Attualità
La UIL-FPL chiede lo stato di agitazione per il personale della Polizia Municipale

Con nota sindacale del 12 novembre 2020, la UILFPL ha annunciato lo stato di agitazione del personale della Polizia Municipale, in riferimento al mancato incontro sulla discussione per la riorganizzazione dei turni di riposo settimanale. Il sindacato lamenta la mancata informazione preventiva alle OO.SS.,da parte del comandante, che ha impedito l’esercizio dell’attività sindacale. Di seguito la nota integrale della UILFPL:
Premesso:
-che il Responsabile del Servizio del Comune di Ariano Irpino, Com.te Dr. Gerardo Schiavo, con avviso in data 19 ottobre 2020, prot.n° 25648, disponeva la riorganizzazione del servizio dei turni di riposo settimanale al personale del Corpo della Polizia Municipale, senza la necessaria informazione preventiva alle OO. SS., mancanza che ha impedito l’esercizio dell’attività sindacale;
-che
propria nota del 24 ottobre u.s., prot.n° 315/2020, regolarmente accusata, questa Federazione chiedeva la sospensione della riorganizzazione e, al contempo, un incontro urgente al fine di avviare un confronto;
-che con nota del 27 ottobre 2020, prot. 320, la scrivente O.S. ribadiva la richiesta di sospensione della riorganizzazione della turnazione in oggetto, evidenziando altresì che la violazione dell’obbligo dell’informazione preventiva alle OO.SS. ha impedito l’esercizio dell’attività sindacale in una materia espressamente prevista nella disciplina contrattuale;
-con nota del 31 ottobre, il Responsabile del Servizio Com.te Dr. Gerardo Schiavo convocava le OO. SS. per il giorno 3 novembre 2020, alle ore 16;
-con comunicazione del 3 novembre 2020, il Responsabile del Servizio, Com.te Dr. Gerardo Schiavo annullava l’incontro previsto quello stesso giorno, a suo dire, “nel rispetto delle indicazioni nazionali in tema di emergenza COVID – 19”. Al riguardo non si comprende: 1) che cosa sarebbe mai cambiato dal giorno 31 ottobre al 3 novembre, in
quanto la situazione relativamente al Covid e alle restrizioni è rimasta esattamente la stessa nel periodo che separa la convocazione dall’annullamento; 2) perché, anche nel caso di impossibilità di un incontro in presenza, non si sia ritenuto di ricorrere alla modalità in remoto, che avrebbe in ogni caso garantita la realizzazione dell’incontro;
-che con successiva nota del 4 novembre 2020, la scrivente O.S. inviava un invito diffida al Sindaco, al Segretario Comunale e al Responsabile del servizio Corpo di Polizia Municipale di sospendere la nuova organizzazione della turnazione;
-che con nota del 6 novembre 2020 il suddetto comandante comunicava che, a suo parere, la materia non fosse oggetto di confronto sindacale e che le incombenze si fossero esaurite con la sola informativa sindacale. Di certo non si tratta dell’informazione preventiva prevista dal contratto, la quale, come si è detto, non c’è mai stata.
Questa Organizzazione sindacale ritiene che l’annullamento dell’incontro abbia delle motivazioni discutibili, in quanto la normativa vigente prevede le modalità di incontro in remoto; ribadisce che l’informazione preventiva è cosa completamente diversa dalle informative prodotte dopo: la mancanza delle prime, come s’è rilevato, impedisce lo svolgimento dell’attività sindacale ed inficia tutto ciò che può essere detto e fatto dopo, a livello di mera informazione.
Pertanto, ferma restando la questione dell’eventuale attività antisindacale che sarà prodotta presso i competenti uffici, dichiara lo stato di agitazione del personale della polizia municipale associato a questa O.S. e di altro che ha conferito espresso mandato.
Si chiede, pertanto, l’esperimento della procedura conciliativa prevista dalla Legge n° 146/90.
