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Cronaca

GUARDIA DI FINANZA:Operazione “Parentopoli” Erano deceduti da tempo, ma percepivano ancora la pensione.

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Una vera e propria offensiva contro i falsi poveri, i falsi invalidi e le truffe ai danni della previdenza sociale, quella messa in campo dal Comando Provinciale di Avellino che ha portato alla luce l’ennesimo caso di spreco di denaro pubblico, questa volta nel settore previdenziale. Si è conclusa ieri, infatti, una lunga indagine condotta dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Ariano Irpino, nei confronti di beneficiari di prestazioni pensionistiche erogate dall’INPS: tra questi, c’era chi avrebbe continuato a riscuotere per anni la pensione della zia, morta da tempo in Venezuela, ed anche chi, da anni, beneficiava della pensione di accompagnamento per l’invalidità, senza averne alcun titolo. Ma c’erano, anche, quelli che, dopo aver ricevuto i soldi che non gli spettavano, li hanno restituiti, sulla base della diffida dell’Inps, quelli che hanno ottenuto indebitamente una sola mensilità di pensione, e, addirittura, altri che, per diversi anni, hanno ricevuto la pensione del parente defunto senza restituire alcunché.

L’esito dell’indagine, offre uno spaccato inquietante nella provincia, invero, già paventato mesi fa dallo speciale osservatorio allestito dall’Inps di Avellino, e non tanto dissimile da quello risultante dalle recenti indagini sui “falsi poveri” che, qualche mese fa, portarono le Fiamme Gialle irpine a segnalare all’Autorità Giudiziaria, ben trenta casi di soggetti che, risultando solo sulla carta nullatenenti, avevano beneficiato, indebitamente, del gratuito patrocinio a spese dello Stato in cause promosse, perlopiù, proprio nei confronti dell’Inps.

Ma ora la questione è ben diversa. Le indagini sono cominciate un anno fa, quando i finanzieri di Ariano Irpino, in collaborazione con il locale Istituto previdenziale, hanno passato al setaccio migliaia di posizioni pensionistiche, incrociandole con una banca dati già sfruttata per un’altra indagine nel settore sanitario, e chiusa negli ultimi mesi dello scorso anno. Ulteriori riscontri tra i dati dell’Anagrafe Tributaria con le risultanze delle posizioni pensionistiche in essere presso l’Inps, hanno rivelato che ben 85 pensioni erano state erogate illegittimamente anche dopo la morte degli aventi diritto, con un “buco” nelle casse dell’erario di centinaia di migliaia di euro.

In alcuni casi, è stato riscontrato che l’erogazione di una o due rate di pensioni al defunto beneficiario, era stata effettuata, mediante accrediti su conti correnti bancari, dall’Inps, a causa di un ritardo nell’effettuazione del blocco dei pagamenti, legati, perlopiù, a questioni tecniche, per cui l’Istituto aveva già provveduto a richiedere la restituzione dei ratei di pensione indebitamente corrisposti. In altri casi, invece, i finanzieri hanno appurato che l’Inps neppure era a conoscenza della morte del beneficiario, e, dunque, continuava a corrispondere le pensioni. Immediato, il loro blocco da parte dell’Istituto. Le indagini, quindi, si sono allargate attraverso numerose ricerche presso gli Uffici Anagrafe dell’hinterland, tenuti, per legge, ad effettuare le comunicazioni sui decessi all’Inps, e nei fascicoli di questi. Così, si è scoperto che, nella maggior parte dei casi, i responsabili degli Uffici Anagrafe, avevano “semplicemente” omesso di comunicare all’Inps (o lo avevano fatto con notevole ritardo) il decesso di propri concittadini. Due responsabili degli Uffici Anagrafe dei comuni interessati, sono stati segnalati alla Corte dei Conti. In quanto assimilati ai dipendenti pubblici, infatti, i responsabili o gli ufficiali di anagrafe, rispondono dei danni provocati all’erario, per dolo o colpa grave (ai sensi della Legge 639/96), per aver omesso di comunicare all’Inps, secondo quanto stabilisce l’attuale normativa (art. 34, della Legge n. 903/65 e art.31, della Legge n. 289/2002), il decesso di beneficiari di prestazioni pensionistiche. L’Inps, nel corso degli anni, ha, più volte, sollecitato i Comuni al rispetto delle procedure e dei tempi da osservare nelle comunicazioni delle variazioni di stato civile e dei decessi, che deve avvenire entro un giorno dalla data dell’evento, tramite procedura telematica INA-SAIA; il mancato rispetto, comporta l’irrogazione ai responsabili dell’ufficio anagrafe di una sanzione amministrativa fino a 300 euro (art. 46 Legge n. 326/2003). La loro mancata diligenza, ha permesso all’Inps di corrispondere, per anni, ratei di pensioni non dovute. C’è il caso, ad esempio, di chi, vistosi accreditare la pensione del parente defunto, non ha intascato neppure un centesimo, ma c’è, anche, chi prelevava regolarmente le somme accreditate dall’Inps. E se qualcuno ha percepito somme minime,

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Attualità

Tragedia ad Ariano, poliziotto si toglie la vita

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Ariano Irpino – Una tragedia ha scosso la comunità arianese e il Commissariato di Polizia del Tricolle. Un giovane agente, in servizio presso il reparto volante, è stato trovato senza vita all’interno di un casolare di campagna alla periferia della città.

A fare la drammatica scoperta è stata la moglie, che ha immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono giunti i sanitari del 118, i carabinieri, la polizia e i vigili del fuoco, ma per l’agente non c’era ormai più nulla da fare. Secondo una prima ricostruzione, il poliziotto si sarebbe tolto la vita con la pistola d’ordinanza.

L’uomo era molto stimato all’interno del Commissariato di Ariano Irpino e considerato tra i più attivi del reparto volante. In più occasioni si era distinto per il coraggio e la professionalità dimostrati durante interventi delicati, ricevendo anche apprezzamenti ufficiali.

Sconosciute al momento le ragioni del tragico gesto che restano avvolte nel mistero. La Procura di Benevento ha aperto un’inchiesta e disposto gli accertamenti di rito per chiarire la dinamica dei fatti.

La notizia ha destato profondo dolore in città e tra i colleghi, che lo ricordano come persona garbata e professionale nel suo lavoro.

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Attualità

Vandali nella notte devastano il centro storico

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Uno scenario apocalittico quello che questa mattina, alle prime luci del giorno si è presentato agli occhi della città che si risvegliava. Il centro storico offeso da atti vandalici, da gesti folli e anche inconsueti consumati nella notte con fioriere distrutte, segnali stradali abbattuti e finanche il danneggiamento di una casetta in legno. Rabbia e sdegno da parte dei commercianti e residenti del centro storico davanti a queste immagini di violenza gratuita nei confronti della città. Si spera che le telecamere di videosorveglianza possano essere utili per individuare i responsabili.

Foto Mario Generoso Grasso

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Attualità

Scossa di terremoto nella notte con epicentro a 3 km da Bonito

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Un terremoto di magnitudo 3.5 è stato registrato poco prima delle 3 di notte a 3 chilometri da Bonito, in provincia di Avellino e a poca distanza da Benevento. La scossa ha avuto epicentro a una profondità di 17 chilometri. La scossa è stata chiaramente avvertita dalla popolazione in diverse località della provincia di Avellino, in particolare ad Ariano, Grottaminarda e Apice ed in alcune zone del beneventano. Al momento non si segnalano danni a persone o cose, ma come da prassi, la Protezione Civile e le autorità locali stanno effettuando verifiche precauzionali e sono in contatto con i servizi di emergenza.

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