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Non ci sono motivi per ipotizzare che ci sarà una seconda ondata di Covid 19. Liberate le vostre menti!

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Il Direttore aggiunto dell’OMS Ranieri Guerra, intervistato ad Agorà su Rai 3 ha detto che il Covid si sta comportando come la Spagnola che andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata. Guerra prevede quindi una seconda ondata in autunno, peggiore della prima. Nel 1998 è successo che alle Svalbard sono stati riesumati i corpi di due giovani marinai norvegesi morti a causa della Spagnola che si erano conservati perfettamente nel permafrost. Da questi corpi sono stati prelevati dei campioni istologici, per isolare e mappare il genoma del virus o dell’agente patogeno che aveva ucciso quei poveri ragazzi nel settembre del 1918. Le operazioni sono state effettuate con le dovute attenzioni perché con la criptobiosi ( vita in assenza di metabolismo) si poteva temere che i microrganismi potessero riattivarsi anche a distanza di tanto tempo con una temperatura adeguata al loro metabolismo. Le analisi effettuate presso l’Università di Toronto rivelarono che si trattava di un virus appartenente alla famiglia dei Mixovirus e al genere Alphainfluenzavirus a RNA ( H1N1) di origine aviaria. I virus responsabili delle epidemie influenzali annuali. Quindi si era trattato proprio di influenza, anche se molto patogena. L’attuale pandemia è causata da un virus completamente differente, appartenente alla famiglia dei Coronavirus, specie Betacoronavirus a RNA. Questa è la prima fondamentale distinzione. Mixovirus e Coronavirus sono due famiglie di virus molto diverse tra loro per caratteristiche, trasmissibilità, tassi di attacco e letalità. Il solo termine pandemia non giustifica paragoni o similitudini tra Mixovirus e Coronavirus, che oltretutto non sembrano fondati sulle conoscenze storiche epidemiologiche note. Il virus influenzale inoltre muta con cadenza annuale e si ripresenta in autunno inoltrato, cosa che i Coronavirus non fanno. Sembra che il Sars Cov 2 non sia mutato. Ma non solo; il virus influenzale H1N1 della Spagnola aveva subito una mutazione talmente importante da generare una malattia infettiva inedita. H1N1 Induceva nei giovani, con sistema immunitario perfettamente funzionante delle risposte paradosse abnormi che causavano danni multiorgano. Colpiva i soggetti al di sotto dei 40 anni, mentre il Covid -19 è patogeno dai 65 anni in su. Il virus della Spagnola induceva nei sistemi immunitari più giovani e reattivi un fortissimo incremento di citochine, che avrebbero dovuto avere una funzione protettiva e invece favorivano l’insorgenza di gravissime polmoniti. Ma non abbiamo la sicurezza che si trattasse di una mutazione. I medici di allora basandosi sulla somiglianza clinica dei casi lievi maturarono l’idea che si trattasse della stessa malattia nelle tre successive ondate che si diffusero più o meno simultaneamente durante un periodo di 12 mesi nel 1918-1919, in Europa, Asia e Nord America. Alla fine non è neanche certo che fossero causate dallo stesso virus o dalle sue varianti. La Spagnola inoltre arrivò alla fine di una guerra terribile, che aveva sfibrato e indebolito la popolazione, provata dalla sottoalimentazione e dalla mancanza di assistenza sanitaria, dato il vuoto di medici e infermieri, impegnati al fronte. Il virus poté diffondersi rapidamente perché le truppe erano ammassate nelle trincee ed i lavoratori erano costretti a lavorare anche ammalati per rifornire i soldati al fronte, e il segreto militare, applicato in tutte le nazioni in guerra, occultava ogni informazione. Oggi i dati scientifici a disposizione hanno determinato un approccio ed una capacità di risposta molto differenti ed estremamente più rapidi, inimmaginabili nel 1918. Essendo l’agente infettante dell’attuale pandemia un Coronavirus, non c’è alcun elemento oggettivo per potere prevedere o supporre altre ondate epidemiche fra 6-8 mesi o una cadenza periodica annuale, come accade con l’Influenza. Perveniamo quindi alla conclusione che non c’è alcuna relazione fra la Spagnola e il Covid 19 e che per prevedere una futura epidemia fra l’altro molto aggressiva ci vorrebbe solo la sfera di cristallo. Potremo rischiare di fare come Vladimir ed Estragon in “Aspettando Godot” , che aspettavano Godot che non arrivò mai! Non so che utilità ci sia nello spaventare le persone e farle vivere impaurite e continuamente preoccupate. Questo abbassa le difese immunitarie, invece le persone hanno bisogno di progettare, di immaginare il futuro per essere felici ed aumentare le proprie difese immunitarie. Si tratta di manipolazione delle masse di una forma di controllo mentale. Per controllare le menti delle persone non è necessaria la forza fisica, ma viene esercitata una forte pressione psicologica e sociale. I manipolatori riescono a veicolare messaggi semplici, anche se profondi e sorprendenti, concreti e credibili, facendo leva sui fattori emotivi con la ripetizione costante. Qualsiasi persona è suscettibile al controllo mentale. Questa tecnica è efficace solo attraverso la continua ripetizione delle idee che vogliono essere inculcate. Non fatevi influenzare, liberate la vostra mente e progettate il futuro. Come diceva Hanna riferendosi ad Eichman: “un uomo qualunque, inserito in un contesto socioculturale favorente, potrebbe diventare uno spietato gerarca nazista”. Facciamo attenzione perché con tutti i travagli dovuti al Covid tanti stanno acquisendo delle idee totalitarie!! Basta con questo fantasma della seconda ondata, evocato da politici, esperti, consulenti vari, c’è bisogno di rinforzare le difese immunitarie attraverso il perseguimento della felicità. Pensare a un futuro drammatico è fortemente deprimente e non ci serve. Non c’è nessun motivo per cui dovremmo vedere il nostro futuro pieno di terrore e preoccupazione. E’ molto meglio superare il covid con serenità e pensiero positivo.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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