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Si scelga l’operazione verità non la menzogna

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Le regioni si danno battaglia intorno al tavolo della Conferenza Stato-Regioni sul tema della sanità, il presidente De Luca pretende uguale trattamento dei cittadini su tutto il territorio nazionale. Il motivo del contendere è il Fondo Nazionale per la Sanità (FNS) che assegna alla Campania 10,7 miliardi, pari a 1.879 euro pro capite, contro una media nazionale di 1.941 euro. La Campania riceve meno risorse in quanto è considerata una regione con pochi anziani (si muore 3-4 anni prima della media nazionale) mentre il fondo di perequazione per i territori a minore fiscalità, qual è la Campania, non è parametrato ai bisogni dei cittadini. Differenze incomprensibili denunciate da De Luca nell’edizione del Il Mattino.it del 11/04/2022 nella quale ha dichiarato: Ci auguriamo che le forze politiche nazionali tutte, anziché girare la testa dall’altra parte, comincino a fare un’operazione verità”. Netta è stata la risposta di Letizia Moratti. assessore alla Sanità della Lombardia, in riferimento all’opposizione di De Luca, in Conferenza Stato-Regioni, al decreto che istituisce la medicina territoriale, dichiarava all’Ansa.it Lombardia: “il governo ha la facoltà di poter procedere” […] “non proseguire significherebbe perdere i fondi del Pnrr per quanto riguarda la sanità e quindi sono certa che il governo proseguirà”. Il dialogo tra sordi prosegue all’interno della riforma del titolo V della Costituzione del 2001 che affidò la Sanità alle regioni facendo coesistere 20 Sistemi Sanitari, in competizione tra loro, che offrono prestazioni in dispregio all’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge (art. 3 della Costituzione). Le regioni del Nord con maggiori risorse economiche attraggono i “potenziali pazienti” e si assiste alla migrazione sanitaria dalla Campania di circa 33 mila pazienti con un costo di 300 milioni di euro annui per il bilancio regionale (fonte Svimez). Inevitabile la riduzione dei posti letto negli ospedali e delle prestazioni erogate dalla Sanità privata accreditata in regime di convenzione diretta, oggi erogate nei limiti del budget rimodulato dalla giunta De Luca (delibera 599 del 28 dicembre 2021) da annuale a mensile (fanpage.it 14/02/2022). La conseguenza è semplice, il paziente sopporterà l’intero costo della prestazione sanitaria, anche esente da ticket, se il centro accreditato ha esaurito il budget mensile assegnato. Conseguenze che hanno privato i campani di diritti fondamentali, la colpa non è da addebitare unicamente al governo nazionale ma anche alla classe politica locale che, per decenni, ha assistito alla sottrazione delle risorse a favore del Nord girando la faccia dall’altro lato. Occorre una vera operazione verità senza della quale non si porranno le basi di equa e solidale ripartizione delle risorse fra i territori al fine di preservare l’Unità del Paese.

Il governo dei migliori non giri il capo dall’altro lato.

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Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania

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Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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