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Politica

Intervista a Franco Lo Conte. Candidato alla Camera dei Deputati nella Circoscrizione Campania 2 con il MIR. Le ragioni della mia scelta di scendere in campo

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Franco Lo Conte, classe 1952, una vita in politica. Consigliere comunale del 1985 e oggi consigliere provinciale. Sarà della partita per le prossime politiche di febbraio avendo accettato una candidatura per la Camera dei Deputati nella circoscrizione Campania 2 con il MIR, la nuova formazione politica creata da Samorì.

Quali sono i motivi che la hanno spinta a scendere in campo con questa nuova formazione politica?

“Sono sostanzialmente un moderato e ho ritenuto opportuno candidarmi con Samorì proprio perché anche lui, come me, proviene e ha militato nella Democrazia Cristiana”.

Molti si sono chiesti quali siano stati le ragioni per cui la sua posizione in lista sia un po’ di retroguardia. In realtà, per lei a seguito di queste elezioni politiche si potrebbero aprire le porte di un’altra importante Istituzione, ossia la Regione Campania.

“Infatti, il consigliere regionale Nappi è capolista in Campania 2 con il MIR. Qualora dovesse essere eletto io gli subentrerò in Consiglio Regionale. Ciò mi sta dando tantissima carica e tantissima voglia di affrontare questa campagna elettorale. Il mio ingresso in Consiglio Regionale sarebbe per me il coronamento di una vita spesa all’interno delle istituzioni prima cittadine e poi provinciali. Inoltre, ritengo che l’eventuale elezione di Nappi in parlamento potrebbe essere molto positiva per la nostra provincia soprattutto in questa fase politica in cui più volte si è parlato di riordino.”

In seguito alla formazione delle liste del PDL non sono mancate le polemiche derivate da esclusioni eccellenti. Potrà il MIR trarre vantaggio da questo, attirando a se una parte dell’elettorato deluso dal Popolo delle Libertà?

“ Il PDL ha compiuto scelte importanti nella scelta dei candidati. Ma il risultato è stato quello di predisporre una lista sostanzialmente debole in Campania 2. Sono sicuro che la nostra lista fatta di persone ben radicate sul territorio potrà sicuramente beneficiarne in termini di consenso”

Quali sono le priorità della sua azione politica?

“Le questioni sul piatto sono tante e molto importanti: Irisbus, taglio dei tribunali, sanità, gestione dei fondi europei. Queste sono le tematiche su cui vogliamo batterci per far valere il peso della nostra bella provincia irpina”.

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Attualità

Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

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Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che  denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione.  A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale.  Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.

Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo  si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni  sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se  i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova   tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.

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Attualità

Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

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Attualità

Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

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Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando  il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.

È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.

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