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Politica

PSI – Dimissioni segretario Riccio. La nota del PSI Avellinese

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Lo scorso 4 dicembre, il Comitato Esecutivo della Federazione irpina del PSI ha accettato le dimissioni presentate dal Segretario provinciale Marco Riccio, motivate dalla impossibilità di sostenere contemporaneamente il ruolo di Segretario regionale e provinciale del Partito.

I socialisti prendono atto delle motivazioni che sono alla base della sua decisione, peraltro irrevocabile, e ringraziano Marco per quanto ha fatto in otto anni di segreteria provinciale;anni difficili, durante i quali il Partito ha dovuto lottare oltre che con gli avversari politici di sempre e le minacce di annessioni di altri partiti, anche con tanti militanti che, abbagliati da più facili soluzioni alla loro ricerca politica o, più semplicemente, convinti di trovare altrove la valorizzazione della propria personalità, hanno abbandonato, sbagliando, il PSI ritenendo illusorio ogni sforzo di tenere ancora viva la storia e la presenza socialista in Irpinia come altrove.

Oggi, che il PSI vive una nuova stagione di attenzione caratterizzata da nuove adesioni e da tanti ritorni, va dato atto alla lungimiranza con la quale una pattuglia di compagni, guidata dal giovane segretario Marco Riccio,  ha saputo persistere nel proprio intento di mantenere  viva in Irpinia la presenza socialista, nel rispetto delle sue tradizioni e nel nome di quelli (Cianciulli, Papa, Napoli, Donatiello e tanti altri) che, nel suo nome, ne hanno scritto le pagine più belle e che, umilmente, ma con tanti sacrifici, si è saputo conservare.

Allo scopo di dare continuità al processo politico avviato e portato avanti finora, il Comitato Esecutivo provinciale ha individuato nei due vice-segretari Lorenzo Di Popolo e Pasquale Iallonardo e nei due componenti del Comitato Esecutivo regionale Franco Ferri e Pasquale Moscatelli un coordinamento cui è affidato il compito di reggere e gestire l’attività della Federazione e di accompagnarla alla scadenza congressuale fissata per il prossimo mese di febbraio 2016.

A Marco i socialisti irpini, convinti che saprà svolgere il suo nuovo ruolo con la serietà e la capacità fin qui dimostrata, si stringono con un forte abbraccio e gli rivolgono un caloroso augurio per il suo impegno nella prestigiosa carica di Segretario Regionale, certi che la sua attenzione alle problematiche dei territori irpini, alle quali comunque rimane legato,  resteranno vive e prioritarie nel suo futuro lavoro politico di così tanta rilevanza.

Ai tanti compagni, che continuano a credere oggi più che mai nella bontà dell’idea socialista, nel confermare che il Partito è vivo e vegeto, rivolgiamo un caloroso appello alla partecipazione attiva assicurando che, come sempre, sapremo contribuire, insieme ed uniti, a far fronte contro i soprusi e le ingiustizie  per  la tutela dei diritti e per lo sviluppo dell’Irpinia e della Campania.

Federazione Provinciale PSI Avellino

Il Coordinamento Provinciale

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Attualità

Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

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Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che  denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione.  A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale.  Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.

Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo  si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni  sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se  i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova   tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.

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Attualità

Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

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Attualità

Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

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Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando  il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.

È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.

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