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Politica

Movimento Ariano Irpino 5 Stelle sulla questione TARSU:”Quante chiacchiere e quanta superficialità”.

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Il Commissario Prefittizio dott.ssa Elvira Nuzzolo si è vista suo malgrado costretta ad applicare con urgenza il servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta” e cercare di evitare le sanzioni che ormai al Comune tutti attendevano per il mancato raggiungimento della quota del 70%; si è dovuta affidare agli uffici comunali dato che il servizio per ben 4 anni è stato gestito in modo a dir poco “superficiale e scadente” da parte di Irpiniambiente.

E’ incredibile quello che leggiamo da diversi giorni sui giornali. Tutta la vecchia classe politica e i più recenti amministratori comunali che puntano il dito contro le decisioni adottate dal Commissario. Questi signori che da giorni continuano a riempire di comunicati portali e giornali locali con la richiesta di rivedere i costi prendendo per l’ennesima volta in giro i cittadini facendo credere che ora le responsabilità sono tutte del Commissario. Se oggi i cittadini arianesi si trovano il costo della tassa dei rifiuti schizzato alle stelle è per via del mancato raggiungimento della percentuale di differenziata e quindi la responsabilità di questo “scempio” è attribuibile solo a loro: i passati amministratori che ora vogliono far credere di essere dalla parte dei cittadini. Ma dove erano fino a qualche mese fa? Su Marte forse?

Va riconosciuto al Commissario, che ha ben evidenziato nella nota inviata ai cittadini insieme alla tassa dei rifiuti, la volontà di non dover ulteriormente gravare sulle tasche degli arianesi mantenendo così la TARSU come sistema di tassazione anziché la TARES che è un sistema decisamente molto più oneroso.

Non gravare ulteriormente sulle tasche degli arianesi significa che da questa manovra si è risparmiato circa il 65% della popolazione che già assorbe il 100% del costo della raccolta rifiuti e quindi equilibrando l’aumento del costo andando a spalmare su quel 35% della popolazione che fino ad oggi non si era mai aggravato.

Come già più volte ribadito il servizio di raccolta rifiuti da parte di Irpiniambiente risulta non solo obsoleto ed inefficace ma anche troppo oneroso ed inapplicabile considerato il periodo di congiuntura economica che noi tutti stiamo attraversando e che sfugge a molti tra politici ed associazioni. Ai cittadini non si è mai garantita la possibilità di potersi difendere da questo costo elevato ad esempio premiandoli ed invogliandoli con la regola “più rifiuti mi porti e meno tasse paghi”; addirittura non si è mai avviata una ricerca o un analisi di mercato per l’applicazione del miglior servizio al miglior costo eludendo il criterio dell’economicità che la stessa legge lo prevede a tutela dei cittadini: individuare un costo minore con un servizio più efficiente e che dia un impulso al senso civico.

Gli attivisti del Movimento Ariano Irpino 5 Stelle ci attiveremo a far rivedere il sistema di raccolta rifiuti da parte di Irpiniambiente chiedendo al Commissario Prefittizio di tutelare i cittadini attraverso un servizio che punti sulla premialità e non sulla penalità. Appare evidente e sotto gli occhi di tutti i cittadini il mancato allestimento della famigerate 40 isole ecologiche e la mancata partenza del “porta a porta” nelle due grandi aree periferiche dal 1° Dicembre. Ci chiediamo, inoltre, perché è ancora la De Vizia ad effettuare il servizio di spazzamento stradale senza aver mai indetto una regolare gara di appalto.

Detto questo, ci aspettiamo un ravvedimento di questo sistema obsoleto di raccolta e che si opti finalmente per una maggiore tutela dei diritti dei cittadini.

Gli “attivisti” del
Movimento 5 Stelle Ariano

 

 

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Attualità

Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

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Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che  denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione.  A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale.  Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.

Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo  si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni  sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se  i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova   tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.

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Attualità

Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

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Attualità

Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

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Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando  il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.

È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.

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