Attualità
Irpiniambiente – All’orizzonte si prospetta una nuova emergenza rifiuti.

Irpiniambiente informa che negli ultimi giorni sono giunte comunicazioni riguardanti una consistente contrazione delle disponibilità da parte degli impianti di trattamento della frazione organica, situati fuori regione, di cui si serviva direttamente o indirettamente la società per l’allocazione del rifiuto raccolto in tutti i comuni della Provincia di Avellino.
Le difficoltà dell’intero sistema riguardano tutto il territorio nazionale, con particolare aggravio per le realtà meridionali ed ancor di più per le regioni Campania e Puglia.
Diversi territori delle altre province della Campania sono già stati pienamente investiti dalla crisi del sistema determinato dallo stop imposto al conferimento dell’umido proveniente dal Sud Italia negli impianti delle regioni del Nord Est d’Italia.
Al momento la società Irpiniambiente non ha dovuto ancora adottare misure drastiche relativamente ai conferimenti da parte delle utenze irpine, come sta avvenendo già in altri comuni campani con il blocco del conferimento dell’umido da parte dei cittadini, ma si comunica che la capacità di gestione della crisi ormai in atto è in procinto di esaurimento e non si esclude che nei prossimi giorni potrebbero rendersi necessarie rimodulazioni del servizio con diminuzione delle frequenze di conferimento del rifiuto umido da parte dei cittadini, qualora non vengano riassegnati i consueti volumi di conferimento della frazione organica presso gli impianti di riferimento.
“Speriamo – spiega l’Amministratore Unico di Irpiniambiente, Nicola Boccalone – di poter scongiurare la crisi e non dover adottare misure di contenimento al conferimento dell’umido proprio nel periodo estivo. L’occasione è utile per evidenziare ancora una volta come non si siano mai create le condizioni sufficienti e necessarie per archiviare in maniera definitiva la crisi del 2009, come nel caso della frazione organica, la cui capacità di gestione e trattamento in regione è pari al 3% dell’intera produzione annua (25 mila su 680 mila tonnellate annue). Anche perché – conclude Boccalone – la gestione delle crisi come quest’ultima che si registra, con la redistribuzione della frazione organica in altri impianti individuati costantemente al Nord Italia, comporta costi ormai al limite della sostenibilità per le comunità e per le aziende, soprattutto in virtù del fatto che non vi è possibilità di conoscere la durata ed il termine della crisi stessa. Senza cambio di passo, ogni sforzo gestionale e sacrificio operativo rimane inutile ed incompreso”.
“Ho avuto modo di evidenziare in più occasioni, dal momento del mio insediamento – commenta il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi – la necessità di chiudere con adeguata dotazione impiantistica ed infrastrutturale il sistema del ciclo integrato dei rifiuti in Provincia di Avellino. E’ una sensibilità chiara della mia amministrazione, che anche le comunità e l’intero territorio devono condividere e contribuire in maniera decisa ad attuare, affinché l’Irpinia possa svincolarsi dalla “dipendenza” degli impianti fuori regione e valutare in tempi brevi tutte le opportunità affinché si compia l’autosufficienza nel trattamento dei rifiuti, con particolare attenzione al rifiuto umido”.
Attualità
Venerdì 3 ottobre sciopero generale CGIL in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza

Roma, 1 ottobre – “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil annuncia, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della legge n.146/90. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”.
Attualità
Assemblea Alto Calore Servizi, il presidente Buonopane: “Bene la designazione di De Felice. Si riparte dal nostro documento con lo stop all’aumento delle tariffe”

“La quasi totalità dei voti dei soci presenti in assemblea per la designazione del nuovo amministratore di Alto Calore Servizi rappresenta un segnale importante di compattezza delle comunità locali. È la dimostrazione di una volontà comune di lavorare tutti insieme per salvare la società e per avere un servizio efficiente”. È quanto dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, al termine dell’assemblea di Acs nel corso della quale è stata eletta la professoressa Alfonsina De Felice per il vertice societario.
“Una figura di altissimo profilo – evidenzia il presidente Buonopane -, intorno alla quale gli amministratori presenti, senza distinzione di casacca politica, si sono ritrovati. Vanta un’esperienza importante che sarà sicuramente utile per risollevare le sorti di Alto Calore Servizi. Il senso di responsabilità ha prevalso tra i soci che hanno partecipato alla riunione odierna. Altrettanto fondamentale il voto favorevole alle linee di mandato che fanno sintesi tra il documento proposto dai sindaci che si sono riuniti nei giorni scorsi a Pietradefusi e quello che ho presentato nell’assemblea delle scorse settimane, nel quale al primo punto si chiede di bloccare l’aumento delle tariffe”, conclude il presidente Buonopane.
Attualità
Antonio Bianco:”Reprimere il dissenso per nascondere la pulizia etnica di Israele”

Il dissenso deve essere zittito, i social ammoniti e, se perseverano, chiusi. La singola voce redarguita con minacce velate che lo richiamano al suo ruolo istituzionale di pubblico ufficiale e docente che non gli consentirebbe – il condizionale è d’obbligo! – di ritenere vergognoso il comportamento del governo italiano assunto nei confronti del genocidio perpetrato a Gaza. Si vuole limitare la libertà di parola, espressa in forma associata o individuale, pur di giustificare l’ignavia del governo italiano che resta a guardare la pulizia etnica di Netanyahu mostrata in diretta TV con immagini violente, ingiustificate, inumane. Non è un video game, ma la cruda realtà di bambini, di donne, di uomini inermi uccisi negli atti di vita quotidiana oppure mentre soccorrono altri sventurati colpiti dai bombardamenti israeliani. Né meraviglia la manifestazione spontanea dei giorniscorsi, circa 1 milione di persone, che ha messo in luce lo sdegno e la vergona espressa dalla gente comune nei confronti dell’Italia che, giustifica, aiuta e supporta Israele senza che siano stati messi in stand by gli accordi sull’invio di armi (Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2025, articolo di Alessia Grossi). Certo sono ingiustificabili le azioni violente attuate durante le manifestazioni pacifiche, ma non si può nemmeno accettare che il governo non riconosca la valenza della manifestazione del 25 ottobre che volevamettere al centro del dibattito il senso di umanità,smarrita da menti orientate al genocidio dei palestinesi quale unico fine della missione di governo.
Azione politica e scelte che secondo Rula Jebreal, giornalista, nata ad Haifa ma anche cittadina israeliana, ospite di Accordi&Disaccordi sul Nove, le fanno affermare: “Gli ultimi sondaggi israeliani dicono che il 78% della popolazione è a favore delle politiche genocide di Israele (Il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2025). Non dobbiamo restare in silenzio, non deve essere represso il dissenso manifestato in forma pacifica né la libertà di pensiero, il senso di umanità pervada la politica della Meloni e del suo governo.
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