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Non si smette di pedalare quando si invecchia, si invecchia quando si smette di pedalare

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Ce lo ricorda oggi 3 giugno, la giornata mondiale della bicicletta. Mai come quest’anno, c’è bisogno di libertà e spensieratezza perciò, se la teniamo in cantina, la rispolveriamo, altrimenti corriamo a comprarla anche grazie agli incentivi previsti.

Grazie al Buono Mobilità, che prevede un incentivo del 60% (massimo 300 euro) del prezzo della bici elettrica, si prevede che nel 2020 si venderanno 400mila pezzi in più, generando una crescita del mercato pari al 25%. Ma chi ha inventato la bicicletta? La prima intuizione si deve al Genio (con la “G” maiuscola) Leonardo da Vinci, che nel 1090 realizzò uno schizzo già completo di tutti gli elementi: pedali, catena e mozzi. Poi, nel XVIII secolo, esattamente nel 1791, iI conte francese Made De Sivrac, ebbe una fantastica idea: collegò un asse di legno tra 2 ruote poste all’estremità e chiamò il marchingegno Celerifero. Il mezzo, interamente in legno e privo di qualsiasi ingranaggio, consentiva di andare a passeggio stando seduti e spingendosi in avanti con i piedi per terra. Trent’anni dopo, nel 1817, arrivò la Draisina: il Barone Karl Von Drais aggiunse lo sterzo alla ruota anteriore, un telaio in legno e un sedile regolabile in altezza (peso complessivo circa 22 Kg). Successivamente, 20 anni dopo, un fabbro scozzese Kirkpatrik Mac Millan, applicò alla ruota anteriore 2 manovelle che venivano azionate da 2 pedali a leva: si trattava di un progresso significativo, a cui venne dato il nome di Velocipede e che venne successivamente perfezionato in Francia (1861) dal carrozziere Pierre Michaux. Il mezzo meccanico, con una rota anteriore molto alta, fu ribattezzato Cavallo di Ferro. La sua diffusione, che richiedeva una buona dose di equilibrio, fu accompagnata da scetticismo e ilarità. Le strade dissestate continuavano ad essere più adatte ai cavalli e la bici era ritenuta un trastullo per nobili, almeno fino al 1880, anno in cui la Rover, che costruiva mezzi meccanici, grazie all’idea di Sutton e Starley, immetterà sul mercato una bici ribattezzata Rover Safety. Ancora un inglese, Ser Boyd Dunlop, nel 1888, brevetta il primo pneumatico: la bici subisce un notevole calo dei prezzi e comincia finalmente a diffondersi. Da allora ad oggi sono state apportate molte altre migliorie ma, grosso modo, il modello è rimasto invariato fino al 1993, anno in cui Ignaz Schwinn produce negli Stati Uniti la Schwinn Excelsior: una bicicletta indistruttibile, per fattorini che consegnano giornali a domicilio. Alla fine degli anni ’70, Gary Fisher applicò alla Schwinn i cambi di velocità, aprendo la strada alla Mountain Bike. Nel 1985 si arriva alla prima Mountain Bike interamente italiana: il Rampichino. Viene proposta dalla ditta Cinelli sulla rivista Airone per gli amanti della natura che prediligono una bici leggera e di piccole dimensioni: questa, come il volatile da cui prende il nome, si arrampica dappertutto. Oggi la scelta è veramente ampia, addirittura esiste la possibilità della City Bike o, per i più pigri, la bici elettrica con pedalata assistita. Niente più scuse quindi: cominciamo a pedalare e torniamo all’aria aperta!

 

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Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania

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Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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