Mettiti in comunicazione con noi

Politica

Movimento Città del Tricolle Ariano “amici di beppe grillo” – Ariano e il caso PD : “La degenerazione della politica”.

Pubblicato

-

Dal Movimento Città del Tricolle – Ariano “amici di beppe grillo” riceviamo e pubblichiamo:

Stiamo seguendo la vicenda dei nuovi adepti del PD nel consiglio comunale di Ariano  e ci rendiamo conto, parlando con i nostri concittadini, che i politici e la politica non hanno più credibilità. Nelle ultime elezioni del 2014 il partito democratico ad Ariano era uscito con le ossa rotta, riuscendo a non far eleggere nemmeno un consigliere nel civico consesso. Ora a distanza di due anni cosa succede? Succede che per motivi piu’ o meno oscuri, il PD ha la rappresentanza piu’ folta in consiglio comunale con ben 5  consiglieri.I primi ad abbandonare la lista civica nella quale, con ruoli diversi avevano concorso, sono stati Michele Caso e Carmine Grasso seguiti da Giovanni La Vita e Antonio Santosuosso, quest’ultimo ancora privo di tessera del PD ma che di fatto appoggia in tutto e per tutto la linea politica del partito di Renzi. A completare il gruppo è arrivato Alessandro Ciasullo che a suo dire si è trovato nel bel mezzo di una decisione e cioè non fare politica o continuare a fare politica, lui ha scelto la seconda opzione e sinceramente secondo noi ha scelto il modo peggiore di fare la politica seguendo il PD. Purtroppo la politica dovrebbe interrogarsi su queste vicende e la gente è stufa di vedere questo continuo cambio di posizioni solo per scopi personali con la speranza di andare ad occupare magari una poltrona. Renzi ha bisogno di nuovi adepti e puo’ pescare nel limbo di liste civiche e partiti allo sbando con persone che non hanno scrupoli mettendo sempre in primo piano solo e sempre il loro tornaconto personale.  Ora a parte le dichiarazioni e le passerelle mediatiche, ci aspettiamo di vedere una vera opposizione in consiglio comunale e non la solita presenza asettica che non produce nulla per la città e per la gente di Ariano”.

Advertisement
Clicca per commentare

Attualità

Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

Pubblicato

-

Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che  denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione.  A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale.  Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.

Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo  si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni  sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se  i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova   tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.

Continua a leggere

Attualità

Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Pubblicato

-

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

Continua a leggere

Attualità

Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

Pubblicato

-

Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando  il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.

È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.

Continua a leggere
Advertisement

Più letti