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SANNIO “CITTÀ EUROPEA DEL VINO”, MASIELLO (COLDIRETTI): CHANCE PER NUOVO MODELLO AGRICOLO

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BENEVENTO – “L’ufficializzazione del territorio ‘Sannio Falanghina’ come Città Europea del Vino 2019 rappresenta una grande opportunità per il sistema economico provinciale e regionale, ma soprattutto per affermare definitivamente un nuovo modello agricolo che alza l’asticella della viticoltura sannita verso la qualità, la capacità di stare sul mercato, il legame con il turismo. Complimenti ai sindaci dei cinque Comuni e alle Istituzioni coinvolte per l’ottimo lavoro svolto”. È il commento di Gennarino Masiello, presidente provinciale e vicepresidente nazionale di Coldiretti, dopo il via libera arrivato ieri sera al dossier consegnato a Bruxelles che dichiara Capitale Europea del vino EWC 2019 i territori di Guardia Sanframondi (capofila), Castelvenere, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso. L’ultima volta per l’Italia è stata nel 2016, che vide protagonista l’areale veneto di Valdobbiadene-Conegliano.

“Coldiretti è pronta a fare la sua parte – sottolinea Masiello – per costruire valore dopo la decisione favorevole della rete europea Recevin. Sosterremo le Amministrazioni comunali, il Consorzio di Tutela e la Regione nello sforzo definitivo necessario a realizzare un evento unico e straordinario. Il Sannio ha quasi la metà dei vigneti della Campania e sta recuperando terreno in termini di marketing, investendo in consulenza tecnica per migliorare la produzione. I vini sanniti continuano a farsi apprezzare in Italia e nel mondo, pur avendo ancora ampi margini di crescita. L’occasione d’oro del 2019 può dare la spinta definitiva. Il nuovo modello agricolo, che ruota intorno alla multifunzionalità delle aziende e alle filiere trasparenti, deve essere l’obiettivo di tutto il sistema territoriale, innescando contaminazioni e indotto anche negli altri settori. Brinderemo con la Falanghina al tramonto definitivo dell’idea di un modello fordista per questa provincia, che ha lasciato in eredità solo cemento e capannoni abbandonati. L’agricoltura è il passato, il presente e il futuro del Sannio”.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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