Attualità
Curarsi nel Mezzogiorno costa caro

La salute costa cara in Italia, si resta impigliati nella rete del basso reddito che, nel Meridione è quasi la metà rispetto a quello del Nord, e delle lunghe liste di attesa, fattori che, limitano o impediscono laprevenzione e la cura delle patologie anche legateall’età. Pur essendo cresciuto, negli ultimi anni, il PIL del Sud (1,5%) rispetto a quello del Nord (0,4%), le differenze restano evidenti, il PIL medio per abitante è così ripartito: Nord Est 44.900 euro; Meridione 23.900 euro; media fissata a 36.100 euro.Non può essere negato il legame tra il reddito alto e le buone condizioni di salute. L’indagine condotta dal giornale l’Avvenire conferma l’ipotesi, tant’è che i possessori di un reddito tra i 50 ed i 70 mila eurospendono 300 euro al mese per le assicurazioni sanitarie e visite specialistiche private ottenendoadeguate risposte ai bisogni personali, mentre nel Meridione tale somma è destinata alle necessitàquotidiane e non per curare le patologie. Il SSN pur essendo universale, relega una fetta sempre maggiore della popolazione nella zona grigia della mancata assistenza sanitaria. La conseguenza è l’aggravarsi delle condizioni di salute che si riflettono sul SSR costretto ad erogare prestazioni ad elevata intensità collegate alla probabile emissione della pensione di invalidità a carico dell’INPS. L’Italia è sempre più divisa, le aspettative di vita sono collegate al luogo di residenza, nel meridionesi muore tre o quattro anni prima rispetto al Nord in conseguenza dei servizi sanitari insufficienti e delle lunghe liste di attesa. Il welfare è ridotto al minimo,con la spesa pro-capite che, secondo l’Istat, è così ripartita: Mezzogiorno 78 euro, Centro 165 euro,Nord-Ovest 162 euro, Nord- Est di 207 euro.Nemmeno i bambini del Sud si salvano, i posti negli asili nido ogni 100 bambini sono 17 mentre nel Centro-Nord, in media, sono circa 37. Non cambia la musica con i servizi delle RSA offerti agli anziani:su 10 mila abitanti nel Sud i posti letto sono 37, la media nazionale è di 69, mentre in Campania è di 20posti letto.
Il piatto è servito, da 164 il Paese è diviso e sperequato, né si intravede la volontà politica di ridurre i divari territoriali.
da: Qf QuiFinanza
Al Sud si vive 3 anni in meno che al Nord, Italia sempre più divisa
Dall’aspettativa di vita al Pil, passando per reddito e servizi: il nuovo rapporto Istat evidenzia le profonde disuguaglianze territoriali tra Nord e Sud Italia
Giorgio Pirani
GIORNALISTA ECONOMICO-CULTURALE
Pubblicato: 28 Maggio 2025 12:33
Condividi
ANSANord più ricco e con più servizi, il Sud no: tutte le differenze
L’Istat traccia una mappa dell’Italia che è frammentata, con forti differenze tra Nord e Sud. Un esempio, sulla speranza di vita, che a Trento è pari a 84,7 anni mentre in Campania è di 81,7, esattamente di tre anni. Questo e altri dati sono stati presentati dall’Istituto all’evento sullo stato di attuazione e sulle prospettive del federalismo fiscale.
Secondo i dati illustrati dall’Istituto, tra il 2004 e il 2024 l’aspettativa di vita alla nascita è passata da 80,7 a 83,4 anni, con un aumento più marcato per gli uomini (da 77,9 a 81,4 anni) rispetto alle donne (da 83,6 a 85,5 anni).
Come cambiano le aspettative di vita
Le province autonome di Trento e Bolzano si confermano le aree con la maggiore longevità, con una speranza di vita rispettivamente di 84,7 e 84,6 anni. All’estremo opposto, Campania e Sicilia restano in coda con valori di 81,7 e 82,1 anni. Un’intera vita condotta a Trento e a Napoli, dunque, ha statisticamente un impatto ben differente su una persona.
Il quadro degli ultimi vent’anni evidenzia un netto svantaggio per il Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord, con una tendenza all’ampliamento dei divari.
Particolarmente significativi alcuni casi:
• la Calabria nel 2004 era in linea con la media nazionale, ma nel 2024 registra uno svantaggio di 1,1 anni;
• in Sicilia invece il divario è passato da -0,6 anni nel 2004 a -1,3 anni nel 2024 rispetto alla media nazionale.
