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Lettera aperta del direttore del CESN al sindaco Franza:”Il Cesn non intende essere complice di fronte all’opinione pubblica di questa deprecabile situazione”

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Il direttore del CESN (Centro Europeo Studi Normanni) Giuseppe Muollo, scrive una lettera aperta al sindaco Franza, sulla incresciosa questione del Castello di Ariano. Di seguito il testo integrale della missiva:

Sig. Sindaco,Due mesi fa le inviai una nota in cui le rappresentai innanzitutto il vivo disappunto per aver codesta amministrazione irragionevolmente rifiutato il dono di un dettagliato studio del Centro Europeo di Studi Normanni che avrebbe consentito la presentazione di un progetto capace di assicurare al Castello normanno un assetto definitivo, storicamente motivato, e una sua migliorata fruizione pubblica. Ma ragione precipua della lettera era di chiedere se l’amministrazione da Lei presieduta fosse ancora interessata a mantenere l’altro dono che il Cesn ha inteso fare alla comunità cittadina e, più in generale, alla comunità scientifica, quello cioè di rendere fruibile pubblicamente il suo cospicuo patrimonio museale, da oltre un decennio in esposizione nel Castello normanno. Nella lettera le feci rilevare che il Museo della civiltà normanna era chiuso per l’assoluta inagibilità dei locali (disattivazione dell’impianto di condizionamento, con il conseguente disagio per i visitatori, ma soprattutto con il rischio di danno irreparabile a delicati reperti, che da tempo sono stati perciò rimossi per assicurarne l’incolumità) e per il perdurare di inadempienze da parte del Comune degli obblighi assunti con la convenzione stipulata con il Cesn (personale di sala, sistema di videosorveglianza, assicurazione dei reperti, collegamento internet).

Siamo ormai al termine della stagione di più forte interesse del pubblico verso il Museo e nessun cenno di riscontro è stato dato a quella lettera, né hanno avuto esito altre sollecitazioni avanzate per le vie brevi. Un tale stato di cose è giunto ad un punto di non sopportabilità (sarebbe oltretutto irresponsabile continuare a mantenere il grande patrimonio museale esposto a mille rischi).

Il Cesn, non solo non intende essere complice di fronte all’opinione pubblica di questa deprecabile situazione, di cui unico responsabile è il Comune, ma non intende neppure venir meno ad uno dei sui scopi sociali, che è quello di assicurare la diffusione della cultura storica, oltre ovviamente a quello della ricerca con risultati grandemente apprezzati dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. Per queste ragioni – tralasciando ogni legittima rivendicazione per l’inadempimento da richiesta utilizzo sala conferenze Castello Normanno, parte del Comune di precisi obblighi contrattuali – le comunico la decisione – assunta d’intesa con la presidenza del Cesn – di rimuovere dal Castello normanno l’intero nostro patrimonio museale, che sarà allocato dove potrà essere assicurata adeguata conservazione e reale fruibilità pubblica. È una decisione alla quale ci vediamo trascinati nostro malgrado e che siamo costretti ad assumere con doverosa responsabilità e vivissimo rammarico.

Siamo infatti purtroppo convinti che il Castello normanno – emblema dell’epopea cittadina e luogo storico – avrebbe potuto continuare a trarre ragione di arricchimento e valorizzazione dall’ospitare il Museo della civiltà normanna, ma siamo altrettanto convinti che ormai nell’Amministrazione comunale prevalgono logiche diverse.”

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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La disumanità dei governi imbelli

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È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).

Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.

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