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PIERNICOLA PEDICINI M5S :”Petrolio, le bugie di Renzi”.

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Da PIERNICOLA PEDICINI Capo delegazione del M5s al Parlamento europeoCoordinatore della Commissione ambiente e sanità, riceviamo e pubblichiamo:

“LE BUGIE DI RENZI SUL PETROLIO LUCANO: PERCHÈ IL PD È COLLUSO E COMPLICE E COME LE TRIVELLE NON PORTANO SVILUPPO MA DEVASTANO LA BASILICATA

 

Renzi è allo sbando, non sa come difendersi e parla a ruota libera.

Annuncia che querelerà Grillo perché ha detto che sulla vicenda dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata il Pd ‘è colluso e complice ed ha le mani sporche di petrolio e di soldi.

Ma Renzi ha capito che quello che ha detto Grillo non è una supposizione ma lo dice la Procura distrettuale antimafia di Potenza? Ha capito che per traffico di smaltimento illecito di rifiuti, ipotesi di disastro ambientale e reati di concussione e corruzione sono state arrestate sei persone e sono indagate altre 54 persone? Ha capito che nell’inchiesta c’è un ex sindaco del Pd agli arresti, un ex vice sindaco Pd con obbligo di dimora, un consigliere regionale del Pd in carica indagato? Ha capito che il convivente della ex ministro Guidi è indagato e che la sua ex ministra si è dimessa perché ha detto al suo compagno che mirava ai sub appalti, che un emendamento del governo, condiviso con la ministro Boschi del Pd, per il progetto Tempa Rossa della Total, sarebbe passato nella legge di Stabilità? Ha capito che la Guidi e anche la Boschi verranno interrogate dai magistrati dell’Antimafia di Potenza? Ha capito che l’ex sindaco agli arresti (Rosaria Vicino), secondo la Procura Antimafia, “adottava un protocollo operativo di assoluta prevaricazione nei confronti delle imprese interessate ad ottenere l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione del Centro Oli di Tempa rossa” e che, questo ex sindaco, è legato, da anni, a Vito De Filippo che è un sottosegretario lucano del Pd e che il consigliere regionale indagato Vincenzo Robortella è un membro del Pd eletto nella lista ‘Pittella presidente’ (Marcello Pittella, attuale governatore lucano, fratello di Gianni, l’europarlamentare Pd)? Ha capito che molti imprenditori e dirigenti pubblici coinvolti nell’inchiesta sono vicini, molto vicini, al Pd della Basilicata?

Quindi, caro Renzi, ritieni ancora che il Pd non sia colluso e complice e non abbia le mani sporche di petrolio e soldi? Penso proprio di no. Tu sai bene, che Grillo e il M5s hanno ragione da vendere e la querela annunciata è solo un goffo tentativo di confondere l’opinione pubblica.

Andiamo ora sul tema emendamento per il progetto Tempa rossa.

Un’altra bugia di Renzi, Boschi e Guidi. Essi sostengono che l’emendamento inserito nella legge di Stabilità era giusto e opportuno perché il progetto Tempa Rossa della Total avrebbe garantito sviluppo e posti di lavoro al Sud. Anche questa è solo propaganda gratuita che offende l’intelligenza dei cittadini. Il progetto Tempa rossa non solo non garantisce sviluppo e posti di lavoro, ma provoca ulteriore povertà e danni inestimabili all’ambiente e alla salute dei cittadini. La conferma arriva dall’impianto di estrazione Eni della Val d’Agri, che è molto più grande di Tempa rossa, dove si estrae il petrolio lucano da oltre venti anni. Lì, le attività petrolifere, non hanno portato alla Basilicata nessun beneficio in quanto era ed è la regione più povera d’Italia e in più negli ultimi dieci anni ha perso circa 50mila giovani e cittadini che sono emigrati come negli anni 60. Inoltre, la Val d’Agri è stata devastata dal petrolio perché sono state chiuse migliaia di piccole imprese agricole ed è stata bloccata qualsiasi possibilità di sviluppo turistico rurale. Ma non è finita: è stato distrutto l’ambiente; sono stati inquinati i bacini idrici (tra cui quello del Pertusillo che porta l’acqua nelle case di milioni di pugliesi e lucani); sono aumentati i problemi legati alla salute dei cittadini perché cresciute le patologie tumorali. Nella sola Val d’Agri (dove è più intensa l’attività dei petrolieri) ci sono circa diecimila persone tra disoccupati e inoccupati. La Basilicata ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive: dati della Commissione bicamerale sul Ciclo dei rifiuti.

Quindi i posti di lavoro per il Sud di cui parla Renzi sono solo ipotesi e illusioni.

Se si calcolano i posti di lavoro persi in agricoltura e nel turismo e si confrontano con quelli garantiti dal petrolio, la Basilicata ha subito dei danni enormi. Senza contare il disastro economico e sociale provocato dallo spopolamento, dai rifiuti e dai problemi sanitari.

La verità è che lo sviluppo di cui parlano Renzi, la Boschi e la Guidi riguardano i loro affari, quelli dei loro amici e familiari, quelli delle lobby economiche e delle clientele elettorali e di potere locale costruite intorno a sindaci e ex sindaci, ai consiglieri regionali, ai De Filippo e ai Pittella (tutti del Pd).

