Politica
La sinistra del PD Arianese all’attacco dei vertici provinciali del partito.

il riferimento è relativo ad un episodio del 1961 in cui il Vescovo di allora Mons. Pasquale Venezia invitava l’allora sindaco socialista Mario Ortu, il vicesindaco comunista Luigi Albani e gli assessori, presenti alla processione del Corpus Domini ad allontanarsi altrimenti la processione non avrebbe avuto inizio. Poi i componenti della sinistra del PD aggiungono nel documento :
” che gli amministratori per senso di responsabilità si allontanarono, per rispetto anche dei numerosi fedeli. Il buon Marx- continua il documento- scriveva che la storia si ripete sempre due volte. La prima come tragedia, la seconda come farsa. Oggi siamo andati oltre la farsa. Venezia citando Moro, parla di casa da costruire con il contributo di tutti, attraverso la ricerca di punti di contatto e di confluenze. Ma dov’era Enzo Venezia, quando autorevole esponente provinciale, nonchè responsabile enti locali del PD veniva indecentemente defenestrato il capogruppo consiliare del PD di Ariano Irpino, colpevole di aver difeso la linea politica, la dignità e anche l’immagine del partito? Perchè non è intervenuto e non ha detto una parola lui così loquace? Forse era in Siberia a trovare un villaggio confortevole e dove far trascorrere le vacanze a Fierro? De Blasio poi tuona che il “PD non è un campeggio dove si sosta fino a quando conviene”. Ma allora come spiega De Blasio e cosa ne pensa delle trattive condotte a livello provinciale, sulle testa e alle spalle del PD arianese, per l’ingaggio di personaggi dalla storia politica travagliata? La norma vale solo per gli altri? E ciliegina sulla torta, se uno dichiara, se uno dichiara di essere stato ed essere tuttora comunista, per De Blasio questa è la prova provata del PD che non vogliamo. Ma anche un autorevole esponente del PD provinciale ha sempre ostentatamente rivendicato di essere stato ed essere tuttora democratiano fino in fondo, ci consentirà.allora,De Blasio di dire che anche questa è la prova provata del “PD che non vogliamo”. O per De Blasio così non è? Sotto sotto non è che nella mente di questi signori si coltivi l’idea assurda ed illusoria e cervellotica di emarginare o sterilizzare il partito della sinistra? Se fosse così la questione, al di la dei vizi e delle virtù o anche degli errori di questo o quel personaggio riguarda tutti coloro che si considerano di sinistra. A Venezia, Lengua,De Blasio e soci diciamo che troveranno pane per i loro denti ed ammonirli citando Gianni Cuperlo che ” senza la sinistra il PD non è”.Attualità
Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione. A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale. Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.
Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.
Attualità
Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

Attualità
Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.
È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.
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