Attualità
Italia ai Mondiali, Chiellini-Balo: Repubblica Ceca battuta
La cronaca – Nel giorno delle premiazioni, di Pirlo (100 presenze in Nazionale già festeggiate in Confederations Cup), di Buffon per aver raggiunto a quota 136 presenze Fabio Cannavaro, del riconoscimento a Silvio Piola, bomber italiano più forte di tutti i tempi, è arrivata la quattrocentesima vittoria della storia azzurra e la qualificazione al Mondiale 2014 con due giornate d’anticipo: mai successo. I record non contano, è vero, ma questo è un segnale inequivocabile che l’Italia c’è, specie sotto pressione, quando il risultato diventa un “must” e non si deve sbagliare. Una chiara dimostrazione che questa Nazionale, partita acerba all’inizio dell’era Prandelli, sta maturando e sembra pronta a poter competere con le grandi. Questo lo dirà il tempo e il Mondiale in Brasile dove il ct concluderà il suo percorso che chiede di essere compiuto in pieno.
Occorreva una vittoria e la Nazionale non ha tradito soprattutto quando l’entusiasmo di uno Juventus Stadium, che ha risposto alla grande, era stato smorzato dal gol di Kozak. Le occasioni sciupate da Balotelli, incapace nel primo tempo, di vincere almeno uno dei ripetuti duelli con Cech, avevano lasciato presagire il peggio. Un primo cambio modulo, con la difesa tornata a quattro e De Rossi riportato nell’originaria posizione di centrocampista e poi, a inizio ripresa, l’inserimento di Osvaldo hanno dato nuova linfa a un gioco che, in ogni caso, nella prima parte di gara non era dispiaciuto.
Il gol del pareggio firmato da Chiellini ha spianato la strada, l’ennesima incursione di Balotelli ha procurato il rigore del sorpasso: gol senza nemmeno pensarci e Cech finalmente battuto. Per Supermario 20 rigori tirati e altrettanti gol segnati in carriera. Il 2-1 è stato sofferto ma più per demerito degli azzurri che per merito degli avversari e questo, se vogliamo, dimostra che la Repubblica Ceca non ha mai messo in difficoltà gli Azzurri sotto il profilo del gioco.
L’Italia andrà al Mondiale con una base di calcio, di uomini, di carisma e consapevolezza notevoli. Le certezze restano: da Buffon a Balotelli, passando per Pirlo, De Rossi e Montolivo. Le alternative non mancano affatto: la buona forma di Gilardino ma anche i vari Abate, De Sciglio, Thiago Motta e Ogbonna danno garanzie assolute. Ora ci saranno 9 mesi e due partite di qualificazioni (inutili ai fini del risultato) importantissime per testare nuove soluzioni. L’Italia avrà il tempo di prepararsi senza patemi, a questa Nazionale manca solo un successo nella competizione più prestigiosa.
Fonte ; SkyTG24
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
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