Attualità
I presidenti delle regioni meridionali ignorano il disegno di legge della Gelmini sul regionalismo differenziato

I presidenti delle regioni meridionali sono chiusi nei loro palazzi e fingono di ignorare il disegno di legge della Gelmini contrario alla volontà politica dell’UE di mettere in atto la coesione territoriale tra le due macro aree del Paese. Non fanno sentire le loro vibrate proteste contro il provvedimento che sarà adottato dal governo e che cristallizzerà le disuguaglianze. Non chiamano in piazza il popolo meridionale privato dei diritti di cittadinanza cheoramai è demoralizzato e accetta in silenzio la mancanza degli asili nido, le strade con i buchi, il trasporto locale: un sogno irrealizzabile. I meridionali sono carne da macello, destinati a dover migrare per essere curati o per trovare un lavoro dignitoso. Né il governo ha fatto sì che i soldi del PNRR fossero indirizzati alle infrastrutture inesistenti del meridione, ancora oggi, privo di treni ad alta velocità e sempre assetato di acqua, non solo per le scarse piogge, ma per l’assenza di condotte idriche, principalmente in Sicilia, che colleghino le dighe agli acquedotti delle città.
Non abbiamo avuto il coraggio e la forza della Germania che in 20 anni ha fatto ingenti investimenti nella parte dell’est rendendo omogene le condizioni socio-economiche del popolo tedesco.Occorre ridare forza al principio di Unità e coesione territoriale messa in pericolo dal disegno di legge della Gelmini sul regionalismo differenziato. Occorre mettere mano alla Costituzione e modificare gli articoli 116, comma 3 e 117 che, senza alcun limite, attribuiscono alle regioni richiedenti, in via esclusiva, materie di sicuro rilievo nazionale come potrà accadere per la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna e tutte le regioni del Nord. In tal senso si sono mossi dei professori universitari, inclusi molti costituzionalisti, che hanno presentato la legge di iniziativa popolare di riforma della Costituzione. La presentazione è avvenutaalla camera dei deputati il 16 giugno 2022 da parte di Massimo Villone, Professore emerito di diritto Costituzionale dell’Università Federico II di Napoli e di Adriano Giannola, Presidente dello SVIMEZ. L’iniziativa ha la bontà di indurre il parlamento a discutere, in chiaro, e non nelle segrete stanze della Gelmini & Co., dell’autonomia regionale differenziata al fine di rendere compatibile l’articolo 116, comma 3, con l’architettura Costituzionale e riscrivere l’articolo 117 che, oggi, hanno prodotto 21 piccole patrie. Non è accettabile che le vie di comunicazione, la sicurezza sul lavoro o l’istruzione siano devolute alle singole regioni, in tal modo si mina l’Unità della nazione.
Attualità
Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.
Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi
Attualità
Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina
Attualità
Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.
“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.
Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.
Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.
I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà.
Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore.
L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.
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