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Ariano Basket

Ariano ha scelto il suo playmaker: sarà Chiara Rossi

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Il G.S Basket Ariano Irpino è lieto di annunciare di aver raggiunto l’accordo con la cestista Chiara Rossi. Playmaker classe 1988, non ha bisogno di presentazioni per gli addetti ai lavori. La regista nata a Rovigo, nonostante la giovane età, vanta una lunga esperienza in massima serie: cinque campionati con le canotte di Montichiari, Venezia, Umbertide (due anni) ed Alcamo. Nell’ultima stagione ha militato nella Delser Udine, formazione con cui ha raggiunto i play-off promozione nel girone settentrionale della serie A2. Fortemente voluta da coach Agresti, giunge ad Ariano Irpino dove erediterà il posto lasciato da Nunzia Paparo con l’obiettivo di riconquistare sul campo il palcoscenico maggiore, ma anche la maglia azzurra che l’ha vista protagonista nelle rappresentative giovanili sino all’Europeo under 20 nel 2008. Laureata in Scienze della comunicazione all’università di Verona, è un play ordinato, votato al gioco di squadra, dotato di dinamismo e buona capacità di attaccare il ferro. “Pape”, questo il suo soprannome che nasce da una particolare imitazione di Paperino, ha mosso i primi passi nella Tassina Rovigo. Nel 2003 il passaggio alla Reyer Venezia. Con la canotta oro-granata esordisce in serie A1 il 23 novembre del 2003 nel match contro il Cus Chieti. In quella stagione è vicecampione d’Italia con la formazione under 16, risultando il miglior play della competizione. Nel 2004-2005, in doppio tesseramento con il Basket Treviso, conquista la promozione in A2 e lo scudetto under 18 con la formazione trevigiana. Stesso refrain anche nella stagione successiva vissuta tra Venezia e Treviso: nella Marca arriva lo scudetto under 19. Nel 2006-2007 la consacrazione a livello senior con una stagione da protagonista a Treviso in A2: 14,6 punti di media con un high di 29. Il ritorno in serie A1 arriva l’anno dopo a Montichiari dove Rossi, insieme a Giulia Gatti, si fa le ossa alle spalle del play titolare Colico. Passa ad Umbertide dove divide le responsabilità in regia con un altro prospetto del basket nazionale, l’attuale play di Parma, Battisodo. Dopo un’altra stagione in Umbria, il ritorno a Venezia da play di scorta. Nel 2011 l’esperienza in Sicilia ad Alcamo dove in regia fa coppia con Anna Caliendo. Infine l’ultima esperienza ad Udine diretta da coach Stibiel, già suo assistant coach, negli anni ad Umbertide.

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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SportAriano Basket – La Farmacia del Tricolle rinuncia alla partecipazione del campionato di A2

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La Farmacia del Tricolle Basket Ariano Irpino comunica con grande rammarico la rinuncia alla partecipazione al campionato di Serie A2 Femminile per la stagione sportiva 2020-21. (altro…)

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SportAriano – Weekend nero per lo sport del tricolle

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Brutto weekend per lo sport del tricolle, infatti le maggiori squadre della città nel calcio e nel basket hanno ottenuto risultati deludenti. (altro…)

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