Politica
Stupore tra i socialisti arianesi per la possibile candidatura di La Vita con Ingroia.
Nota del Partito Socialista sulla presunta candidatura dell’avv.La Vita:
“La sottoscrizione della carta d’intenti “Il patto dei democratici e dei riformisti” da parte del Pd, di SEL e del PSI rappresenta la svolta epocale nella politica italiana. Finalmente al centro dell’azione politica nazionale non sono più i personaggi o i leader di formazioni inventate alla bisogna, ma i problemi. I dieci punti della carta d’intenti sottoscritti dalla sinistra riformista individuano un percorso unico e condiviso da tutti, foriero di concreti sbocchi unitari, al di là degli uomini che saranno scelti a condurre l’azione politica comune.
Per questo i socialisti hanno partecipato con convinzione ed entusiasmo alle due tornate delle primarie appena svoltesi.
In particolare, i socialisti arianesi, proprio per le ragioni esposte, vi hanno partecipato con la massima apertura lasciando liberi i singoli compagni di esprimere le proprie personali preferenze, al di là delle stesse indicazioni di partito, proprio perché la nostra convinta adesione era data alle tesi politiche poste a base della competizione.
Queste poche righe bastano a segnare la differenza tra questa esperienza politica da quella della lista approntata dal giudice Ingroia il quale, raccoglie attorno al suo nome, messo bene in evidenza, pezzi di discutibili esperienze professionali nella magistratura ed estremismi di ogni genere, non esclusi quelli che tanta parte ebbero nella caduta del governo Prodi, per proporre una non meglio identificata rivoluzione articolata intorno ad un improvvisato quanto vago programma.
Di qui le motivazioni per cui i socialisti apprendono con sorpresa e stupore la ventilata candidatura dell’avvocato La Vita in siffatta formazione politica. Tanto più che la stessa cade a ridosso delle due tornate delle primarie nelle quali egli stesso si è speso senza risparmio.
Si ritiene risibile, inoltre, la motivazione avanzata da qualche organo di stampa della necessità di sopperire alla mancanza di candidati arianesi nelle liste della sinistra. I socialisti la rigettano perché nasconde una visione provincialistica e notabilare della politica, tipica di una destra di altri tempi, in cui le opportunità sopravanzano le idee. Né sono valide motivazioni campanilistiche che imporrebbero di rappresentare le istanze del territorio.
Sono forse bastati quaranta anni di presenza di arianesi nelle più alte cariche dello stato a impedire il declino della nostra città?
I candidati nel collegio sono stati scelti nelle primarie con il concorso di tutti e non si scappa via col pallone se per una tornata ci si sente messi tra le riserve.
Per questi motivi i socialisti arianesi ed irpini restano sorpresi per le notizie che circolano intorno alle presunte scelte dell’avvocato La Vita e restano convinti in attesa di una sua pronta smentita”.
Attualità
Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione. A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale. Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.
Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.
Attualità
Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

Attualità
Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.
È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.
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