Politica
PSI Ireneo Vinciguerra :” Come avevamo previsto c’è stato il fallimento delle primarie volute solo da una parte minoritaria”:

In epoca non sospetta, con un documento franco e responsabile, il PSI ed Ariano in Movimento denunciavano come le primarie: “da festa della democrazia, si stanno sempre più trasformando in occasione di protagonismo spesso autoreferenziale o, peggio ancora, in arma per regolare conti tra fazioni e correnti di partito”.
Oggi, come prevedevamo, il fallimento delle primarie, volute da una sola parte, è un dato incontrovertibile, ma, invece di meditare su quanto denunciavamo, invece di ricercarne le ragioni negli accorducoli con i quali, fin dall’inizio, si è brigato per condizionarle, invece di fare autocritica e capire come mai da esse abbiano preso le distanze non solo i partiti del centro sinistra, ma anche le formazioni che fanno capo a Santosuosso e Prebmenna, si addossa la colpa agli altri.
La candidatura unica dell’avvocato La Vita rappresenta solo l’ultima ipocrisia politica, la foglia di fico inventata per nascondere il fallimento di una linea politica largamente minoritaria, più preoccupata di porre paletti, di inventare distinguo per escludere, che per cercare soluzioni.
Pertanto, per le circostanze in cui questa candidatura è stata avanzata, non rappresenta in alcun modo la posizione dei socialisti arianesi, i quali, così come stabilito in un documento approvato alla unanimità, ritengono che per risolvere gli enormi problemi della città siano necessarie due condizioni:
– un cambiamento reale che rompa con un’esperienza politica che per decenni ha mal governato la città determinandone le attuali condizioni di declino;
– una coalizione dalle spalle larghe non condizionata da strumentali e pretestuosi vincoli ideologici.
Il vero cambiamento, quello praticabile e vincente, passa quindi attraverso una linea politica aperta e dialogante, che abbia la capacità di coinvolgere, oltre a quanti guardano al centro sinistra, anche quella parte della città, quella che in tante occasioni ha affiancato il centro sinistra nella battaglia contro la giunta Mainiero e che può condividere il nostro progetto.
Per questo motivo la sezione “Ireneo Vinciguerra” insisterà nella ricerca della unità delle forze del centro sinistra e nel massimo coinvolgimento promuovendo una trattativa serrata e franca alla quale parteciperà col proprio bagaglio progettuale, le proprie convinzioni ideali e proponendo un proprio candidato alla carica di sindaco.
Attualità
Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione. A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale. Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.
Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.
Attualità
Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

Attualità
Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.
È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.
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