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Linkare non è reato: lo stabilisce la Corte di Giustizia Europea

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Se il sito web A pubblica un link che rimanda l’utente al sito web B, il sito A sta commettendo un qualche reato? Chi conosce il Web e lo naviga quotidianamente non avrebbe dubbio alcuno sulla risposta da produrre. Tuttavia non per tutti il concetto è del tutto chiaro o, quantomeno, non lo è dietro la lente della giurisprudenza. La Corte di Giustizia Europea ha però avuto l’opportunità di dire la propria in proposito, pubblicando un documento che mette un punto definitivo su questa vicenda. Vale pertanto d’ora in avanti il principio per cui linkare un documento esterno non è reato fintanto che non si modifica il pubblico potenziale del documento stesso.

Il caso nasce da un caso specifico, la cui analisi ha portato ad una disamina che va oltre la semplice ragionevolezza per dettagliare dal punto di vista della legge quali siano i principi che rendono generalmente legale l’utilizzo del link.

Tale domanda è stata presentata nell’ambito di una controversia avviata dai sigg. Svensson e Sjögren, nonché dalle sig.re Sahlman e Gadd, nei confronti della società Retriever Sverige ai fini del risarcimento del preteso danno da essi subìto per effetto dell’inserimento sul sito Internet di tale società di collegamenti cliccabili («ipertestuali») che rinviano ad articoli di cui i medesimi sono titolari del relativo diritto d’autore.

Cosa dice la logica

La logica dice che un link altro non fa se non donare pubblicità ad un contenuto, configurandosi pertanto come una sorta di attestato di qualità. Si linka un documento nel momento in cui se ne certifica l’utilità in un determinato ambito e il link stesso diviene peraltro materia primadell’indicizzazione sui motori e della reperibilità da utenti in cerca del contenuto stesso. Se tale documento è già pubblicamente online, dunque, nulla può far pensare che non si possa desiderare massima pubblicità per il documento stesso: in caso contrario, semplicemente, lo si sarebbe potuto nascondere dietro una password oppure un paywall.

La logica dice pertanto che, se un documento è pubblicamente disponibile, chiunque ne possa linkare l’indirizzo poiché non solo non determina un danno, ma addirittura offre qualcosa: nuova utenza. Tale principio non è però sempre stato accettato completamente, soprattutto alla luce di aggregatori che, proprio traendo linfa dai link, raccolgono risorse diventando hub di traffico e vigili in grado di direzionare il percorso dei visitatori. Così come in passato è successo contro Google e Google News, allo stesso modo il caso in esame presso la Corte di Giustizia ha sollevato medesima questione: un sito che raccoglie link sta sfruttando il lavoro altrui e tramite il link in parte se ne appropria, paventando così l’ipotesi di una violazione di copyright? Tale dubbio sembrava ormai sepolto dal tempo, ma la sentenza odierna ricorda come la legge debba rispondere alla questione al di là della semplice ragionevolezza poiché soltanto una regola condivisa può creare il necessario discernimento giuridico per la questione.

Così è stato fatto, seppellendo il dubbio in modo definitivo: il link non è reato, a meno che non abbia una natura tale da modificare la generale accessibilità alla risorsa di riferimento.

Cosa dice la legge

Sono passati 8 anni da quando il caso Coolstreaming risuonava sul Web italiano come un anacronistico attacco della legge nei confronti della natura della rete. La sentenza ai tempi era pesante: linkare identificava una compartecipazione di reato, il che imponeva una pesante scure sui siti di download (MP3 in primis) come su qualsiasi altra tipologia di link.

 

 

Fonte:”WebNews”

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Attualità

Il primo maggio porta con sé una scia di sangue

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue, nel 2024 vi sono stati 1090 decessi di lavoratori con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente che ne ha registrati 1041. Sono aumentati del 17,8% gli infortuni in itinere che fanno riferimento ailavoratori che si spostano da casa verso il luogo di lavoro, tra due luoghi di lavoro ovvero per la consumazione del pasto, ritenuto dall’INAIL infortunio sul luogo di lavoro. Le regioni con maggiore incidenza di mortalità sono: la Basilicata, la Campania, la Sardegna, Valle D’Aosta quelle a minore incidenza sono il Veneto e le Marche. Il rischio maggiore di mortalità per età in riferimento ad un milione di occupati è così ripartito: gli ultrasessantacinquenni con 138,3 decessi, i lavoratori tra 55 e 64 anni 54,5, fascia di età maggiormente colpita da mortalità sul posto di lavoro. Mentre i settori lavorativi maggiormente colpiti sono: le costruzioni, il trasporto, il magazzinaggio, le attività manifatturiere, il commercio. Vi è stato anche un incremento dello 0,7% degli infortuni denunciati all’INAIL, passati da 585.356 del 2023 a 589.571 del 2024. Non si può morire per mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, questa scia di sangue proseguirà sin tanto che non si considererà la persona umana sacra e inviolabile, non possiamo sottostare alla deregolamentazione per ottenere il bene o servizio al minor costo per battere la concorrenza. Una società civile punta sulla formazione del lavoratore e del datore di lavoro, attua controlli costanti e capillari dei luoghi di lavoro da parte dell’ispettorato e commina pene certe e senza scappatoie. I richiamidel Presidente della Repubblica ai salari bassi ed aimorti sul lavoro, sono un atto di accusa indiretto alla mancanza della volontà politica volta a garantire ladignità al lavoratore ed alla sua famiglia, il primo maggio deve essere la festa del lavoro non il necrologio su cui si scrivono i nomi dei lavoratori morti.

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Attualità

Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

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La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.

Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.

Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.

Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.

Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.

Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web  rettificaateco.registroimprese.it

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Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti

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La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.

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