Mettiti in comunicazione con noi

Attualità

Offshoreleaks, lo scandalo sui super evasori di tutto il mondo. Coinvolti anche 200 italiani .

Pubblicato

-

Da molti è stato definito come il più grande scandalo fiscale planetario: stiamo parlando di Offshoreleaks, ovvero le rivelazioni sui conti esteri di molti tra i personaggi più influenti del mondo, compresi 200 italiani. L‘Icij – il consorzio internazionale dei giornalisti d’inchiesta con sede a Washington, da cui è partita l’indagine coordinata da 38 testate internazionali – è venuto in possesso di 2,5 milioni di documenti che rivelano i conti segreti e le transazioni nascoste nei forzieri dei ricchi di tutto il mondo. I documenti – contratti, fax, copie di passaporti, mail, corrispondenza bancaria – provengono da società specializzate nella costituzione di società offshore e riguardano in totale 122.000 società e trust, 12.000 intermediari finanziari e 130.000 privati. Fra i media che indagano vi sono il “Washington Post”, la BBC, “The Guardian”, “Le Monde”, “Die Suddeutsche Zeitung” e “Asahi Shimbun”.

Lo scandalo è enorme e coinvolge funzionari governativi e loro familiari di molti Paesi, compresa la Francia, già scossa dallo scandalo Cahuzac: secondo quanto pubblica oggi Le Monde, Jean-Jacques Augier, 59enne uomo d’affari francese che è stato il tesoriere della sua campagna elettorale nel 2012, risultata essere titolare di due società offshore alle Cayman, il paradiso fiscale nei Caraibi. L’inchiesta è stata condotta dal giornale francese sulla base dei documenti forniti dal consorzio dei giornalisti investigativi. Ma nell’elenco ci sono anche “individui e compagnie legati al caso Magnitsky”, l’avvocato russo del Fondo Hermitage Capital morto in carcere nel 2009, dopo aver denunciato un complesso schema di frode fiscale messo in atto da alcuni funzionari ai vertici dell’amministrazione pubblica in Russia.

Ma ci sono anche 4000 americani, tra i quali quella Denise Rich il cui marito petroliere venne condannato nel 2001 per evasione fiscale, poi graziato: per la moglie fondi neri per 144 milioni di dollari e uno yacht non dichiarato. E tra i nomi c’è anche quello del ministro delle Finanze della Mongolia Bayartsogt Sangajav, detentore di un fondo da un milione di dollari in Cina, mentre la figlia del presidente filippino Marcos detiene quote di una società, la Sintrat, senza farne menzione nella sua dichiarazione dei redditi. Il nome del presidente dell’Azerbaigian, insieme a quello dei suoi familiari, ricorre spesso. Il Canada è presente con l’ex politico Merchant Tony, che ha depositato in un paradiso fiscale 800mila dollari. E decine di altri nomi verranno pubblicati solo nei prossimi giorni.

Advertisement
Clicca per commentare

Attualità

La scorta di Ranucci siamo noi

Pubblicato

-

L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

Continua a leggere

Attualità

Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

Pubblicato

-

Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

Continua a leggere

Attualità

Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

Pubblicato

-

“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

Continua a leggere
Advertisement

Più letti