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Valle Ufita: come affrontare lo sviluppo di un territorio tra difficoltà ed esigenze

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Lo scorso sabato Enrico Letta ha visitato la Valle Ufita esprimendo la sua volontà di porre attenzione ai problemi dello sviluppo economico-sociale di questo territorio e alle possibili linee di intervento da adottare.

Durante l’incontro oltre alla presentazione delle finalità politiche, l’attenzione è stata rivolta soprattutto al contesto economico irpino, e segnatamente a quello dell’hinterland ufitano, dove emerge una chiara identificazione di tradizioni culturali e produttive che rappresentano gli elementi caratteristici del territorio, che hanno nel tempo preso i connotati di una vera e propria vocazione territoriale.

L’interrogativo di fondo che ha accompagnato la visita del Vicesegretario nazionale, è quello introdotto da Silvio Sarno riferendosi alle “modalità attraverso le quali questo territorio può ripartire per effetto di nuove dinamiche di sviluppo”.

In realtà la risposta a tale questione non va ricercata all’esterno, piuttosto la si può investigare partendo proprio dal territorio e partendo da chi quel territorio lo vive quotidianamente e da chi ne affronta le difficoltà. Ed in parte questo aspetto è stato colto. Letta si è confrontato con gli imprenditori del territorio che hanno cercato di manifestare le proprie esigenze e le proprie difficoltà.

Difficoltà che emergono innanzitutto rispetto alla mancata fiducia nelle istituzioni, alla condizione di abbandono in cui riversano gli imprenditori ed agli impedimenti dovuti ad una eccessiva burocratizzazione, che continua a rallentare un contesto come quello Irpino, già costretto a pagare lo scotto di un ritardo nello sviluppo infrastrutturale.

A questo si aggiunge un’incapacità da parte delle aziende sul territorio di sviluppare una risorsa necessaria alla sopravvivenza di qualsiasi sistema sociale. La risorsa è rappresentata dalla capacità di creare “capitale sociale”, in cui l’elemento caratterizzante risulta la relazione tra le componenti del territorio.

Queste le principali problematiche emerse, che non possono e non devono essere tralasciate, ma essere necessariamente sottoposte ad una più puntuale analisi. Un’analisi esplorativa e descrittiva delle dinamiche territoriali della Valle Ufita, condotta per mezzo di un costante ascolto delle esigenze degli imprenditori, al fine di individuare puntuali interventi di sostegno.

L’incontro, infatti, ha fatto emergere l’esigenza di una costante politica di ascolto delle dinamiche economiche e sociali del territorio al fine di individuare disagi ed intercettare azioni e possibilità di sostegno/stimolo per gli operatori economici nella Valle Ufita.

Tale tendenza, che diviene concreta speranza, acquista una maggiore forza quando a stimolare e sostenere analisi, nonché pianificare adeguati interventi è una classe dirigente che le dinamiche industriali le vive quotidianamente in prima persona.

 

 

 

Fonte +Economia

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Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania

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Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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