Attualità
Il paese è diviso: dimentica il lascito politico di Aldo Moro
Con la morte di Aldo Moro fu archiviato il compromesso storico, tra la Dc ed il PCI, e si infranse il sogno di uno Stato finalmente unito che affrontava la congiuntura economica con le forze sane, democratiche ed antifasciste. L’Italia, nel quadro politico internazionale, non sarebbe stata ingessata in blocchi contrapposti, residuato bellico della guerra fredda, ma un paese con una classe politica lungimirante che aveva a cuore i bisogni di tutti gli italiani. Oggi è ben altra storia, con la riforma del titolo V della Costituzione approvata nel 2001, si è dato un colpo ferale all’unità ed alla coesione territoriale. Il regionalismo differenziato, approvato dal governo Meloni senza i dovuti correttivi individuabili nei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni), lascia il Meridione nelle sabbie mobili. Ancor oggi, si applica il parametro della spesa storica quale criterio di ripartizione della finanza pubblica allargata, premiando il Nord che ha efficienti servizi pubblici ed affossando ulteriormente il Sud, reputato il territorio più povero dell’UE. Ben altra sorte sarebbe dovuta toccare al Meridione se vi fosse stata la volontà politica di ritenerlo parte integrante del territorio italiano. Il Prof. Adriano Giannola, presidente dello Svimenz, infatti, reputa indispensabile un massiccio intervento finanziario che dovrebbe ammontare ad almeno 100 miliardi, necessari per iniziare ad ammodernare le infrastrutture del Sud. Né il PNRR consentirà al Sud di ridurre il divario infrastrutturale con il Nord, in quanto il personale degli enti locali meridionali è ridotto al lumicino e rende complicata l’acquisizione dei fondi nel rispetto dei termini imposti dall’UE. Inoltre al Sud si potranno realizzare numerosi progetti ma di piccola entità finanziaria rispetto a quelli del Nord che sono di minor numero, ma finanziariamente più significativi. Senza dimenticare che i debiti con l’UE contratti con il prestito ottenuto con il PNRR, sono solo in parte a fondo perduto, e graveranno sui meridionali in ugual misura rispetto ai cittadini del Nord. Si dica, se il Meridione è parte integrante del territorio italiano, diversamente si dovrà valutare la strada della separazione, oramai ben tracciata ed asfaltata dal governo Meloni.
Attualità
Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania
Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
