Attualità
Manna-Camporeale, la Minoranza:”Quando il saggio indica l’Adriatico, lo stolto guarda Cardito”
Spacciare il progetto di riammagliamento di Rione Cardito come geniale alternativa alla Manna Camporeale è un espediente di bassa lega e facilmente smentibile.
E infatti:
- [ ] i due progetti perseguono obiettivi diversi, e di livello diverso: l’uno si inquadra in un progetto strategico di collegamento Tirreno Adriatico, e la sua cancellazione va a interrompere un percorso (Contursi – Lioni- Candela – Termoli) già attuale fino a Grottaminarda. L’altro non rappresenta una via di collegamento veloce, ma si pone l’obiettivo, decisamente meno ambizioso seppure importante, di decongestionare il traffico di Cardito, e dalla rinuncia alla Manna Camporeale non trae nemmeno un euro di beneficio;
- [ ] ció è sancito con chiarezza dalla determina n. 201 del 4/05/2021, relativa al progetto di riammagliamento, nella quale si legge: “LA SOLUZIONE PRINCIPALE AL PROBLEMA È COSTITUITA DALLA REALIZZAZIONE DELLA VARIANTE DENOMINATA MANNA -SVINCOLO ARIANO IRPINO (….) IN ATTESA DELLA REALIZZAZIONE MANNA CAMPOREALE È NECESSARIO VALUTARE SOLUZIONI ATTE A DRENARE IL TRAFFICO LOCALE PROVENIENTE DALL’AREA DEL PIANO DI ZONA”;
- [ ] in ogni caso l’idea che ispira il progetto di riammagliamento non è certo farina del sacco di Franza e dei suoi accoliti, ma risale al 2015/2016 (giunta Gambacorta) come inequivocabilmente dimostrato da numerosi atti amministrativi: tra i principali le Delibere di Consiglio Comunale n. 21/2015, 26/2016, il Piano Triennale Opere Pubbliche marzo 2019, con relative delibere di Giunta e di Consiglio, dove quel progetto è inserito esattamente per 12 milioni di euro, da spendere tra il 2020 e 2021.
In definitiva resta il rammarico di aver perso un’occasione per raggiungere, attraverso la predisposizione di una variante al progetto originario, una soluzione unitaria e condivisa.
Detto questo, invitiamo il sindaco e i suoi accoliti:
a) ad attivarsi seriamente, al di là dei post di ordinanza e delle fake-news, per far sì che i circa 30 milioni di finanziamento della Manna Camporeale restino comunque ad Ariano, per finanziare progetti nuovi e non quelli già finanziati;
b) ad acquisire, prima delle prossime esternazioni, informazioni un po’ più precise su atti e documenti, affinché si possa instaurare un dibattito più consapevole. Perché sparare sulla Croce Rossa non piace neanche a noi. La minoranza
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
