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NO soldi per i LEP, NO PARTY

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I LEP hanno imboccato un vicolo cieco, la commissione presieduta da Sabino Cassese rinvia i lavori a settembre. I contrasti sono sorti sull’estensione dei diritti garantiti dalla costituzione e sulla necessità di eliminare le disuguaglianze tra il Nord e il Sud della penisola. Il problema non è di poco conto. I LEP, una volta varati, impongono che siano fatti investimenti nel meridione con infrastrutture e servizi pubblici correlati al bisogno di 20 milioni di cittadini. I LEP non sono a costo zero per il bilancio dello Stato, sarebbero necessari interventi finanziari per un lungo periodo che, secondo Adriano Giannola, presidente dello Svimez, ammonterebbero ad almeno 100 miliardi di euro. Fatto che non trova concorde il ministro leghista Calderoli, deciso ad approvare il regionalismo differenziato con la devoluzione delle materie previste dalla Costituzione, nonché l’assegnazione del personale e dei fondi alle regioni Veneto e Lombardia, prima ancora di definire l’impegno finanziario dei LEP. In poche parole, ad esempio: se con il regionalismo differenziato si devolvono maggiori fondi alle regioni Veneto e Lombardia per formare classi con 20 alunni, va garantito identico trattamento all’area meridionale, fatto che comporterebbe l’assunzione di altri insegnati per consentire il regolare svolgimento dell’anno scolastico. Qua casca l’asino: non ci sono i soldi per garantire a tutti i cittadini italiani uguali diritti. La banda bassotti vuole prendere tutto il banco, lasciando inalterate le disuguaglianze, ingigantite dal criterio della spesa storica, con il quale lo Stato Centrale redistribuisce le risorse finanziarie in base ai servizi pubblici capillarmente diffusi al Centro-Nord, inesistenti o obsoleti nel Sud della penisola. Il governo gira le spalle alla Questione Meridionale, non pone alcun freno alle disuguaglianze, rompe il patto costituzionale di unità e coesione territoriale non riconosce le condizioni di sottosviluppo in cui è immerso il meridione. Ora o mai più: il governo scelga la strada di riunificare il paese prima che scivoli in un baratro senza fondo.

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Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

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L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica, con nota assunta a protocollo dell’Ente n. 17749 di oggi 16 giugno 2025,  che, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi lunedì 16 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (17 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina.

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Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

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In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.

 Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo

Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi

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Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

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L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina

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