Differenze anche per il welfare
Infine, l’Istat segnala che anche la spesa per il welfare territoriale riflette queste disparità. La spesa pro-capite nelle diverse aree del Paese è così distribuita:
• Mezzogiorno: 78 euro
• Isole: 144 euro
• Centro: 165 euro
• Nord-Ovest: 162 euro
• Nord-Est: 207 euro
Pil in crescita, ma il divario Nord-Sud resta marcato
Non solo l’età, a marcare un solco tra Nord e Sud è soprattutto la crescita delle due macro aree. Nel 2023 il Pil nazionale in volume è cresciuto dello 0,7% rispetto all’anno precedente, un dato in linea con la media italiana nel Nord-ovest, dove l’aumento è stato appunto dello 0,7%. La crescita è risultata più sostenuta nel Mezzogiorno (+1,5%), mentre è stata più contenuta al Centro (+0,3%) e nel Nord-est (+0,4%).
Il Pil medio per abitante nel Nord-ovest è pari a 44.700 euro, quasi il doppio rispetto al Mezzogiorno (23.900 euro) e ben 8.600 euro in più della media nazionale, fissata a 36.100 euro.
Nel resto del Paese:
• nel Nord-est il dato si attesta a 42.500 euro;
• nel Centro è pari a 38.600 euro;
• a livello regionale, il valore più alto si registra nella provincia autonoma di Bolzano con 59.800 euro;
• il minimo è in Calabria, ferma a 21.000 euro.
Disparità nel reddito famigliare
Anche il reddito disponibile delle famiglie mostra forti disomogeneità. Nel 2023, la media nazionale è stata di 22.400 euro per abitante. A livello territoriale nel Nord-ovest si è raggiunta quota 26.300 euro, mentre nel Mezzogiorno ci si è fermati ad una soglia ben più bassa, pari a 17.100 euro.
L’intervento redistributivo dello Stato ha determinato un incremento del reddito disponibile medio nazionale pari al 7,8% nel 2023, corrispondente a +1.734 euro per abitante. Tuttavia, l’effetto redistributivo varia sensibilmente tra le aree:
• nel Mezzogiorno l’incremento incide per il 17,5% sul totale del reddito disponibile;
• nel Nord-ovest è del 2,3%;
• più alto nel Nord-est, pari a 4,7%;
• infine il Centro con 7,1%
Male anche nei servizi per bambini e anziani
Il divario tra territori si riflette anche nell’accesso ai servizi. Per quanto riguarda i posti disponibili negli asili nido ogni 100 bambini:
• nel Sud Italia sono poco più di 17;
• al Centro 38,8;
• nel Nord-est 37,5;
• il Nord-ovest 35.
Nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, i posti letto ogni 10mila abitanti sono 37 nel Mezzogiorno, contro una media nazionale di 69,1. Il livello più basso si registra in Campania con 20,2, mentre quello più alo è della Provincia autonoma di Trento con 151,1.
Attualità
Confesercenti: Istat conferma stagnazione spesa famiglie irpine e flessione negozi vicinato

“I dati ufficiali confermano un calo dei consumi e delle vendite al dettaglio in Irpinia, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Dal rapporto dell’Istat – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – emerge che a luglio i volumi complessivi sono scesi dello 0,3% rispetto al mese precedente. La contrazione è stata più pronunciata per il comparto alimentare (-0,9%), dove la dinamica inflazionistica (+3,5%) continua a comprimere i bilanci delle famiglie. In flessione anche i beni non alimentari (-0,1%), nonostante il periodo dei saldi: l’abbigliamento registra un modesto +1,9% in valore nel confronto annuo, mentre le calzature arretrano ancora (-0,1%).
Il quadro complessivo, dunque, conferma una stagnazione della spesa delle famiglie residenti che si protrae da oltre due anni, senza segnali di ripresa. La flessione delle vendite al dettaglio potrebbe anticipare un rallentamento anche del Pil nel terzo trimestre, con il rischio di una recessione tecnica per l’economia italiana.
Per tipologia di esercizio, la contrazione appare più pesante per le piccole superfici di vicinato, penalizzate da consumi in frenata e costi in aumento, mentre la grande distribuzione trattiene clienti con promozioni sempre più aggressive, erodendo spazi al commercio indipendente. Secondo le nostre stime, nei primi sette mesi dell’anno le piccole superfici hanno registrato una contrazione dello 0,9% in volume, mentre la grande distribuzione ha messo a segno un aumento dello 0,6%. L’unico segmento in forte espansione rimane quello dei discount alimentari e delle grandi strutture a prevalenza food”.
“In una fase in cui anche la domanda estera rallenta – conclude Marinelli – rilanciare i consumi interni deve diventare la priorità delle politiche economiche, con misure di sostegno al reddito delle famiglie e agevolazioni, anche sul piano locale, alle imprese”.
