Politica
Udc: “Doppiogiochismo e ambiguità politica di Pratola”

Oggi ad Ariano Irpino il sindaco Mainiero si ritrova con una maggioranza profondamente diversa da quella che è uscita dalle urne, una maggioranza che tiene fuori forze politiche che hanno contribuito alla sua elezione a sindaco e che mette dentro esponenti eletti all’opposizione. Alla luce di tutto questo la nostra unica strada è quella della fuoriuscita dalla maggioranza.
Questo è lo stralcio di una nostra nota del luglio 2011. E’ da allora che abbiamo scelto la strada della coerenza ad Ariano Irpino, lasciando la maggioranza guidata dall’allora sindaco Mainiero perché non ci interessavano e non ci interessano i trasformismi a tutti i costi, le operazioni di piccolo cabotaggio, gli opportunismi.
Quella decisione ci ha portato a dover constatare come alcuni esponenti dell’Unione di Centro – che oggi sono fuori dal nostro partito – probabilmente per ragioni di convenienza, avessero deciso di seguire un’altra indicazione, rimanendo ben incollati alle loro poltrone di assessori. Fa specie, perciò, ascoltare oggi alcune dichiarazioni rilasciate da Crescenzo Pratola alle emittenti televisive nelle quali, folgorato sulla strada di Camporeale, sostiene che il grande errore di Mainiero sarebbe stato quello di cambiare in corsa la maggioranza a suo sostegno.
Vittima di una evidente sindrome dissociativa, Pratola dimentica cos’ha fatto negli ultimi due anni e oggi vorrebbe quasi imporsi a riferimento di coerenza quando è stato il più entusiasta praticante del doppiogiochismo e dell’ambiguità politica.
Pratola ed i suoi sodali probabilmente si ripresenteranno al cospetto degli elettori in occasione delle prossime Amministrative ad Ariano Irpino e magari vorranno imporsi come modello di integrità. Siamo certi che i cittadini arianesi sapranno discernere e decidere di conseguenza, rifiutando operazioni trasformistiche, opportunistiche e dal respiro cortissimo”.
Attualità
Gaza, Castellone (M5S): “Netanyahu compie il passo finale. Abbiamo toccato uno dei punti più bassi della storia moderna.

“Mentre il mondo continua a discutere sui termini lessicali da utilizzare per definire questo abominio, Netanyahu compie il passo finale: stanotte l’esercito israeliano è entrato a Gaza per raderla al suolo.” così la Vicepresidente del Senato Mariolina Castellone (M5S) sui suoi social. “Le poche fonti dalla Striscia parlano di carri armati in ingresso a Gaza City e raid aerei che, come sempre, non risparmiano i civili e le poche costruzioni ancora in piedi. A nulla servono le piazze piene di centinaia di migliaia di cittadini in tutto il mondo, a nulla serve il coraggio eroico della Global Sumud Flotilla che sta provando a raggiungere Gaza via mare per aprire un varco umanitario. A nulla servono le denunce che facciamo nelle aule parlamentari. Il passo finale si sta compiendo. A Gaza l’umanità ha toccato uno dei punti più bassi della storia moderna. E non c’è da offendersi se si dice che siamo tutti complici. Tutti noi che abbiamo assistito inermi a questa tragedia. Il mio cuore è con le centinaia di migliaia di palestinesi che hanno deciso di restare nella loro terra perché non c’è altro luogo in cui possano sentirsi a casa e con le famiglie degli ostaggi israeliani che sono ancora nelle mani di Hamas e rischiano di essere utilizzati come scudi.”
Attualità
Campania approva la mozione :”Stop ai rapporti con Israele”

Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità una mozione che “condanna gli atti di guerra a Gaza” e invita il governo a “sospendere ogni rapporto istituzionale e commerciale con il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu”. La mozione, a iniziativa del consigliere Michele Cammarano e di altri, ha unificato tutte le altre che erano state presentate in aula sulla guerra a Gaza. Al momento della votazione, nell’aula del Consiglio regionale non erano presenti i consiglieri di centrodestra.
Attualità
Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione. A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale. Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.
Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.
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