News
Oltre 437mila firme per la Costituzione Letta insiste: “Cambiare la Carta serve”
“In Italia c’è troppo conservatorismo istituzionale. Invece noi dobbiamo cambiare l’Italia senza paura”. Parola di Enrico Letta, che dal palco della festa di Scelta Civica è intervenuto anche sul dibattito delle modifiche alla Carta costituzionale, di cui attualmente si sta discutendo in parlamento. Secondo il presidente del Consiglio, il sistema del bicameralismo perfetto, con una legge elettorale che dà vita a maggioranze diverse, “è una follia“. Per questo “bisogna cambiare la seconda parte della Costituzione“.
“Ci rendiamo contro di dove ci ha portato questo conservatorismo costituzionale?”, ha chiesto il premier al pubblico. ”Noi non stiamo sfasciando la Costituzione, ma dobbiamo ammodernarne una parte per rendere il governo efficiente”, ha aggiunto, facendo chiaro riferimento alle accuse piovute sul tentativo di modifica della carta costituzionale. I punti di riforma di cui Letta ha ribadito la necessità sono “il superamento del bicameralismo perfetto, una nuova legge elettorale e il cambiamento del Titolo V della costituzione (quello relativo a Regioni, Province e Comuni, ndr)”. “Non vorrei essere un presidente del consiglio che deve restare lì perché non si può votare, vorrei che potessimo dire che un giorno si può e si deve andare a votare”, ha aggiunto Letta, per ribadire l’importante di trovare al più presto un accordo sulla legge elettorale.
Il presidente del Consiglio, nel suo intervento, ha anche toccato altri temi, a partire dalle ‘larghe intese‘. ”La maggioranza non dev’essere un campo di battaglia”, perché cosi “non si va da nessuna parte”. Per questo il premier invita a “non vergognarsi” di quello che si sta facendo insieme perché nessuno sarà “contagiato“. ”La ripresa c’è, è qui, ma bisogna andarla a prendere, afferrarla”, ribadisce Letta, sottolineando l’importanza di dare continuità al suo esecutivo e stabilità al Paese. “C’è chi pensa che ora che il nostro Paese è uscito dall’emergenza, possa permettersi di tornare ai giochi, allo spreco. Invece non è così”, ha aggiunto.
In ambito economico, Letta ha assicurato che ”la service tax sarà equa, progressiva e destinerà molta attenzione alle famiglie numerose. Sarà un intervento equilibrato che non sfascerà i conti pubblici”. Il prossimo passo del governo – tensioni sulla decadenza da senatore di Berlusconi permettendo – sarà l’approvazione della legge di stabilità. Su questo pacchetto il premier ha dichiarato di aspettarsi “un salto di qualità nel lavoro di questa grande coalizione, che può e deve esserci, soprattutto a partire dalla legge di stabilità, che deve essere la scrittura di un percorso che inizia adesso e ci porterà l’anno prossimo a fare cose importanti insieme, essenziali per riprenderesintonia col Paese”.
E nella legge di stabilità particolare attenzione dovrebbe essere dedicata al capitolo tasse: ”Lariduzione delle imposte è fondamentale e sarà al centro della legge”, promette il premier. “Oggi il motivo per cui nel nostro Paese il datore di lavoro paga 100 per un posto di lavoro e il lavoratore mediamente ne vede 50 lo sappiamo tutti”, ha sottolineato spiegando che “attorno alladetassazione sul lavoro si gioca la possibilità di far ripartire la nostra economia“.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
