Attualità
Sant’Anastasia si divide sulla secessione dei ricchi

La maggioranza che governa il comune di Sant’Anastasia non vota l’ordine del giorno sul regionalismo differenziato (DDL Calderoli) proposto dai consiglieri di minoranza Peppe Maiello, Marina Mollo e Rosalba Punzo. Il DDL Calderoli, per intenderci, lo spacca Italia, è stato approvato al senato e renderà immutabili le disuguaglianze tra le due aree del paese. Tale provvedimento tradisce il principio di uguaglianza e di solidarietà e priva i meridionali dei diritti di cittadinanza. Il Nord proseguirà a drenare risorse finanziarie con il metodo della spesa storica con il quale lo Stato centrale garantisce a quell’area del paese efficienti servizi pubblici quali: asili nido, treni ad alta velocità, trasporto urbano, tempo prolungato per le scuole dell’infanzia, ospedali con posti letto parametrati alla popolazione residente. Né è stato affrontato il tema dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) necessari a rendere fruibili diritti minimi uguali su tutto il territorio nazionale. Si adduce la pretestuosa motivazione della mancanza delle risorse finanziarie che, secondo Adriano Giannola, presidente dello lo Svimez, dovrebbero essere di almeno 100 miliardi di euro. Né le risorse finanziarie del PNRR avvieranno il riavvicinamento socio-economico tra il Nord ed il Sud del paese. Il Meridione è a bocca asciutta, con servizi pubblici insufficienti o inesistenti che costringono i cittadini a rivolgersi al privato e ad utilizzare i mezzi propri per gli abituali spostamenti. La Costituzione applicata in modo rovesciato condanna 20 milioni di meridionali, inclusi gli anastasiani, ad essere considerati stranieri in patria, costretti alla migrazione sanitaria che, costa alla regione Campania circa 400 milioni di euro, ogni anno, e con oltre 100 mila persone che lasciano, ogni anno, il meridione in cerca di lavoro verso il Nord Italia o l’UE (vedi ISTAT). In questo contesto storico e politico così drammatico, meraviglia la scelta dell’amministrazione comunale di non votare all’unanimità l’ordine del giorno a firma dei consiglieri di minoranza. Un simile ordine del giorno è già stato votato da Cercola ed altri comuni viciniori. Forse il tema del regionalismo differenziato meriterebbe un maggior approfondimento da parte della maggioranza del comune di Sant’Anastasia.
Attualità
Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.
Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi
Attualità
Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina
Attualità
Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.
“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.
Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.
Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.
I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà.
Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore.
L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.
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