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Movimento Harambee: con i nuovi aumenti energetici rischiamo la chiusura di tante attività economiche

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Harambee Movimento per i Beni Comuni intende richiamare l’attenzione dei propri iscritti e simpatizzanti nonché della cittadinanza sugli ulteriori aumenti dei prezzi di luce e gas che oramai da tempo sono diventate una vera e propria tagliola sui redditi delle famiglie e delle imprese. Tuttavia dal mese di gennaio si è avuto un ulteriore balzo dei costi che sono aumentati del 50%.

A questi dati vanno aggiunti gli effetti indiretti degli aumenti delle bollette di luce e gas, perché le attività produttive, negozi e imprese stesse dovranno forza causa adeguare i propri listini al pubblico per sostenere i maggiori costi energetici a loro carico e non fallire, scaricando i rincari di luce e gas su prezzi e tariffe al consumatore finale. Questa situazione causerà una contrazione dei consumi con immensi danni per l’economia nazionale.

Noi di Harambee riteniamo che la doverosa transizione economica atta a contrastare l’evidente catastrofe climatica in atto ha dei costi che non vanno scaricati su famiglie e piccole imprese, bensì sulle grandi multinazionali che da sempre hanno basato i propri enormi profitti sull’inquinamento e sull’immissione di anidride carbonica nell’ambiente. Quindi riteniamo che non vadano aumentate le bollette ma tassati i grandi capitali così da ammortizzare i costi derivanti dalle giuste chiusure delle vecchie centrali a carbone. Solo se si vanno a toccare i grandi interessi potremo aspettarci una grande efficientizzazione delle energie rinnovabili che comunque restano la strada obbligata per la salvaguardia della specie umana e della vita sul nostro pianeta così come la conosciamo oggi. Aumentare le bollette di famiglie e piccole imprese è solo un modo per rendere odiosa la transizione energetica ed economica verso un futuro sostenibile. 

Servono tasse sulla sostenibilità da applicare ai grandi gruppi multinazionali che macinano miliardi di euro e dollari ogni istante. Pertanto Harambee esprime la propria solidarietà, condividendone l’indignazione, al costituendo comitato –Stop agli Aumenti– che si sta organizzando sulle piattaforme telematiche, affinché la voce e la preoccupazione dei cittadini e degli imprenditori possa essere ascoltata dagli organi di competenza.

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Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

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In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.

 Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo

Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi

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Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

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L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina

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Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

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“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.

“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.

Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.

Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.

I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà. 

Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici  Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore. 

L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.

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