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Basket A2F – Mcs, sfida “rossoblù” a Bologna

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Sarà un derby cromatico quello tra Bologna ed Ariano irpino. Sfida tutta rossoblù nella prima giornata di ritorno. Nel Girone C, a meno di due mesi di distanza, saranno nuovamente di fronte le attuali inseguitrici della capolista Castel San Pietro. Domenica al Palasport di Castenaso (palla a due alle 18) si attende un match dai buoni contenuti tecnici ed agonistici. Le irpine tenteranno l’impresa di allungare la striscia positiva a sei vittorie consecutive, record stabilito lo scorso anno. Un’impresa non agevole, ma non proibitiva, alla luce delle ultime prestazioni delle ragazze di coach Ferazzoli. All’andata le bolognesi espugnarono il Pala Cardito con il punteggio 52-62. Difficile pensare di ribaltare il divario: mantenere l’imbattibilità esterna è il vero obiettivo da perseguire.

L’AVVERSARIA – Bologna è reduce da tre vittorie consecutive di cui l’ultima conquistata tra le mura amiche contro Castellammare di Stabia dopo ben due tempi supplementari. E’ tra le formazioni maggiormente accreditate alla vigilia e sta confermando sul parquet le proprie credenziali della vigilia. La punta di diamante della formazione di coach Lolli è la play italo-americana D’Alie, arrivata dalla Carpedil Salerno, attualmente quinta marcatrice del girone C (15 di media) ma soprattutto quinta assoluta in A2 nella percentuale da due (61,2%) e regina negli assist (5 a partita). Sul perimetro ci sono Landi e la “triplista” Irene Cigliani, reduce dalla stagione trionfale a Vigarano Mainarda. Sotto le plance ruotano, l’ex Chieti, Elisa Silva, la veneziana, ex Parma, Gloria Vian, vecchio pallino di Ariano, e la 25-enne pivot di Monterotondo, Queen Ezinne Nnodi, lo scorso anno in A3 alla Minerale Puro Roma. Dalla panchina si alzano anche l’ala-pivot Cordola, nel giro della nazionale under 20, e la play-guardia Santarelli dotata di un buon tiro dalla lunga distanza.

LE CIFRE (medie per gara):

 

Meccanica Nova Bologna: P.ti 62,9 (D’Alie 15); P.ti subiti 57,8; Falli C. 18,5 (Cordola 3,9); Falli S. 16,1 (Landi 3,7); T2 41,1% (D’Alie 61,2%); T3 29,7% (Santarelli 38,9%); Tl 63,8% (Cigliani 91,7%); Rimb. 42,6 (D’Alie 6,7); Perse 18,9 (D’Alie 4,6); Rec. 22,3 (Landi 4,2); Assist 9,9 (D’Alie 5); Valutaz. 71,8 (D’Alie 20,4).

Mcs Hydraulics Ariano Irpino: P.ti 64,8 (Narviciute 12,6); P.ti subiti 57,9; Falli C. 17,9 (Madonna 2,9); Falli S. 18,4 (Maggi 5,5); T2 40,7% (Madonna 47,6%); T3 32,5% (Dominguez 57,1%); Tl 70,6% (Maggi 100%); Rimb. 41 (Narviciute 10,2); Perse 16,4 (Madonna 2,6); Rec. 22,1 (Madonna 3,1); Assist 6,5 (Maggi 2,5); Valutaz. 75,9 (Maggi 16,7).

ARBITRI: Poletti di Lambrugo (CO), Colombo di Cantù (CO)

IL PROGRAMMA DELLA 10^ GIORNATA (SERIE A2 – GIRONE C): Roma – Civitanova M. (29/11 ore 20.30); Castel S.Pietro – Castellammare (29/11 ore 21); Bologna – Ariano Irpino (30/11 ore 18); S. Marinella – Viterbo (29/11 ore 18); Riposa: Carpedil Salerno.

CLASSIFICA: Magika Castel San Pietro 14; Mcs Ariano Irpino, Meccanica Nova Bologna 12; Valentino Santa Marinella 10; Infa Civitanova Marche, Srb Roma, Defensor Viterbo 6; Trust Risk Castellammare 4; Carpedil Salerno 2.

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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