Attualità
I^ Edizione del premio Teatrale Città di Ariano Irpino

8-9-10 Settembre 2025 | Camporeale (Ariano Irpino)
Ariano Irpino apre il sipario a una nuova avventura teatrale: nasce la I^ edizione del PREMIO TEATRALE CITTÀ DI ARIANO IRPINO, un progetto nazionale che punta a valorizzare giovani autori, compagnie emergenti e nuove drammaturgie.
Tre serate all’insegna della comicità, delle emozioni e della passione scenica, in una cornice suggestiva e unica: l’anfiteatro di Camporeale, già reso magico dal celebreevento Sunny Sunday. L’evento rientra nel programmadell’Estate Arianese 2025 ed è realizzato con il patrociniodel Comune di Ariano Irpino.
PROGRAMMA SPETTACOLI
8 SETTEMBRE ore 20:30
ARAPE ‘E ZITTO – Compagnia Maschere Nude
Regia di Ernesto Sasso
Una commedia romantica e travolgente ambientata in un attico al Vomero, tra tradimenti, incomprensioni ed equivoci. Risate, riflessioni e lacrime in un mix perfetto di emozioni che accompagneranno lo spettatore dalla prima all’ultima battuta.
Perché quando non funziona il citofono… Arape ‘e zitto!
Cast: Antonio Barbato, Veronica D’Alessio, Francesco Saverio Tisi, Maria Rosaria Escolino, Antimo Escolino, Sarah Ricci, Saira Pantalone
9 SETTEMBRE ore 20:30
ANDY & NORMAN – Produzione Yggdrasill APS
Regia di Alessandro Pagliaro
Con Francesco Castagnozzi, Alessandro Pagliaro, AngelitaCiccone e Rocco Vigliotta
Un grande classico della comicità americana, riproposto con una regia attuale e vivace. Due amici inseparabili, una donna che irrompe nelle loro vite e una serie infinita di situazioni comiche ed equivoci, tra amicizia, amore e illusioni.
10 SETTEMBRE ore 20:30
DUE DI TROPPO – Compagnia Gli Attori per Caso
Con Luca Landi e Antonio Tortora
Un duetto comico irresistibile, dove battute, contrasti e situazioni paradossali trascinano il pubblico in un vortice di risate. Una chiusura spumeggiante e brillante per questa prima edizione del Premio Teatrale.
UNO SGUARDO AL FUTURO
A partire da settembre 2025 sarà attiva la finestra di iscrizione alla 2^ edizione del Premio Teatrale Città di Ariano Irpino, aperta a tutte le compagnie amatoriali sul territorio nazionale.
La nuova rassegna si terrà a settembre 2026.
Tutte le info, il programma completo e le modalità di partecipazione saranno disponibili sul sito ufficiale: www.yggdrasill.info
Location: Camporeale – Ariano Irpino (AV)
Date: 8-9-10 Settembre 2025
Orario spettacoli: 20:30
Ariano Irpino riscopre il teatro… e lo fa in grande!
#PremioTeatraleAriano #Camporeale #Yggdrasill #TeatroVivo #CompagnieAmatoriali #TeatroInIrpinia
-
Attualità4 settimane fa
Alto Calore comunica la sospensione idrica su tutto il territorio di Ariano
-
Attualità4 settimane fa
Altro successo mondiale per l’allevamento Arajani di Antonio Grasso:”Vava’ è campione mondiale”
-
Attualità2 settimane fa
Strada Tre Torri-Manna-Camporeale-Faeto:”Richiesta riprogrammazione risorse residue disponibili”
-
Attualità3 settimane fa
Aleandro Longhi (Comitato SAT) sull’emergenza acqua:”Le finanze dell’Alto Calore sono al disastro”
-
Attualità4 settimane fa
Istituzione ZTL nel centro storico dal 14 al 31 agosto 2025
-
Attualità3 settimane fa
La Direzione strategica dell’Asl in visita alle strutture e agli ospedali di Sant’Angelo e Ariano
-
Attualità4 settimane fa
Gli attori di Mare fuori: gavetta e cultura, gli ingredienti per salvarci
-
Attualità4 settimane fa
Assemblea Alto Calore Servizi su tariffe del servizio idrico, il presidente Buonopane: “Bene la convocazione. Proporrò un documento per bloccare gli aumenti”