Attualità
Il Paese delle disuguaglianze, emargina il Meridione

L’interlocuzione tra il governo e le regioni Veneto, Emilia Romagna e Lombardia sul progetto di regionalismo differenziato mette in pericolo l’Unità e la coesione territoriale e renderà irreversibili le disuguaglianze tra le due macro aree del Paese. Il progetto di autonomia regionale è stato varato, nelle sue grandi linee, con l’ultima legge di bilancio e da notizie di agenzia si apprende che la Ministra Mariastella Gelmini ha predisposto la legge quadro che dovrà essere approvata dal Parlamento. Nulla è dato sapere sul contenuto, i tempi e le modalità di attuazione della legge quadro nonché dell’impatto sulle malandate economie delle regioni meridionali. Nel contempo sono stati mandati in cantina i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), previsti dalla Costituzione e necessari a dar compimento al quadro normativo, al fine di garantire diritti minimi ed uguali anche ai meridionali. Invece, ancor oggi, le risorse finanziarie del bilancio pubblico allargato vengono ripartite con il criterio della spesa storica che premia il Nord dotato di servizi pubblici efficienti con 64 miliardi annui, da almeno venti anni, a discapito del Meridione abbandonato ad una lenta agonia e allo spopolamento. Il governo nelle conferenze stampa ribadisce la volontà politica di destinare almeno il 40% del PNRR al Sud, pari a circa 80 miliardi, che, nella realtà, come denunciato dal presidente dello Svimez Adriano Giannola, ammonta a poco più di 26 miliardi. Non è prevista, per i restanti fondi, la precisa destinazione territoriale per opere infrastrutturali indispensabili a mettere in moto il motore spento dell’economia Meridione senza del quale l’Italia non ripartirà. Le risorse finanziarie del PNRR sono indirizzate prevalentemente verso la presunta locomotiva del Nord che avrebbe dovuto trainare il Sud verso la crescita economica, teorema smentito miseramente dai fatti. Il governo dei migliori prosegue su questa strada e nega ai meridionali i diritti di cittadinanza riconosciuti a piene mani al Nord bulimico e sprecone.
Attualità
Parcheggio gratuito al “Silos Calvario” (3° livello)

Misura straordinaria per sostenere il commercio e agevolare l’accesso al centro
Per sostenere le attività commerciali e agevolare l’accesso al centro cittadino durante i lavori di riqualificazione delle Piazze, l’Amministrazione comunale ha disposto la sospensione temporanea della sosta a pagamento al terzo livello del parcheggio “Silos Calvario”.
La decisione è stata formalizzata con la Delibera di Giunta comunale n. 91 del 29 aprile 2025 e rappresenta una misura concreta a favore della cittadinanza, dei visitatori e degli esercenti, in un momento in cui il centro storico è interessato da importanti interventi di miglioramento urbanistico.
La sospensione della tariffazione riguarda esclusivamente il terzo livello del parcheggio e rimarrà in vigore per tutta la durata dei lavori, con l’obiettivo di incentivare la fruizione del centro e limitare eventuali disagi.
Attualità
Il primo maggio porta con sé una scia di sangue

Il primo maggio porta con sé una scia di sangue, nel 2024 vi sono stati 1090 decessi di lavoratori con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente che ne ha registrati 1041. Sono aumentati del 17,8% gli infortuni in itinere che fanno riferimento ailavoratori che si spostano da casa verso il luogo di lavoro, tra due luoghi di lavoro ovvero per la consumazione del pasto, ritenuto dall’INAIL infortunio sul luogo di lavoro. Le regioni con maggiore incidenza di mortalità sono: la Basilicata, la Campania, la Sardegna, Valle D’Aosta quelle a minore incidenza sono il Veneto e le Marche. Il rischio maggiore di mortalità per età in riferimento ad un milione di occupati è così ripartito: gli ultrasessantacinquenni con 138,3 decessi, i lavoratori tra 55 e 64 anni 54,5, fascia di età maggiormente colpita da mortalità sul posto di lavoro. Mentre i settori lavorativi maggiormente colpiti sono: le costruzioni, il trasporto, il magazzinaggio, le attività manifatturiere, il commercio. Vi è stato anche un incremento dello 0,7% degli infortuni denunciati all’INAIL, passati da 585.356 del 2023 a 589.571 del 2024. Non si può morire per mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, questa scia di sangue proseguirà sin tanto che non si considererà la persona umana sacra e inviolabile, non possiamo sottostare alla deregolamentazione per ottenere il bene o servizio al minor costo per battere la concorrenza. Una società civile punta sulla formazione del lavoratore e del datore di lavoro, attua controlli costanti e capillari dei luoghi di lavoro da parte dell’ispettorato e commina pene certe e senza scappatoie. I richiamidel Presidente della Repubblica ai salari bassi ed aimorti sul lavoro, sono un atto di accusa indiretto alla mancanza della volontà politica volta a garantire ladignità al lavoratore ed alla sua famiglia, il primo maggio deve essere la festa del lavoro non il necrologio su cui si scrivono i nomi dei lavoratori morti.
Attualità
Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.
Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.
Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.
Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.
Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.
Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web rettificaateco.registroimprese.it
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