Attualità
Vittorio Melito:”La Regione ha disposto che l’ASL di Avellino attivi 58 posti letto COVID, 52 solo ad Ariano”
La Regione ha disposto che l’ASL di Avellino attivi 58 posti letto COVID: 13 in terapia intensiva, 15 in subintensiva, 30 in degenza ordinaria.
L’ASL comunica che ne attiverà 58: 14 in terapia intensiva, 16 in subintensiva, 28 in degenza ordinaria.
La terapia intensiva è tutta ad Ariano: 7 già esistenti, 7 nell’area Covid che aprirà il 1° novembre; tutta ad Ariano anche la degenza ordinaria: 12 chiudendo il reparto di Medicina, 16 nella nuova area. Per la subintensiva 10 posti ad Ariano e 6 a Sant’Angelo. Sommano 52 ad Ariano e 6 a Sant’Angelo.
Ho lavorato otto anni nella Procura della Repubblica dell’Alta Irpinia: non mi sentirei tranquillo sapendo che i presidi di ricovero dell’area sono quasi tutti altrove.
Le notizie di stampa di pochissimi giorni fa attestavano che la Direzione ASL, nella riunione del COC di Ariano, aveva assicurato che vi sarebbero stati 33 posti ad Ariano e 25 a Sant’Angelo. Chiederne il rispetto e l’attuazione non è campanilismo, è tutela dell’intero territorio, è equità di distribuzione, è sanità di prossimità alle popolazioni. Del resto, si è recentemente letto che gli amministratori dell’Alta Irpinia reclamano, giustamente, l’attivazione della terapia intensiva finanziata durante la “zona rossa” arianese e che non si accontentano delle spiegazioni di penuria di anestesisti.
A proposito: chi lavorerà nell’area Covid arianese? La riduzione dell’attività ordinaria consentirebbe di utilizzare risorse umane attualmente dislocate a Sant’Angelo. Non sarebbe meglio adibirle ad una area Covid locale?
Ovunque, sono garantiti percorsi differenziati di accesso e di uso delle strutture?
Perché chiudere la Medicina ufitana e lasciare inalterata quella santangiolese? Gli interventi urgenti sempre garantiti non richiederanno la presenza della rianimazione, che ad Ariano viene chiusa ed adibita esclusivamente all’emergenza Covid?
Questa impone doverosa solidarietà e sacrifici; ma scelte cervellotiche ed immotivate sono di grosso ostacolo a farsene carico. Il timore di rivedere parte del film dell’orrore della scorsa primavera cresce. Si è ancora in tempo; la ASL si confronti con i rappresentanti delle popolazioni e tenga conto di suggerimenti ed esigenze: ne guadagnerà in efficienza e rispetto. Ne avrà interesse?
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
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