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Politica

Regionali 2015, Marica Grande con Alessandro Cattaneo al Caffè Letterario di Avellino. Tappa a Mercogliano con Sibilia

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E’ una Marica Grande grintosa e determinata quella che affronta gli ultimi giorni di campagna elettorale in giro per l’Irpinia. Ad ogni tappa nei vari paesi della provincia di Avellino, la giovane avvocatessa di Ariano Irpino raccoglie consensi, stima e apprezzamento. Ieri pomeriggio, un passaggio al Caffè Letterario di Avellino per salutare l’iniziativa di Alessandro Cattaneo e Sabino Morano: l’associazione Primavera Irpinia, che propone un laboratorio di idee e di riflessione politica, oltre al sostegno elettorale a Forza Italia. Successivamente, Marica Grande ha fatto tappa a Mercogliano, a Bonito e a Lacedonia. La concretezza della professionista abituata a lavorare tra la gente è la cifra del suo modo di porsi e di confrontarsi con le persone. Da Mercogliano, Grande sottolinea l’importanza di vincere prima di tutto la battaglia contro l’astensionismo e invita i moderati a ritrovare compattezza di ideali intorno a Forza Italia, partito leader della coalizione di centro-destra. Dopo l’appello a recarsi alle urne, Marica Grande ritorna sull’importanza di scegliere rappresentanti validi, attenti e preparati per il consiglio regionale. “Per troppi anni abbiamo demandato il nostro futuro a persone incompetenti, distratte, incapaci di una seria progettazione e di elaborazione di proposte in grado di ridare speranza e futuro alla propria comunità, con il risultato che questo territorio è stato per troppo tempo abbandonato a se stesso, ha perso quasi sempre il treno dell’opportunità di una corretta pianificazione e dell’utilizzo dei fondi europei, lentamente è stato depauperato di servizi e lavoro.  E’ arrivato il momento di mandare a casa la casta e di scegliere persone nuove. La demagogia politica non mi appartiene e non sono scesa in campo per ambizioni di poltrona, sono propositiva e voglio partecipare in prima persona al tavolo delle decisioni. Sono un avvocato e sono una mamma, voglio lavorare al 100% per l’Irpinia per garantire un futuro a questa terra e soprattutto alle giovani generazioni”. A Bonito, invece, Marica Grande ha rilanciato la sfida del turismo intelligente,in grado di valorizzare le peculiarità delle aree interne. Turismo intelligente che in Irpinia deve passare per l’enogastronomia di qualità, i percorsi religiosi, gli eventi che possono catalizzare pubblico sul territorio. Grande, a questo proposito, propone l’istituzione di un’agenzia regionale per la promozione degli eventi e del turismo. A Lacedonia è  stato il momento di una nuova riflessione politica e di una promessa, in caso di elezione: “ Sto conducendo una campagna elettorale pulita, trasparente, ricca di confronto con la gente, di partecipazione e di entusiasmo e posso garantire che in caso di elezione continuerò ad essere presente sul territorio, pronta ad ascoltare le istanze della comunità”.

 

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Attualità

Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

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Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che  denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione.  A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale.  Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.

Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo  si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni  sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se  i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova   tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.

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Attualità

Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

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Attualità

Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

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Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando  il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.

È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.

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