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PROGRAMMA DI SVILUPPO DELLA VALLE DELL’UFITA, FRANCO LO CONTE:”La Valle dell’Ufita è in posizione strategica nel Sud Italia e va presa a riferimento da parte della Regione Campania”.

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Franco Lo Conte, neo Consigliere al Comune di Ariano Irpino, già Assessore provinciale con le giunte Maselli e De Simone e Consigliere provinciale con la giunta Sibilia,

interviene sulle prossime scadenze nazionali per la perimetrazione delle zone interne individuate e coinvolte come laboratorio per l’attuazione del programma europeo sulle aree interne in previsione di nuovi e forti investimenti. La Valle dell’Ufita va presa a riferimento da parte della Regione Campania in quanto il territorio rientra nei parametri stabiliti dalla Comunità Europea: sviluppo di un ambiente imprenditoriale favorevole all’innovazione (la Valle dell’Ufita è in posizione strategica nel Sud Italia, crocevia tra il Mar Tirreno e l’Adriatico, facile punto di incontro tra Campania, Puglia, Molise e Basilicata; l’area conta già un centinaio di insediamenti industriali; molteplici infrastrutture sono state individuate ed in fase di realizzazione: collegamento Tirreno-Adriatico, stazione ferroviaria irpina sull’alta capacita ecc.).

Per altro Lo Conte ricorda che il GRANDE PROGRAMMA DI SVILUPPO DELLA VALLE DELL’UFITA era già stato inserito, su sua proposta, nella delibera di Consiglio Provinciale n. 173 del 23/12/2010 avente ad oggetto le “Azioni prioritarie per il rilancio economico del territorio irpino per la definizione del Patto per lo Sviluppo”. Il GRANDE PROGRAMMA DI SVILUPPO DELLA VALLE DELL’UFITA, sfociato nel documento preliminare all’Accordo di Reciprocità “Valle dell’Ufita” fu firmato nel lontano 2008 da Comuni del STS B4 Valle dell’Ufita che sono: Ariano Irpino, Bonito,. Carife, Casalbore, Castel Baronia, Flumeri, Frigento, Gesualdo, Greci, Grottaminarda, Melito Irpino, Montaguto, Montecalvo Irpino, San Nicola Baronia, San Sosio Baronia, Savignano Irpino, Scampitella, Sturno, Trevico, Vallata, Vallesaccarda, Villanova del Battista, Zungoli; dal Comuni raccordati con la priorità strategica che sono: Fontanarosa, Guatrdia Lombardi, Lapio, Luogosano, Mirabella EClano, Petrenopoli, Rocca S. Felice, Sant’Angelo all’Esca, Taurasi, Villamaina; dalla soprintendenza BAPPSAE di AV e SA e soprintendenza archeologica di AV BN e SA; dal: Patto Territoriale Baronia S.p.A; Patto territoriale Agrirpinai SCARL, dalla Comunità Montana dell’Ufita e dalla Provincia di Avellino.

L’Accordo di Reciprocità già all’epoca prevedeva che la nuova programmazione Europea 2014-2020 avrebbe dedicato particolare attenzione ad alcuni territori delle aree interne già beneficiarie di altri finanziamenti tra cui l’Itinerario Culturale Regio Tratturo. Ciò che nel recente passato è stato tolto alle aree interne in termini di servizi essenziali quali la sanità, l’istruzione, i trasporti, la giustizia, ecc, deve essere reso agli stessi territori in forma più estesa ed efficace, in linea con la strategia europea delle aree interne recepita anche nella Programmazione Nazionale. In tale quadro il Sindaco di Ariano Irpino Domenico Gambacorta dovrà, e lo sta già facendo, necessariamente assumere un ruolo di coordinamento territoriale ed istituzionale riunendo al più presto i Sindaci del comprensorio al fine di creare tale coordinamento, così come impone la nuova strategia per le aree interne, che non è superfluo ricordare ricomprendono il 61% del territorio nazionale, il 23% della popolazione italiana e circa 4.000 Comuni italiani.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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