Non lo dicono Grillo e il M5s, lo dice la Procura Antimafia.

: PERCHÈ IL PD È COLLUSO E COMPLICE E COME LE TRIVELLE NON PORTANO SVILUPPO MA DEVASTANO LA BASILICATA

 

Renzi è allo sbando, non sa come difendersi e parla a ruota libera.

Annuncia che querelerà Grillo perché ha detto che sulla vicenda dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata il Pd ‘è colluso e complice ed ha le mani sporche di petrolio e di soldi.

Ma Renzi ha capito che quello che ha detto Grillo non è una supposizione ma lo dice la Procura distrettuale antimafia di Potenza? Ha capito che per traffico di smaltimento illecito di rifiuti, ipotesi di disastro ambientale e reati di concussione e corruzione sono state arrestate sei persone e sono indagate altre 54 persone? Ha capito che nell’inchiesta c’è un ex sindaco del Pd agli arresti, un ex vice sindaco Pd con obbligo di dimora, un consigliere regionale del Pd in carica indagato? Ha capito che il convivente della ex ministro Guidi è indagato e che la sua ex ministra si è dimessa perché ha detto al suo compagno che mirava ai sub appalti, che un emendamento del governo, condiviso con la ministro Boschi del Pd, per il progetto Tempa Rossa della Total, sarebbe passato nella legge di Stabilità? Ha capito che la Guidi e anche la Boschi verranno interrogate dai magistrati dell’Antimafia di Potenza? Ha capito che l’ex sindaco agli arresti (Rosaria Vicino), secondo la Procura Antimafia, “adottava un protocollo operativo di assoluta prevaricazione nei confronti delle imprese interessate ad ottenere l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione del Centro Oli di Tempa rossa” e che, questo ex sindaco, è legato, da anni, a Vito De Filippo che è un sottosegretario lucano del Pd e che il consigliere regionale indagato Vincenzo Robortella è un membro del Pd eletto nella lista ‘Pittella presidente’ (Marcello Pittella, attuale governatore lucano, fratello di Gianni, l’europarlamentare Pd)? Ha capito che molti imprenditori e dirigenti pubblici coinvolti nell’inchiesta sono vicini, molto vicini, al Pd della Basilicata?

Quindi, caro Renzi, ritieni ancora che il Pd non sia colluso e complice e non abbia le mani sporche di petrolio e soldi? Penso proprio di no. Tu sai bene, che Grillo e il M5s hanno ragione da vendere e la querela annunciata è solo un goffo tentativo di confondere l’opinione pubblica.

Andiamo ora sul tema emendamento per il progetto Tempa rossa.

Un’altra bugia di Renzi, Boschi e Guidi. Essi sostengono che l’emendamento inserito nella legge di Stabilità era giusto e opportuno perché il progetto Tempa Rossa della Total avrebbe garantito sviluppo e posti di lavoro al Sud. Anche questa è solo propaganda gratuita che offende l’intelligenza dei cittadini. Il progetto Tempa rossa non solo non garantisce sviluppo e posti di lavoro, ma provoca ulteriore povertà e danni inestimabili all’ambiente e alla salute dei cittadini. La conferma arriva dall’impianto di estrazione Eni della Val d’Agri, che è molto più grande di Tempa rossa, dove si estrae il petrolio lucano da oltre venti anni. Lì, le attività petrolifere, non hanno portato alla Basilicata nessun beneficio in quanto era ed è la regione più povera d’Italia e in più negli ultimi dieci anni ha perso circa 50mila giovani e cittadini che sono emigrati come negli anni 60. Inoltre, la Val d’Agri è stata devastata dal petrolio perché sono state chiuse migliaia di piccole imprese agricole ed è stata bloccata qualsiasi possibilità di sviluppo turistico rurale. Ma non è finita: è stato distrutto l’ambiente; sono stati inquinati i bacini idrici (tra cui quello del Pertusillo che porta l’acqua nelle case di milioni di pugliesi e lucani); sono aumentati i problemi legati alla salute dei cittadini perché cresciute le patologie tumorali. Nella sola Val d’Agri (dove è più intensa l’attività dei petrolieri) ci sono circa diecimila persone tra disoccupati e inoccupati. La Basilicata ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive: dati della Commissione bicamerale sul Ciclo dei rifiuti.

Quindi i posti di lavoro per il Sud di cui parla Renzi sono solo ipotesi e illusioni.

Se si calcolano i posti di lavoro persi in agricoltura e nel turismo e si confrontano con quelli garantiti dal petrolio, la Basilicata ha subito dei danni enormi. Senza contare il disastro economico e sociale provocato dallo spopolamento, dai rifiuti e dai problemi sanitari.

La verità è che lo sviluppo di cui parlano Renzi, la Boschi e la Guidi riguardano i loro affari, quelli dei loro amici e familiari, quelli delle lobby economiche e delle clientele elettorali e di potere locale costruite intorno a sindaci e ex sindaci, ai consiglieri regionali, ai De Filippo e ai Pittella (tutti del Pd).

Non lo dicono Grillo e il M5s, lo dice la Procura Antimafia”.

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Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania

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Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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