Attualità
RITARDI NELLO SVILUPPO DELLE CURE PALLIATIVE: ECCO L‘APPELLO DELL’OSSERVATORIO REGIONALE AL PRESIDENTE DE LUCA

Forti ritardi e crescente disomogeneità nello sviluppo delle Cure Palliative in Regione Campania, parte l’appello al presidente
della Giunta regionale, l’onorevole Vincenzo De Luca. Infatti, il dottor Sergio Canzanella, direttore dell’Osservatorio Regionale Cure Palliative e Medicina del Dolore in Campania, pone al centro della questione proprio l’attuazione delle reti locali e lo sviluppo delle cure palliative domiciliari, mediante un programma specifico con risorse vincolate, idonee a superare i ritardi, gli sprechi e i percorsi inadeguati.
“Oggi – sottolinea il dottor Canzanella – assistiamo alla crescita del numero di anziani, portatori di patologie croniche e di fragilità sociali ed economiche. Un italiano su tre vive da solo e tra gli over 65 addirittura uno su due. Le cure palliative vanno inserite in una rete locale, in quanto significano: presa in carico globale del malato, sia fisica, psicologica e sociale; attenzione ai sintomi, non solo al dolore; assistenza a domicilio e valorizzazione della capacità di cura da parte delle famiglie; diritto all’informazione e all’autodeterminazione del malato; continuità e integrazione delle cure.
La Legge 38 del 2010 – continua il direttore dell’Osservatorio – non ha ancora esercitato un’influenza concreta sul territorio regionale e sui malati. I dati mostrano una crescente disparità tra investimenti e prestazioni a livello regionale. Sappiamo esattamente cosa fare, ma il livello di risposta al bisogno di cure palliative appare ancora molto limitato. Accedono alle cure palliative solo il 30 per cento dei malati che muoiono per tumore, a fronte dell’obiettivo posto dal Decreto del Ministero della Salute n. 43/07 del 65 per cento. Poi assistiamo il 30 per cento del 40 per cento del bisogno potenziale e restano quasi completamente esclusi i malati con patologie evolutive non oncologiche. Inoltre, restano quasi completamente esclusi i bambini, per i quali abbiamo pochissimi servizi, pochissimi esperti, pochissimi farmaci. Non può essere una questione di costi, perché le risorse economiche ci sono. Lo sviluppo dei servizi di cure palliative producono una forte riduzione del numero dei ricoveri inappropriati in ospedale e la loro durata, così come delle procedure diagnostiche e delle terapie non necessarie.
Il Rapporto al Parlamento mostra che dopo la Legge 38, in tre anni, il numero di giornate di degenza per le persone che muoiono di cancro negli ospedali italiani è diminuito del 23 per cento, con un risparmio potenziale di 145 milioni di euro. La Lombardia in tre anni ha ridotto del 52 per cento il numero dei decessi per tumore avvenuti in ospedale, mentre ci sono regioni che, in assenza di investimenti in cure palliative, li hanno addirittura visti aumentare (Basilicata +27 per cento, Campania +9 per cento, Calabria +3 per cento). Oggi, molte organizzazioni no profit in Campania partecipano in prima persona alla costruzione di un servizio sanitario efficiente, assistono direttamente oltre 29mila persone e si propongono quali interlocutori per un’attività di co-progettazione, oltre che di erogazione, delle reti di cure palliative. Un volontariato preparato in cure palliative e organizzato sul territorio si fa carico dei bisogni di relazione, solidarietà, inclusione, ascolto delle persone malate. Del resto, le cure palliative sono un movimento scientifico e culturale che vede coinvolti migliaia di professionisti, ma anche moltissimi cittadini, spesso segnati da esperienze dirette, positive o negative, in qualità di familiari di persone malate, che a loro volta si attivano personalmente. Abbiamo lanciato uno slogan: mai più ultimi. E sono queste le proposte che l’Osservatorio presenterà al presidente De Luca: potenziamento delle cure palliative a domicilio attraverso la rete degli Hospice; compensazione interregionale, in quanto accade spesso che i malati siano costretti a spostarsi per mancanza di servizi adeguati nel loro territorio o per avvicinarsi ai propri familiari residenti in altre regioni, poi la trafila burocratica è molto complessa e richiede tempi che i malati non possono permettersi; informazione e orientamento per i malati e le famiglie; lancio delle reti di cure palliative attraverso un sistema di accreditamento.
Dal presidente De Luca ci attendiamo risposte concrete e urgenti. Risposte – conclude Canzanella – da dare alle associazioni che si occupano di cure palliative, ma soprattutto alle oltre 30mila persone malate della Regione Campania che si avvicinano alla fine della vita e che, per definizione, non possono certo aspettare ancora”.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
Attualità
La disumanità dei governi imbelli

È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).
Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.
-
Attualità4 settimane fa
Tragedia ad Ariano, poliziotto si toglie la vita
-
Attualità4 settimane fa
Contributi sull’acquisto dei libri di testo, è possibile presentare domanda
-
Attualità3 settimane fa
Convegno ad Ariano: “Aequum Tuticum, Crocevia del Sud”
-
Attualità2 settimane fa
Open Week sulle Malattie Cardiovascolari: il 29 settembre visite gratuite all’Ospedale di Ariano Irpino
-
Attualità3 settimane fa
Il futuro di Alto Calore Servizi al centro di un confronto tra i presidenti delle Province di Avellino e Benevento
-
Attualità2 settimane fa
Noi di Centro,Guerino Gazzella:”Stiamo lavorando per la presentazione delle liste nelle cinque province campane“
-
Attualità3 settimane fa
Gaza, Castellone (M5S): “Netanyahu compie il passo finale. Abbiamo toccato uno dei punti più bassi della storia moderna.
-
Attualità3 settimane fa
Campania approva la mozione :”Stop ai rapporti con Israele”