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Politica

Gruppo PD-Davvero ” Sanità in Irpinia: rivoluzione necessaria!”.

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La nota del dott. Ugo Maggio, referente sanità irpina

A parte le vicende che si susseguono in città ed in provincia dove il Partito Democratico – a cui il nostro gruppo si fregia di appartenere (nonostante le “bassezze” a cui viene sottoposto) – cerca in ogni modo di riconquistare la posizione di primariato che merita, DAVVERO vuole concentrare maggior attenzione verso quelli che sono i reali problemi. Problemi sicuramente creati da una vecchia politica opportunistica e clientelare, e che quindi compete alla “nuova” politica raddrizzare ed indirizzare verso una presenza nazionale “meritocratica”. E’ sicuramente grazie alla stampa che il disagio sanitario viene posto alla conoscenza di tutti; ma sono in tanti, operatori e cittadini, a toccare con mano le gravi difficoltà in cui versa un servizio “statale e non” rivolto alla salvaguardia della salute di tutti: operatori compresi!

Si legge, come sempre, di ospedali in agonia per carenza di personale, di fughe della salvezza, di turnazioni massacranti senza recupero di energie del personale, di richieste continue ed a volte assurde di assistenza inutile e, per  contro di malasanità continua al Sud con eccellenze sempre-verdi al Nord (addirittura la Repubblica del 10.10.2015 ci consegnava dieci motivi validi per fuggire dalla sanità campana, liste d’attesa in primis, e dava la responsabilità ad un virus: quello della politica).

Cominciamo quindi a pensare anche noi in questo modo: non dico di invertire la condizione (fughe dal Nord al Sud) ma almeno diamo a “ Cesare quel che è di Cesare”! Considerando che innumerevoli qualità sono state adottate dal Nord perché di provenienza Meridionale (chi fa viaggi della speranza trova spesso se non sempre concittadini che li accolgono al capezzale e ne risolvono “spesso” i  problemi). Allora sarebbe importante pertanto non creare una “diminutio” del problema rifugiandosi solo nella ricerca di nuovo personale, nuove assunzioni, conferme di posizioni dirigenziali ( spesso utili solo ai fini elettorali ), ma studiare una riqualificazione del personale (utilizzando al meglio le professionalità: alla faccia della invidia personale), creando un maggior spirito di collaborazione nonché di confronto sanitario-parasanitario, ottenendo in tal modo anche un maggior rispetto da parte di chi si rivolge alla struttura sanitaria (riducendo pertanto quella medicina difensiva che a nulla giova se non ad incrementare paure e spese legali)! Pensiamo pertanto a potenziare nella giusta misura e necessità ospedali, anche quelli piccoli e di estrema periferia che comunque riservano una loro utilità (considerando le distanze chilometriche da centri più attrezzati)! Ospedali come quelli di Ariano, Sant’Angelo dei Lombardi, Solofra vanno quindi potenziati con ricerca di eccellenze utili allo smaltimento delle lunghe liste di attesa dei grossi  centri ma soprattutto alle fughe verso altre regioni comportanti aggravio di spese per la Regione Campania. Non può chiaramente mancare la richiesta di attrezzature specialistiche ed ultra-specialistiche indispensabili alla ricerca di qualità; ma soprattutto di quelle pronte all’uso (con personale addetto) e non utili come nel passato alle “casse aziendali” e poi riposte negli scantinati. Pertanto necessità si di nuove assunzione, di nuove strumentazioni con  rimodulazione e valorizzazione delle personalità presenti, ma soprattutto necessità di nuova gestione aziendale ( il servizio pubblico non si può sicuramente ridurre ad una azienda in cerca di produttività) atta a recuperare il meglio delle strutture ed evitare l’egemonia inutile di alcuni servizi atta a screditare non solo il singolo ma tutto l’apparato aziendale. Pensiamo ad una maggior collaborazione tra strutture ospedaliere e territorio con miglior utilizzo di professionalità quale quella del Medico di Famiglia (non dimentichiamo che sono anche loro in prima linea (in alcune realtà “sempre”). In ciò riponendo la massima fiducia nel neo governatore De Luca, siamo pronti a sostenere un dialogo produttivo con lo stesso ed i suoi referenti regionale (commissario ad acta) e locali (commissari aziendali indi Direttori Generali) attraverso il nostro gruppo consiliare regionale di cui presidente l’on. Borrelli, con iniziative, studi di settore atti alla ricerca di necessità oggettive e disponibilità alla collaborazione specifica. Ciò che a noi preme è la riqualificazione di un settore che, seppur etichettato “di eccellenza” oggi mostra soltanto un situazione “ di utilità” partecipando allo snellimento del lavoro regionale con ridotta utilità e qualità per i nostri concittadini! In riferimento a ciò è nostra intenzione tradurre questi buoni propositi in iniziative di confronto e dialogo, programmando un iniziale incontro-convegno che abbia proprio ad interesse lo sviluppo della Sanità in città e particolarmente in Irpinia!”

 

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Attualità

Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

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Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che  denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione.  A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale.  Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.

Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo  si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni  sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se  i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova   tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.

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Attualità

Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

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Attualità

Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

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Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando  il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.

È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.

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