ) sarà possibile seguire gli aggiornamenti numerici con il tradizionale play by play.

IL PROGRAMMA DELLA 22^GIORNATA (Serie A2 – Girone B): Empoli – La Spezia (12/03 ore 21); Castel S.Pietro – Viterbo (12/03 ore 21); Viareggio – Ancona (12/03 ore 18.30); Ferrara – Bologna (12/03 ore 20.30); Salerno – Ariano Irpino (12/03 ore 19.30); Stabia – Civitanova M. (12/03 ore 19); Palermo – Brindisi (12/03 ore 18).

CLASSIFICA: La Spezia 42; Ferrara 36; Castel S.Pietro 28; Palermo, Bologna 26; Empoli 22; Stabia, Viterbo 20; Civitanova M. 18; Viareggio, Ariano Irpino 16; Salerno 10; Brindisi 8; Ancona 6.

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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