Attualità
L’autonomia regionale differenziata è a portata di mano della Lega & Co
Draghi si è dimesso, si apre la crisi con il governo in carica per gli affari correnti. Vengono lasciati in sospeso passaggi fondamentali e delicati come: il PNRR, l’autonomia regionale differenziata, tanto cara alla Lega & Co., e l’approvazione della legge di bilancio entro il 31 dicembre del corrente anno essenziale per evitare l’esercizio provvisorio del bilancio. Tutto sembra confuso, eppure la destra, uscendo dall’aula del senato prima del voto di fiducia al governo Draghi, non si è intestata la responsabilità della crisi, ha lasciato una apparente porticina aperta per possibili accordi in zona cesarini. Appare probabile che il centro-destra punti alle elezioni anticipate dopo le bacchettate inferte da Draghi alla Lega ed al M5S. Se così fosse il centro-destra, vincendo le elezioni, gestirebbe i soldi del PNRR e darebbe nuovo vigore all’approvazione del regionalismo differenziato, agognato dai padani da almeno trenta anni. In tal modo sarebbe calata la pietra tombale sulla Questione Meridionale, divenuta oramai un “affare” di esclusiva competenza della classe politica meridionale. Nel frattempo i partiti si preparano alla campagna elettorale per il probabile voto agli inizi di ottobre. Se così fosse, l’estate sarebbe ancora più rovente con la campagna elettorale svolta in agosto e con l’ennesima invocazione del voto utile. Utile per chi? Molto probabilmente per i pochi che vedranno aumentare i propri profitti in danno della collettività sempre più povera e fragile. È dietro l’angolo un ingigantirsi della sfiducia nei confronti delle istituzioni che potrebbe portare all’astensione record delegittimante per il parlamento, già ridotto a zerbino del governo. In queste ore Mattarella è impegnato a capire come indirizzare la crisi, sentirà i presidenti delle due camere e poi potrebbe sciogliere il parlamento consegnando al popolo l’ultima parola. Andiamo a votare con il senso di nausea ed i mal di pancia, la democrazia ha bisogno di partecipazione e non di astensione o di frasi fatte come: tanto sono tutti uguali. Dobbiamo ricordare che: la politica non spegne mai i fari e si interessa di noi anche se non votiamo. Questa scelta non risolve i problemi e lascia sempre maggiori spazi a chi cura solo i suoi affari e non quelli della comunità. Sono in ballo altri 45 miliardi del PNRR per la fine dell’anno se il governo raggiungerà gli obbiettivi posti dall’UE. Non possiamo perdere questo treno.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
